Documentazione e video del webinar "Biodiversità come fattore di innovazione"

Ismea, nell'ambito del Programma della Rete Rurale Nazionale, in collaborazione con l'Accademia dei Georgofili, l'8 aprile ha realizzato un webinar dal titolo “Biodiversità come fattore di innovazione” - Istituzioni, tecnici e imprese agricole a confronto.

Un evento coinvolgente e informativo che ha esplorato il potenziale della biodiversità nel promuovere l'innovazione nel settore agricolo.

24 Aprile 2024

Webinar: Risparmio energetico in agricoltura: l’innovazione ci aiuta

Ismea, nell'ambito del Programma della Rete Rurale Nazionale, in collaborazione con l'Accademia dei Georgofili, il prossimo 14 settembre alle ore 15.30 organizza il webinar dal titolo “Risparmio energetico in agricoltura: l’innovazione ci aiuta” - Istituzioni, tecnici e aziende agricole a confronto.

29 Agosto 2023

Innovazione in agricoltura, motore della competitività e della sostenibilità ambientale, economica e sociale

Al via l'indagine della Rete Rurale Nazionale, realizzata da Ismea in collaborazione con Heritage House e ImageLine, finalizzata a comprendere l'approccio all'innovazione da parte delle aziende agricole italiane.
In particolare, con riferimento agli investimenti in soluzioni tecnologiche, l'obiettivo è stimarne il livello di diffusione e l'impatto in termini di sostenibilità delle attività agricole e zootecniche, nonché cogliere i possibili ostacoli alla loro adozione e all'accesso agli strumenti di agevolazione.

 

27 Giugno 2022
Le ciliegie di qualità vogliono la copertura

Le ciliegie di qualità vogliono la copertura

Azienda: Boni Silvano e Ezio Soc. Agr. Semplice
Regione: Veneto
Anno di realizzazione: 2015
Tipo di innovazione: Di processo, Di prodotto
Ambito Innovazione: Gestione aziendale
Comparto/Prodotto: Frutticoltura » Frutta a nocciolo (albicocche, ciliegie, nettarine, pesche, susine)

Nessuna coltura come il ciliegio ha saputo rinnovarsi tanto e in così poco tempo. Le innovazioni genetiche (varietà e portinnesti nanizzanti) e tecnologiche (alte densità e forme di allevamento, sistemi di protezione e difesa, innalzamento qualitativo) hanno acceso un grande interesse verso questa coltura. Siamo passati dai vecchi impianti con grandi alberi (in forte calo ovunque) a quelli moderni e intensivi (con densità salite a 600-1.200 piante/ha).

INNOCER: INNOVAZIONI DI PRODOTTO E DI PROCESSO PER UNA CERASICOLTURA DI QUALITA'

Azienda: Boni Silvano e Ezio Soc. Agr. Semplice
Regione: Veneto
Anno di realizzazione: 2015
Tipo di innovazione: Di processo, Di prodotto
Ambito Innovazione: Gestione aziendale
Comparto/Prodotto: Frutticoltura » Frutta a nocciolo (albicocche, ciliegie, nettarine, pesche, susine)
Impianto a fusetto con rete antigrandine
Origine dell'idea innovativa

La moderna cerasicoltura specializzata rappresenta una realtà consolidata in molti Paesi europei. Diversamente da altre specie frutticole, le ciliegie sono una sicura fonte di reddito per i produttori agricoli, grazie soprattutto a un'offerta ancora inferiore alla domanda e a una remunerazione adeguata per il prodotto di qualità da parte del mercato.

La ripresa degli investimenti a ciliegio, particolarmente evidente in regioni come l'Emilia-Romagna e il Trentino Alto Adige (rispettivamente, con l'11 e il 9% delle superfici destinate a ciliegio, contro una media nazionale che non supera il 3%), è in gran parte dovuta all'applicazione delle moderne tecnologie di impianto, vale a dire: utilizzo di portinnesti nanizzanti e semi-nanizzanti verso sistemi a densità di piantagione elevate (800-1.200 alberi/ha) con alberi gestibili per lo più da terra, precocemente produttivi (già al II o III anno) e livelli di fruttificazione elevati e costanti negli anni (rese di 10-15 ton/ha).

Anche i livelli qualitativi sono decisamente migliorati rispetto al recente passato, grazie all'introduzione di nuove varietà con caratteristiche pomologiche di pregio e in linea con le attuali richieste del mercato: pezzatura elevata, consistenza della polpa, elevato tenore in zuccheri, colore ben definito.

In questo contesto si inserisce il Progetto Innocer "Innovazioni di prodotto e di processo per una cerasicoltura di qualità", finanziato dalla Regione Veneto, PSR misura 124, con l'obiettivo prioritario di sperimentare e collaudare queste nuove tecnologie nell'area di coltivazione veronese, per tradizione altamente vocata alla coltivazione del ciliegio.

Oltre allo studio dei nuovi sistemi di impianto, il progetto mirava all'introduzione di nuove tecniche nella fase vivaistica per migliorare la qualità delle piante destinate a tali sistemi di impianto consentendo al contempo  una riduzione del ciclo di produzione delle piante in vivaio, con conseguente riduzione dei costi dei materiali vivaistici e, dunque, un risparmio nell'investimento iniziale da parte del frutticoltore.

Inoltre il progetto introduceva nuovi sistemi di difesa dalle principali avversità nei ceraseti, quali: coperture dalla pioggia, dalla grandine, dagli uccelli.

Per maggiori informazioni sul progetto clicca qui

Descrizione innovazione

Il progetto si è svolto attraverso 3 azioni principali svolte da tre aziende agricole partner e da un'istituzione scientifica qualificata, il Dipartimento di Scienze agrarie dell'Università di Bologna (Dipsa).

Presso l'Azienda Terranegra a Legnago (VR) si sono studiate le nuove forme di allevamento adatte agli impianti ad alta e altissima densità e la difesa delle produzioni con sistemi a massima sicurezza, ecosostenibili e facilmente applicabili ai nuovi impianti.  La sperimentazione ha valutato un sistema di impianto a Y trasversale alla 5a foglia utilizzando il portinnesto Gisela 6 e Weiroot 158 e le varietà Rita, Early Bigi, Brooks e Prime Giant a una densità di 1.750 alberi/ettaro, dotato di un sistema di copertura antipioggia Oroplus Plastik sopra tunnel (test) e con teli riflettenti Extenday sotto chioma che ha permesso una maggiore intensità e uniformità di colorazione dei frutti".

L'azienda Top Plant Vivai di San Bonifacio (VR), capofila del progetto, ha valutato la riduzione del ciclo di produzione in vivaio e il conseguente contenimento dei costi di produzione delle piante attraverso il collaudo e l'applicazione di tecniche innovative di produzione e di gestione, per un prodotto finale di qualità da destinare alla costituzione di impianti di ciliegio ad alta e altissima densità (HDP e VHDP). In particolare, dopo aver testato le diverse tipologie di innesto, si è visto che il microinnesto si dimostra vincente quando si vuole lanciare una nuova varietà e si ha poco materiale a disposizione, riducendo i tempi e i costi. Rispetto agli innesti a banco, inoltre, ci sono meno fallanze.

La terza parte del progetto ha coinvolto la nostra azienda agricola, dove  si è collaudato un sistema di impianto a fusetto alla 5a foglia, realizzato con il portinnesto nanizzante Gisela 6 e le varietà Regina, Kordia, Ferrovia, Black Star, Grace Star, Vera, Prime Giant, Early Star, Early Bigi, Sweet Early a una densità di 1.110 alberi/ettaro, dotato di un sistema di copertura antipioggia a reti piane e di reti antigrandine. I benefici che abbiamo ottenuto e continuiamo ad avere dal progetto sono:

  • Riduzione dei costi di raccolta per l’utilizzo di portinnesti nanizzanti che permettono di raccogliere a una velocità praticamente doppia perché si opera o da terra o da carro, senza scale.
  • Sitema di impianto a fusetto 4,5x2, arrivando a produrre tra i 20 e i 25 kg per piante, alias circa 22 tonnellate di ciliegie per ettaro.
  • L’investimento per la copertura antigrandine e antipioggia ha permesso di avere una coltura redditizia, in quanto la copertura ci consente di ottenere frutti di ottima qualità (per il mercato il prodotto di qualità è rappresentato da frutti grossi, senza difetti e buoni da mangiare). Entrando nello specifico, la copertura, soprattutto su alcune varietà come Sweet Early, ci permette di raccogliere senza danni il 95% dei frutti; mentre quelle all'inizio e alla fine dei filari, che in genere sono suscettibili agli agenti atmosferici, spesso risultano rovinate e non buone per la commercializzazione.

 

Bando attuativo degli interventi SRH01 ed SRH03 del CSR Campania 2023/2027

L’attuazione degli interventi SRH01 ed SRH03 ha spiccati caratteri di flessibilità e di continua implementazione sia dei potenziali beneficiari sia delle attività di monitoraggio delle esigenze delle imprese e degli operatori destinatari delle azioni via via finanziate. Per questo motivo la scansione temporale avrà cadenza semestrale, in modo da assicurare la necessaria continuità dell’erogazione dei servizi di consulenza e di formazione.

28 Giugno 2024

Bando attuativo dell’intervento SRH06 "Servizi di back office per l’AKIS " del CSR Toscana 2023-2027

L’intervento sostiene la realizzazione di servizi di back office al fine di fornire informazioni e supporti per gli attori del Sistema della conoscenza e dell’innovazione in agricoltura (AKIS - Agricultural Knowledge and Innovation System).
I servizi di back office sono realizzati da Ente Terre Regionali Toscane in relazione a necessità e temi di interesse degli attori dell’AKIS che lavorano nelle aree rurali e con le imprese.

28 Giugno 2024
Micropropagazione: L'Innovazione per Vivai di Qualità, Quantità e Sostenibilità

Micropropagazione: L'Innovazione per Vivai di Qualità, Quantità e Sostenibilità

Azienda: Vivai Milone Società agricola di Milone Carlo e C.
Regione: Calabria
Anno di realizzazione: 2016
Tipo di innovazione: Di processo
Ambito Innovazione: Agricoltura in vivaio
Comparto/Prodotto: Florovivaismo

I Vivai Milone sono costantemente impegnati nell'ottimizzazione della produttività e della qualità delle loro piante, con un forte impegno verso la sostenibilità ambientale. Una delle prime e più significative trasformazioni è stata l'adozione dell'irrigazione a microportata, che ha permesso all'azienda di ridurre significativamente il consumo di acqua ed energia, dimostrando una notevole attenzione alla gestione delle risorse naturali.

Vivai Milone Società agricola di Milone Carlo e C.

L'arte di propagare le piante per i Vivai Milone è una tradizione di famiglia giunta già alla quarta generazione, in 100 anni di storia. Nati nella culla del vivaismo Siciliano, in provincia di Messina, I Vivai Milone ora sono presenti nella piana di Lamezia Terme, punto nevralgico del Meridione d'Italia.

Si sviluppano su circa 35 ha di superficie, dislocati su più siti, posti nel Comune di Lamezia Terme e nel Comune di Curinga.

I Vivai Milone producono piante di agrumi, fruttiferi e ulivo certificate, oltre a numerose specie ornamentali: dalle fiorifere annuali, alle siepi, fino a esemplari di alto fusto e prato pronto.

Per garantire la qualità delle produzioni dispongono di:
260.000 m2 per l’attività vivaistica in pieno campo;

1.000 m2 di serre termocondizionate provviste di 600 m2 di bancali per la radicazione;

1.800 m2 di capannoni, deposito e magazzino;

3.000 m2 di Screen house;

25.000 m2 di ombrai;

26.000 m2 di tunnel, di cui 4.000 m2 riscaldati;

1 moderno ed attrezzato laboratorio di micropropagazione;

250 m2 di serra fissa a vetri con bancali riscaldati, microirrigazione nebulizzante e impianto di condizionamento, per l'ambientamento delle piantine micropropagate

Oltre a produrre piante, offrono alla propria clientela diversi servizi, dalla progettazione dei giardini all'assistenza all'impianto, grazie a tecnici specializzati sempre presenti in vivaio.

L'Azienda coniuga la tradizione e l'innovazione grazie all'esperienza, che si tramanda di generazione in generazione, alle competenze tecniche, imprescindibili, insieme all'impegno e alla costante ricerca dell'evoluzione. Tutto questo per produrre qualità, obiettivo dell’azienda convinta che la qualità è garanzia di sviluppo e lo sviluppo è quello che serve per dare un futuro all'agricoltura ed alla società.

La micropropagazione è l’innovazione per il vivaio che cerca qualità, quantità e sostenibilità

Azienda: Vivai Milone Società agricola di Milone Carlo e C.
Regione: Calabria
Anno di realizzazione: 2016
Tipo di innovazione: Di processo
Ambito Innovazione: Agricoltura in vivaio
Comparto/Prodotto: Florovivaismo
Origine dell'idea innovativa

I Vivai Milone investono costantemente per aumentare i propri livelli di produttività in termini quantitativi e qualitativi e per aumentare la sostenibilità dei propri processi. In quest’ottica, il primo obiettivo che abbiamo raggiunto è stato la completa transizione del vivaio all’irrigazione a microportata che ha consentito all’azienda di ottenere un risparmio sia della risorsa idrica che dell’energia necessaria per compiere l’irrigazione. 

Per fare il salto di qualità abbiamo inoltre deciso di investire nella realizzazione di un laboratorio di micropropagazione. Tale scelta è stata guidata da una serie di considerazioni chiave, mirate a migliorare l'efficienza produttiva, la qualità delle piante e la capacità di rispondere prontamente alle esigenze del mercato. 

Innanzitutto, l'azienda ha identificato la necessità di aumentare la produzione su larga scala in modo rapido ed efficiente. La micropropagazione offre un metodo altamente accelerato per moltiplicare le piante, consentendo all'azienda di soddisfare la crescente domanda di piante ornamentali, coltivazioni agricole e paesaggistiche. Questo processo di produzione rapida è stato ritenuto essenziale per rimanere competitivi in un mercato in continua evoluzione. 

Descrizione innovazione

Focus sul laboratorio di micropropagazione

La micropropagazione è una tecnica di laboratorio che consente di ottenere tante piante in poco tempo e in poco spazio, sfruttando le dimensioni molto piccole del materiale vegetale lavorato. Per dare un ordine di grandezza, in una camera di crescita di circa 20 m2 possono stare contemporaneamente oltre 70.000 piante. Con questa tecnica è possibile ottimizzare le risorse, soprattutto suolo e acqua, ottimizzando gli spazi e aumentando l’efficienza produttiva delle superfici disponibili.

È una tecnica che prevede di lavorare in sterilità. Le piante durante le fasi di laboratorio crescono in contenitori chiusi, su substrato agarizzato, posti a crescere in un ambiente, le camere di crescita appunto, dove vengono controllati i parametri ambientali di luce, temperatura e umidità.

Le operazioni di taglio e moltiplicazione delle piante vengono effettuate sempre in sterilità sotto cappe a flusso laminare in ambienti dedicati.

L’ultima fase della micropropagazione è detta ambientamento: le piante nate in coltura in vitro devono gradualmente adattarsi alle condizioni naturali. Per far ciò si trapiantano in un paper pot e vengono poste in un bancale nebulizzato, chiuso con un telo. In questo ambiente è possibile ricreare le stesse condizioni che la pianta aveva nel suo vaso di coltura in camera di crescita e nei giorni successivi le piante in ambientamento vengono gradualmente esposte alle condizioni esterne. Una volta terminata la fase di ambientamento le piante continuano il loro percorso di accrescimento in vivaio, fino a quando non saranno pronte per la vendita.

In questo progetto, rispetto alla tecnica di micropropagazione classica, comunemente usata per la produzione commerciale, che già comporta svariati vantaggi rispetto alle tecniche di propagazione tradizionali, sono state apportate diverse innovazioni nell'ottica di massimizzare i risultati in termini economici, produttivi e qualitativi.

La prima grande innovazione riguarda le camere di crescita, che sono state concepite con l'idea di massimizzare l'efficienza energetica, per perseguire un risparmio energetico nei costi di gestione (condizionamento e illuminazione). La struttura delle camere di crescita è stata realizzata accoppiando diversi materiali per ottenere effetto sinergico dalle caratteristiche isolanti di ciascuno. Il controllo di temperatura e dell’umidità all'interno delle camere di crescita è regolato da macchine esterne che a seconda delle condizioni registrate all'interno delle camere si attivano attraverso bocchette di mandata e raccolta dell'aria. L'illuminazione è stata predisposta con particolari strisce a led a basso consumo. Sia le macchine che l'illuminazione sono dotate di sistemi di controllo da remoto, per poter monitorare e cambiare le condizioni anche a distanza, inoltre eventuali malfunzionamenti e anomalie sono prontamente comunicati per evitare la compromissione delle produzioni allocate all'interno.

La seconda innovazione, forse quella più rivoluzionaria, riguarda il processo: abbandonato il vecchio contenitore in vetro si è deciso di adottare un contenitore in plastica usa e getta. Questo dettaglio porta con sé conseguenze in tutto il processo produttivo: nelle dimensioni del laboratorio, nella sua organizzazione e nella sua dotazione. Sembrerebbe una contraddizione pensare ad un contenitore usa e getta associato all’aumento della sostenibilità, invece, per tutte le fasi previste nel processo di produzione in laboratorio, il costo ambientale complessivo è minore rispetto al vetro. Inoltre, i nuovi contenitori non rappresentano un rifiuto, ma una risorsa recuperabile al 100%. Si tratta infatti di contenitori in PET trasparente, quelli utilizzati anche a scopo alimentare, una volta finito il loro ciclo in laboratorio vengono conferiti ad aziende di smaltimento dei rifiuti per ridargli nuova vita. Gli spazi di cui si necessita sono ridotti rispetto alla tecnica che prevede di utilizzare il vaso in vetro, le macchine sono più piccole (di volume ridotto, perché si sterilizza solo il contenuto e non contenuto e contenitore) e costano di meno, occupano di meno e consumano di meno, e a questo è legato un minore impiego di manodopera (addetti fissi al lavaggio, asciugatura, stoccaggio e sterilizzazione dei contenitori in vetro).

Molte macchine utilizzate nel processo di produzione sono differenti a quelle comunemente usate e per trovare quelle più idonee allo scopo è stato fatto un lungo studio e una progettazione ad hoc. Il risultato è stato un risparmio significativo anche nell'investimento iniziale dell'acquisto delle macchine: non sono necessarie tutte le macchine del processo di lavaggio e asciugatura del vaso in vetro, non sono necessarie autoclavi dai volumi importanti per la sterilizzazione e nelle camere di crescita non sono necessarie scaffalature robuste che sopportino carichi ingenti. Questo, inoltre, permette di lavorare in spazi più piccoli, aumentando la densità di produzione e di conseguenza l'efficienza produttiva, rispetto al metodo tradizionale a parità di altre condizioni.

Il laboratorio in oggetto prevede l'impiego di 6/8 operatori, si estende su circa 170 m2, ed è stato dimensionato per produrre a regime 1 milione di piante all'anno, con una serra di ambientamento di circa 250 m2.

Inoltre, date le particolari condizioni climatiche della zona in cui opera l’azienda, la serra di ambientamento è stata concepita come una serra in metallo e vetro, per poter ambientare nei mesi più freddi senza l'ausilio del riscaldamento, corredata di un sistema di raffrescamento, per poter ambientare le piantine micropropagate anche nei mesi più caldi, per massimizzare il potenziale produttivo e riuscire a offrire prodotto in maniera costante e dilazionata nel tempo, 12 mesi all'anno, al contrario della normale pratica che permette di produrre 7-8 mesi all'anno.

Tutta questa innovazione nasce da un'attenta osservazione e analisi della tecnica della micropropagazione a diversi livelli, durata diversi anni e che hanno portato a massimizzare l'organizzazione del processo produttivo per consentire al laboratorio di raggiungere un'alta efficienza produttiva, minimizzando i costi di investimento e quelli di gestione senza trascurare la qualità, obiettivo principale di questo progetto.

Bando per l'attuazione dell'Intervento SRH03 – Formazione imprenditori agricoli - Anno 2024 del CSR P.A. Trento 2023-27

Aperti i termini per la presentazione delle domande di aiuto per l’Intervento SRH03 - Formazione degli imprenditori agricoli, degli addetti alle imprese operanti nei settori agricoltura, zootecnia, industrie alimentari, e degli altri soggetti privati e pubblici funzionali allo sviluppo delle aree rurali del Piano Strategico della PAC 2023-2027 e del relativo Complemento per lo Sviluppo Rurale della Provincia Autonoma di Trento.

25 Giugno 2024

Bando relativo all'attuazione dell'intervento SRG9 "Supporto all'Innovazione" del (CSR) 2023-2027 della Regione Toscana

Bando attuativo dell'intervento "Cooperazione per azioni di supporto all’innovazione e servizi rivolti ai settori agricolo, forestale e agroalimentare" codice SRG09, del Csr 2023-2027. Domande di sostegno entro le ore 13.00 del 30 giugno 2024.

25 Giugno 2024