Ottimizzazione dei sistemi agricoli conservativi attraverso una migliore gestione delle tecniche colturali
Il progetto si prefigge la tutela delle risorse naturali che sostengono la produzione di alimenti, in particolar modo la conservazione del suolo. Il percorso operativo prevede l’applicazione di sistemi colturali conservativi, attraverso l’introduzione di tecniche e pratiche agronomiche che favoriscano l’accumulo di sostanza organica nel suolo, riducendone la mineralizzazione, e che portino ad un utilizzo più razionale degli input. Si punta inoltre a ridurre l’utilizzo dei concimi minerali di sintesi (soprattutto azotati), somministrandoli alle dosi e nei timing di reale fabbisogno, per ridurre l’inquinamento generato dall’attività agricola e migliorare la qualità delle acque.
Il principale obiettivo del progetto era la tutela delle risorse naturali che sostengono la produzione di alimenti, in particolar modo la conservazione del suolo. Il percorso scelto per il raggiungimento di tale obiettivo ha previsto l’applicazione di sistemi colturali conservativi attraverso l’introduzione di tecniche e pratiche agronomiche (no-tillage (NT) e cover crops), che hanno favorito l’accumulo di sostanza organica nel suolo e l’aumento in generale della fertilità del terreno (chimica, fisica e biologica). Il controllo era rappresentato dall’aratura e delle lavorazioni convenzionali (CT – conventional tillage).
In ogni azienda si introduranno pratiche di agricoltura conservativa talvolta accoppiate a tecnologie di agricoltura di precisione, per ridurre lo spreco degli input esterni. All’interno degli appezzamenti, già individuati, si ricaveranno dei settori gestiti in non-lavorazione per prove di confronto con settori gestiti in agricoltura convenzionale. A supporto, è previsto l’impiego di sistemi satellitari e celle di carico sulle mietitrebbiatrici per determinare le mappe di produzione e introdurre una fertilizzazione a rateo variabile nel ciclo colturale successivo. Si testeranno anche diverse attrezzature, già in commercio, per la distribuzione del liquame.
Il progetto di ricerca intende confrontare un sistema agricolo intensivo, basato sull'aratura e successive lavorazioni e su un elevato impiego di input esterni (Conventional Tillage), con un sistema agricolo conservativo, dove le lavorazioni del terreno vengono minimizzate o addirittura eliminate (No-Tillage).
In particolare, nella lavorazione convenzionale, sarà documentata la progressiva diminuzione della fertilità del suolo, dovuta principalmente a: basso contenuto di materia organica, deterioramento della struttura del suolo e diminuzione della biodiversità. Al contrario, nell'agricoltura conservativa, in cui si fa ricorso a semina su sodo, copertura continuativa del suolo e rotazione adeguata delle colture, verranno valutati i vantaggi di questa tecnica agricola, in particolare la disponibilità organica e idrica, il consolidamento della stabilità degli aggregati strutturali, l'attività dei microrganismi e della micro- e mesofauna.
Inoltre, l'applicazione di tecniche di agricoltura di precisione consentirà di ridurre i costi, gli sprechi in termini di input e l'impatto ambientale dell'attività agricola. In secondo luogo, la combinazione di pratiche agricole conservative e di precisione sarà valutata, al fine di calibrare le operazioni agricole in differenti condizioni operative.
Gli effetti principali di questo progetto per le aziende agricole sono l'individuazione e l'impostazione di sistemi agricoli innovativi che potrebbero aumentare la sostenibilità ambientale e l'efficienza degli input, sostenendo così l'aumento della fertilità.
Nelle tre aziende agricole aderenti al progetto sono state impostate prove di confronto tra il sistema agricolo convenzionale (CT), e un sistema agricolo conservativo, in cui le tradizionali lavorazioni del terreno sono del tutto assenti (NT). Nella tesi NT, durante la stagione improduttiva, sono state seminate le colture di copertura o cover crops autunno-vernine (CC). Al termine di ogni stagione colturale sono state determinate le rese produttive e sono stati effettuati i campionamenti per la determinazione della sostanza organica e dell’indice di struttura (0-10 e 10-30 cm), del numero di lombrichi (20x20 x20 cm) e della biodiversità edafica (indice QBS-ar: 10x10x10 cm).
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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Project web page
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Sito web
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Stuard research farm
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Altro
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Tadini research farm
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Altro
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Article on local online paper
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Link ad altri siti che ospitano informazioni del progetto
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CRPA (dissemination partner) website
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Video Final results of the project
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Materiali utili
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Relazione tecnica finale
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Materiali utili
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