Il contributo della zootecnia da latte di montagna alla conservazione e al sequestro di carbonio
L’obiettivo del progetto è contribuire a migliorare la gestione della sostanza organica (SO) da reflui zootecnici in montagna.
Il GO mira a contenere le perdite di carbonio in atmosfera e aumentarne il sequestro come carbonio organico (CO) nel suolo. Per questo si studieranno soluzioni per una gestione razionale dei reflui, che permetta il migliore uso della SO come fertilizzante, così come il ripristino del CO nei terreni di montagna, diventati molto carenti. Si intende testare l’organizzazione di una filiera del carbonio organico che, partendo dal letame fresco prodotto in allevamento, arrivi ad un materiale qualificabile come ammendante di buona qualità e con discrete capacità fertilizzanti.
Nel GOI Carbonio di Montagna il compostaggio semplificato è stato testato come una delle possibili soluzioni per una gestione più razionale degli effluenti zootecnici. Tale pratica aziendale consente di ottenere materiali ammendanti di migliore qualità rispetto agli effluenti tal quali, più idonei ad essere delocalizzati anche verso quei terreni che sono raggiungibili con maggiori difficoltà (o perchè distanti dal centro aziendale o perchè a elevata pendenza) e che per questo spesso manifestano carenza di sostanza organica. In tal modo si può contribuire al sequestro di carbonio nei terreni e di conseguenza all'incremento della loro fertilità.
- Descrizione della filiera del C organico e risultati dello studio di fattibilità, compendiati: con i riscontri tecnico-economici ed ambientali.
- Qualificazione chimico-fisica del letame fresco ottenuto dai trattamenti in azienda e indicazioni per il migliore impiego agronomico.
- Letame essiccato definito per il processo di produzione, le indicazioni d’uso e il possibile posizionamento sul mercato.
- Mappatura del contenuto di C organico e sostanza organica dei suoli.
- Protocolli di applicazione delle tecniche agronomiche applicate per ciascuna azienda.
- Impronta del carbonio del latte per le aziende del GO: Calcolo del sequestro del C nel suolo.
- Costo di produzione del latte.
L'obiettivo del GO ‘Carbonio di montagna’ è quello di conservazione ed incremento del carbonio organico e della sostanza organica nel suolo delle aree montane dell’appennino reggiano. Questo risultato prioritario è catalizzato da tutte le azioni proposte nel progetto. Nello specifico, sarà descritta la filiera del carbonio organico realizzando lo studio di fattibilità con evidenze tecniche ed economiche (azione 1). Sarà sperimentalmente prodotto letame ad elevato potere ammendante e lo stesso sarà caratterizzato per i più importanti parametri chimici (Azione 2). Sarà inoltre del sperimentalmente prodotto del letame essiccato con caratteristiche chimico-fisiche utili ai fini dell’impiego agronomico, di questo prodotto saranno fornite delle evidenze sull’uso ed il possibile suo posizionamento sul mercato anche al fine di creare una catena di valore tra le aziende partner del GO (Azione 3). I risultati relativi all’azione 4, forniranno evidenze sul contenuto di carbonio organico e sostanza organica dei suoli nell’area di intervento del GO e nell’ambito della stessa azione si realizzeranno le prove agronomiche. Il risultato dell’azione 5 sarà, l’impronta del carbonio del latte per le aziende del GO, il calcolo del sequestro del carbonio nel suolo ed il costo di produzione del latte per le aziende stesse.
Aumentare l'accumulo nel suolo di carbonio organico per mitigare l'impatto del cambiamento climatico e migliorare la fertilità dei suoli spesso ormai depauperati della montagna è stato l’obiettivo del Gruppo Operativo per l’Innovazione Carbonio di montagna - Il contributo della zootecnia da latte di montagna alla conservazione e al sequestro di carbonio. La strategia adottata dal Piano è stata quella di ottimizzare la gestione della sostanza organica da effluenti zootecnici, per arrivare a un loro efficiente impiego a costi contenuti, trasformandoli da grosso problema per l’azienda zootecnica di montagna a importante risorsa.
Il progetto, finanziato dal Psr 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna, ha studiato soluzioni e buone pratiche, arrivando alla produzione di un ammendante in pellet adatto ad essere delocalizzato e utilizzato agronomicamente anche su terreni lontani dal centro aziendale.
La creazione di questa filiera corta del carbonio è risultata conveniente sia dal punto di vista ambientale, che agronomico che economico, con il vantaggio di essere riproducibile a livello territoriale.
In pratica, si sono ottenuti: una riduzione delle emissioni di CO2, in atmosfera; il miglioramento della fertilità e della resilienza all’erosione dei suoli anche declivi sui quali diventa possibile lo spandimento del pellet; un beneficio economico per la riduzione dei costi di allontanamento degli effluenti dall’azienda come scarto e il loro utilizzo come ammendante.
Webinar conclusivo del GO Carbonio di Montagna
Emilia-Romagna, I Gruppi Operativi, Impronta carbonica, PEI-AGRITitolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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