Utilizzo di matrici da riciclo come fertilizzanti per colture orto-frutticole biologiche. Un approccio per il miglioramento dell’economia circolare de
BIOFERTIMAT mira a identificare le matrici organiche più adatte e il loro protocollo di distribuzione ottimale, da utilizzare in alternativa alla concimazione minerale per la produzione di ortaggi e frutta. Obiettivi previsti:1) riduzione della lisciviazione dell'azoto e dell'inquinamento delle falde acquifere; 2) incentivare la sostituzione dei fertilizzanti chimici con matrici organiche; 3) miglioramento della fertilità del suolo e della capacità di ritenzione idrica; 4) promozione dell'economia circolare con l'uso di rifiuti locali; 5) mitigazione dei cambiamenti climatici, attraverso il miglioramento del sequestro del carbonio nel suolo.
Il GO BIOFERTIMAT è nato con l’obiettivo di aumentare la fertilità del suolo con l’apporto di matrici organiche e promuovere l’aumento di sostanza organica del suolo, il risparmio della risorsa idrica e la salvaguardia dei terreni dal rischio di lisciviazione di nutrienti. In quattro anni di progetti la pollina si conferma essere una matrice organica dal rapido rilascio di azoto minerale. Mentre il compost verde, digestato e compost da fungaia si distinguono per il rilascio di N più lento (maggiore rapporto C/N), che meglio si concilia con le esigenze di melo e kiwi, permettendo quindi una maggiore efficienza d’uso dell’N. Non sono emerse differenze univoche tra le dosi di N, per cui la dose 100 kg azoto per ettaro può essere considerata come ottimale, corrispondente per il compost verde, il digestato e il compost da fungaia a circa 10 t di sostanza secca per ettaro ogni anno. L’uso di tali matrici consente di sequestrare nel suolo C, con effetti positivi sulla fertilità del terreno e sull’ambiente, soprattutto se reperite sul territorio, in un contesto di economia circolare. In seguito è stato valutato l’utilizzo delle matrici organiche per le produzioni frutticole integrate e biologiche: lo stato nutrizionale è risultato nella norma e ben supportato dalle matrici organiche, talvolta migliorato per taluni nutrienti (es. P e K).
Le attività di BIOFERTIMAT identificheranno le migliori matrici organiche come fertilizzanti alternativi assieme ai protocolli di distribuzione. Le matrici saranno testate su colture orticole e frutticole, mentre saranno valutati gli effetti sulle caratteristiche del suolo e sulle prestazioni produttive delle colture. I potenziali benefici sulla qualità finale dei frutti saranno determinati tramite la sperimentazione anche in ambito aziendale. Le attività dei Gruppi Operativi includeranno il coordinamento, la formazione dei coltivatori e la diffusione dei risultati, anche attraverso la rete PEI-Agri.
Una gestione dei suoli più sostenibile è un’esigenza particolarmente impellente, sia a livello regionale e nazionale, sia a livello comunitario, di fronte alla difficoltà avuta sin ora nello spingere le aziende agricole verso modelli produttivi eco-compatibili. Questo aspetto è in linea con gli obiettivi PEI-AGRI che mirano alla salvaguardia dei suoli e degli input rinnovabili (acqua in primis) e alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici. Con riferimento a quest’ultimo obiettivo, l’esperienza maturata in BIOFERTIMAT consentirà, grazie all’approccio di economia circolare (vicinanza dei siti di produzione dei fertilizzanti organici), di ridurre i costi di trasporto e, quindi, dell’unità fertilizzante ma contestualmente anche di ridurre il livello di emissioni gassose legate al trasporto stesso. La minore emissione di gas di scarico, associata al fatto che terreni ricchi in SO sono in grado di trattenere maggiori quantità di CO2, è funzionale al miglioramento del carbon footprint aziendale e, quindi, della competitività dell’azienda sui mercati. Infatti, le aziende che utilizzano indicatori come il carbon footprint hanno un vantaggio competitivo legato ad una comunicazione trasparente delle loro emissioni. Inoltre, per rispondere agli attuali indirizzi della politica europea, in ragione degli strumenti messi in atto dalla Commissione (Horizon 2020), si intende colmare le distanze tra ricerca e mondo produttivo biologico.
Ottimizzazione della gestione agronomica di specie ortofrutticole in maniera sostenibile attraverso l’utilizzo di risorse provenienti dal ciclo produttivo precedente e reimpiegate in quello successivo, utilizzando i sottoprodotti derivati dall’attività agro-alimentare presente nella zona riducendo il costo di trasporto delle matrici, al fine di: 1) stimolare l’economia circolare del territorio con il supporto di imprese coinvolte nella produzione di matrici organiche di scarto da processo agro-industriale, 2) migliorare la tutela dell’ambiente e dello stato di salute degli operatori agricoli, abitanti delle zone urbane a ridosso delle aree agricole, 3) aumentare le competenze e la professionalità degli operatori del settore ortofrutticolo.
L’innovazione consiste nella valorizzazione di prodotti organici di scarto solitamente destinati allo smaltimento indiscriminato, impiegati nella gestione della fertilizzazione degli impianti ortofrutticoli commerciali ad elevata sostenibilità, con riflessi positivi in termini di qualità, serbevolezza e commercializzazione dei frutti e ortaggi Con questa tecnica si mitigano, inoltre, gli effetti dell’emissione di gas serra, attraverso il sequestro stabile di carbonio nel terreno agrario, con benefici ambientali che ricadono sulla società.
Messa a punto di un protocollo di gestione della fertilizzazione per i suoli vocati alla produzione di ortaggi e frutta, volto alla ottimizzazione delle rese quali-quantitative delle produzioni ortofrutticole, alla salvaguardia ambientale e sicurezza alimentare.
Documentazione del convegno finale del GO BIOFERTIMAT
Agricoltura biologica, I Gruppi Operativi, Veneto, PEI-AGRITitolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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