Recupero del patrimonio olivicolo Toscano: azione di contrasto ai cambiamenti climatici per lo stoccaggio di CO2
Validare e applicare un modello organizzativo di gestione e strumenti tecnici innovativi per rimettere in produzione oliveti in abbandono, o in procinto di esserlo, e allo stesso tempo esaltare le capacità mitigative ai cambiamenti climatici dell’agroecosistema olivicolo nel rispetto dell’ambiente. Per favorire il processo di sostenibilità dell’intero processo di recupero, il piano propone misure di intervento che riducono ulteriormente i costi di produzione, validando in pieno campo un modello di magazzino diffuso.
Durante il progetto sono stati organizzati corsi di formazione e approfondimento al fine di garantire il coinvolgimento e la sensibilizzazione degli attori locali sulle strategie innovative e sui protocolli di gestione agronomica per recuperare e aumentare la sostenibilità e la redditività degli oliveti nell'area del Montalbano. Il piano strategico CATChCO2-live ha permesso di proporre un modello replicabile ed estendibile da applicare per aumentare la produzione di oliveti e preservare il paesaggio rurale in molti altri contesti toscani
- Recupero delle aree abbandonate tramite un modello organizzativo e contrattuale specifico
- Applicazione di un protocollo innovativo per valutare gli impatti/benefici dovuti all’applicazione di tecniche di monitoraggio basate su strumenti per l’agricoltura di precisione
- Applicazione di protocolli innovativi di gestione agronomica dell’oliveto finalizzati ad incrementare la produzione (quali-quantitativa), la fertilità del suolo e una maggiore capacità di stoccaggio del carbonio.
- Diffusione dell’innovazione verso le aziende olivicole dell’intero comprensorio del Montalbano.
L’area del Montalbano ha subito un forte abbandono in termini di superficie (circa 1.000 ha sono passati ad altri usi del suolo dal 1954 ad oggi) e densità (circa 4.800 ha hanno una densità d’impianto inferiore a 300 piante/ha). Tale situazione deriva da fattori quali l’ubicazione degli oliveti in zone poco accessibili e/o marginali, una gestione poco razionale della coltura, gli elevati costi delle operazioni colturali, la mancanza di adeguati strumenti di gestione. Il progressivo abbandono dell’olivicoltura avrà come conseguenze non solo la riduzione dalla produzione ma anche la perdita dei benefici derivanti dalle esternalità legate a questa coltura (e.g. minore erosione del suolo, minor rischio incendi, tutela del paesaggio, stoccaggio di carbonio, ecc.).
L’innovazione organizzativa prevede che il recupero degli oliveti avvenga tramite un uso sinergico delle risorse già presenti sul territorio (personale, attrezzature, magazzino diffuso, operazioni colturali remunerate a misura e non ad ore, ecc.), senza la necessità di nuovi investimenti. Questo determinerà una gestione flessibile della coltura adattandosi alle diverse condizioni di coltivazione, climatiche e di mercato con costi fissi, reali e certi ridotti al minimo stimati nella fase di setting-up del GO. Le aziende potranno sfruttare tale opportunità per integrare il reddito e utilizzare al meglio il proprio parco macchine spesso sovradimensionato. Lo stesso principio si applica al processo produttivo a valle poiché la cooperativa dispone di 6 linee di frangitura in grado di trasformare circa 3.000q di olive al giorno. Lo studio di fattibilità realizzato nella fase di setting-up indica che per raggiungere un utile è necessario che il prezzo dell'olio sia superiore a 870€/q in scenari di resa realistici ed in linea con il prezzo di liquidazione pagato dalla Cooperativa ai propri soci conferitori.
Le due aziende agricole coinvolte nel progetto hanno permesso di validare soluzioni innovative di protocolli di gestione agronomica e tecniche di agricoltura di precisione (ad esempio, una rete di sensori, modelli di crescita delle colture e della mosca dell'olivo, una piattaforma web come strumento di supporto decisionale per gli agricoltori) per far fronte ai cambiamenti climatici e recuperare la coltivazione dell'olivo nelle aree marginali. Queste strategie sono state applicate anche per aumentare il sequestro del carbonio, per migliorare il monitoraggio delle colture e dei parassiti e per migliorare la gestione e la produzione degli oliveti durante la stagione.
L’innovazione gestionale prevede la combinazione di protocolli di gestione eco-compatibile dell’oliveto (gestione della chioma, momento ottimale della raccolta, concimazioni organiche, ecc.) e di tecniche innovative, basate strumenti di agricoltura di precisione (immagini telerilevate da drone e satellite, trappole automatiche per il monitoraggio di attacchi parassitari, sviluppo di modelli per la produzione di mappe di vigore) per ottimizzare la meccanizzazione, prevedere l’insorgenza di malattie e di parassiti, programmare gli interventi in maniera mirata e localizzata riducendone l’impatto ambientale (in termini anche di mitigazione delle emissioni di gas serra) ed i costi di produzione, aumentando i redditi
La piattaforma web è stata implementata come strumento di supporto decisionale per gli agricoltori che consente il monitoraggio stagionale della vegetazione, fornendo informazioni sullo stato e le condizioni del raccolto e dell'ambiente. Infatti, l'applicazione di tecniche di agricoltura di precisione era un obiettivo del progetto per promuovere l'ottimizzazione della gestione agronomica e della meccanizzazione, incoraggiando operazioni colturali mirate, limitando gli impatti ambientali del settore e riducendo i costi.
Risultati finali del GO CATChCO2-live
Gestione aziendale, I Gruppi Operativi, Toscana, PEI-AGRITitolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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Manuale del progetto CATChCo2-live
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Materiali utili
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Interfaccia web
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Relazione Finale
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