PSAMMbeach - Risparmio idrico ed energetico in pratiche vivaistiche attraverso l'utilizzo di piante autoctone psammofile
Obiettivo primario del progetto è quello di promuovere l’uso efficiente delle risorse, la redditività, la produttività, la competitività, la riduzione delle emissioni, lavorando per sistemi di produzione agro ecologici e operando in armonia con le risorse naturali essenziali. Siamo quindi in presenza di piante uniche ed endemiche che ci consentono di valorizzare e tutelare la biodiversità, permettendo il ripopolamento ex situ, favorendo il risparmio idrico ed energetico in fase di coltivazione. Le specie scelte hanno un alto valore ornamentale e risultano essere resistenti ai cambiamenti climatici e, quindi, possono garantire ottime e proficue prospettive di coltivazione in aree litoranee.
Si prevedono 6 azioni:
1) coordinamento; 2) identificazione, descrizione morfologica e individuazione dell'areale di distibuzione delle specie (Pancratium maritimum, Lagurus ovatus, Glaucium flavum, Campanula sabatia ed altre specie), reperimento e fornitura del materiale vegetale, ricostituzione di ambienti tipici; 3) propagazione in vitro ed in vivo, produzione di stock di piante madri in vitro, prove di campo, creazione di un campo catalogo e banca del germoplasma; 4) propagazione massiva in vivaio, con attenzione alla gestione idrica ed energetica; 5) distribuzione in ambienti litoranei per la verifica della resilienza; valutazione commercializzazione; 6) divulgazione.
L'aumento delle temperature e l'incremento di fenomeni meteorologici estremi, anche nel bacino Mediterraneo, hanno portato negli ultimi anni ad una nuova progettazione dei giardini, scegliendo soluzioni gestionali ecocompatibili e specie stress tolleranti. Le indagini condotte da Ismea sulle dinamiche dei consumatori nel settore della floricoltura evidenziano una tendenza, già da alcuni anni, alla ricerca di piante resistenti ad alte temperature e a lunghi periodi di siccità. Risulta quindi di duplice interesse individuare tecniche colturali che permettano un uso efficiente delle risorse idriche ed energetiche (propagazione da seme, talee e coltivazione semplificata con irrigazione meteorica e scarsa concimazione) e promuovere la coltivazione di specie autoctone che, una volta messe a dimora, non richiedano irrigazioni frequenti e che al contempo permettano di salvaguardare la biodiversità. L’esperienza scientifica e tecnica dei partners di questo progetto permetterà l’individuazione di specie e materiali di propagazione autoctoni, che potrebbero garantire l’introduzione di piante mediterranee, con corredo genetico locale, nel comparto florovivaistico; questo risulta essere sempre più presupposto fondamentale in opere di ripristino ambientale.
Gestione eco-sostenibile delle risorse naturali: l'uso in arredo urbano di specie autocnone liguri tipiche delle spiaggie, caratterizzate da particolare fisiologia, morfologia, esigenze pedoclimatiche e, in alcuni casi, con elevato impatto ornamentale, consente la riduzione e l'ottimizzazione dell'uso dell'acqua e delle energie derivanti da fonti non rinnovabili. L’introduzione e l’uso consolidato di queste piante ornamentali costituirà una naturale occasione di dispersione delle stesse specie che potranno quindi spontaneamente ritornare negli habitat naturali dai quali negli anni sono scomparse.
Per le varie specie oggetto di studio si individuano protocolli di propagazione in vivo ed in vitro, finalizzati all'ottenimento di materiale vegetale qualitativamente e quantitativamente superiore (tecnologia innovativa). E' possibile percorrere due strade: la riproduzione via seme, che garantisce il mantenimento della massima espressione della biodiversità oppure la moltiplicazione massiva di genotipi superiori, attraverso tecniche tradizionali in campo (talea e divisione di bulbi) oppure in laboratorio attraverso la micropropagazione. Quest'ultima tecnica permette di ottenere un numero elevato di cloni della pianta madre, in breve tempo, in spazio ridotti, esenti da fitopatie e svincolate dalal stagionalità.
Nell’ambito di valutazioni di incidenza per opere effettuate lungo le coste, è suggerito l’uso di materiale vegetale di nota origine e in particolare da riferirsi a genotipi autoctoni. Questa attenzione viene spesso disattesa, poiché i vivai locali, per questioni di costi e disponibilità, devono appoggiarsi ad altri vivai europei. Questo comporta un involontario scambio genetico tra aree geografiche che contribuisce ad aumentare il disordine nella biodiversità regionale. L’inizio di una linea produttiva di piante autoctone (come origine e patrimonio genetico) diventa una chiave di volta per una reale conservazione, per il ripristino ambientale, il tutto a basso comsumo energetico ed idrico.
Inoltre, la conoscenza e la promozione del valore estetico di piante locali, permette di modificare l’abitudine consolidata dei vivai di proporre specie esotiche nell’arredo urbano . Diminuendo la messa a dimora di specie esotiche, calerà la potenzialità di queste nel diventare invasive negli ambienti naturali.
Documentazione del workshop Innovazione e conoscenza per l’agricoltura: le sfide del futuro per la cooperazione in Liguria
I Gruppi Operativi, Liguria, PEI-AGRI, ItaliaTitolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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