Aumento della produttività olivicola attraverso l’impollinazione artificiale
Innalzare la produttività degli oliveti e la PLV aziendale mediante l’impollinazione artificiale eseguita con strumenti di agricoltura di precisione riducendo l’alternanza di produzione e l’impatto di eventi climatici favorevoli che possano occorrere durante la fioritura. Migliorare la gestione agronomica complessiva del sistema suolo/pianta negli impianti olivicoli regionali sia in asciutto che in irriguo a supporto dell’eventuale maggiore produttività delle piante.
Verranno individuati alcuni oliveti con la presenza di varietà più o meno problematiche quali l’Olivastra Seggianese o caratterizzati da diverse situazioni climatiche e agronomiche. Il polline verrà prelevato secondo due diverse modalità:
- direttamente dagli olivicoltori;
- mediante il prelievo da parte di ditte specializzate che in seguito potranno fornire il servizio a pagamento agli agricoltori.
La dispersione del polline sulla chioma delle piante avverrà in due modi:
- dispersione manuale operata dagli agricoltori con piccole macchine portate;
- uso di droni programmati con rotte di volo calibrate per ciascun impianto.
Gli agricoltori saranno addestrati e i risultati diffusi.
L’innovazione principale consiste nella distribuzione del polline sulle piante mediante drone nel momento di maggiore ricettività per lo stigma. La tecnica, mai applicata in precedenza su impianti di olivo, prende spunto da alcune prove effettuate con drone su altre specie legnose e, su piccola scala in appezzamenti di olivi, tramite soffiatori portati da terra.
Il progetto OLIMPOLLI Montagnani è stato diretto a verificare se la resa in olive potesse essere
aumentata dalla distribuzione del polline precedentemente raccolto. Il polline deve essere aspirato con un piccolo aspiratore manuale all'interno di oliveti esterni in piena fioritura e poi ridistribuito all'interno dell'oliveto di interesse. Il polline può essere utilizzato entro pochi giorni dalla raccolta mantenendolo essiccato a bassa temperatura (2-3°C). Può essere conservato anche per un periodo più lungo, anche un anno, a -20°C. Le cultivar coinvolte come donatrici o riceventi devono essere prese in considerazione a causa dell'infertilità delle piante di olivo che possono abbassare o ostacolare l'impollinazione e l'allegagione. Il polline (40 g per ettaro) deve essere miscelato con 1 litro di spore di lycopodium da distribuire tramite drone che sorvola le chiome in piena fioritura. La distribuzione potrebbe avvenire anche mediante l'utilizzo di un piccolo macchinario (soffiatore) ed in questo caso il licopodio potrebbe essere minore o addirittura assente. L'aumento della resa degli oliveti sottoposti a distribuzione di polline esterno potrebbe essere stimato del 20% rispetto ad un controllo in regime di libera impollinazione. Il costo dell'operazione effettuata con il drone e il costo superiore per la raccolta e la molitura delle olive sembra essere compensato dal reddito aggiuntivo per cui l'impollinazione assistita sembra essere conveniente sia negli oliveti super intensivi tradizionali che moderni.
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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Sito web del progetto
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Sito web
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Video - OLIO: IMPOLLINATORI 2.0, IL PROGETTO OLIMPOLLI DI COLDIRETTI-CNR
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Materiali utili
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Rollup del progetto OLIMPOLLI
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Materiali utili
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Relazione finale
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Materiali utili
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Report prima impollinazione
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Materiali utili
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Impollinazione assistita in olivicoltura
L’innovazione definibile come “impollinazione assistita in olivicoltura” si compone di una serie di passaggi ognuno dei quali in realtà rappresenta una innovazione proposta al…