Portinnesti innovativi per migliorare gli aspetti quali-quantitativi delle produzioni orticole e dell'efficacia d'uso delle risorse
Si prevede di validare l'utilizzo di portinnesti innovativi per il melone cantalupo (Cucumis metuliferus) e la melanzana (Solanum aethiopicum e Solanum macrocarpon) per un sistema di produzione a basso impatto ambientale, caratterizzato da un'elevata efficienza d'uso dell'azoto. Pertanto, si prevede di sperimentare, validare e divulgare tecniche produttive ecosostenibili riguardanti l'uso dei portinnesti per massimizzare le performance quali-quantitative e l'efficienza d'uso dell'azoto del cantalupo e della melanzana coltivati in ambiente protetto ed in un sistema fuori suolo e in piena terra. Da ultimo i residui colturali verrebbero impiegati nel compostaggio per uno smaltimento, quali ammendanti, in altri settori agricoli e la produzione di pellets ai fini energetici.
Azione n. 1 - Utilizzo di specie selvatiche ed affini alla melanzana ed al melone come potenziali portinnesti per l'incremento dell'efficienza d'uso dell'azoto (N); Azione n. 2 - Valutazione dell'efficienza d'uso dell'azoto (N) e del contenuto di micro e macroelementi nella melanzana e nel melone in funzione del portinnesto; Azione n. 3 - Effetto del portinnesto e delle dosi di azoto sulle caratteristiche vegeto-produttive delle piante e sulla proprietà fisico-chimiche e nutraceutici dei frutti di melanzana e melone; Azione n. 4 - Prove di trasformazione; Azione n. 5 - Introduzione e adozione di procedure di controllo e certificazione, disciplinari; Azione n. 6 - Miglioramento della presentabilità e dell’identità del prodotto commerciale; Azione n. 7 - Reimpiego di scarti di coltivazione; Azione n. 8 - Dimostrazione, disseminazione e divulgazione dei risultati; Azione n. 9 - Coordinamento, monitoraggio e gestione.
La maggiore percezione dei consumatori verso prodotti orticoli di elevata qualità intrinseca ed estrinseca, salubri e caratterizzati da un processo produttivo a basso impatto ambientale ha permesso l'evolversi di questi aspetti come fattori discriminanti e di forte competizione aziendale nell'ambito del mercato globale.
Anche nel settore dell'orticoltura questo orientamento di mercato ha stimolato negli ultimi anni una crescente ricerca di sistemi di produzioni eco-compatibili in termini ambientali ed economici.
In tale ambito, un ruolo fondamentale è svolto dalle strategie di tipo agronomico che portano ad innovazioni dei processi di produzione e che consentono la realizzazione di prodotti quanto più possibile rispondenti alle richieste di un mercato concorrenziale ed in forte progresso.
L'adozione di tecniche agronomiche a basso impatto ambientale, come l'uso dell'innesto erbaceo in orticoltura, spesso determinano un incremento delle performance quali-quantitative delle produzioni, ed un significativo incremento dell'efficienza d'uso delle risorse come l'azoto (N).
Il presente progetto aspira alla risoluzione di problematiche connesse con le esigenze di innovazione e riqualificazione del settore orticolo regionale e risponde con una delle iniziative riguardanti alcune delle criticità riscontrate in questo settore a livello nazionale ed unionale. Tra queste ricordiamo l'aumento dei fenomeni di inquinamento derivanti dall'attuazione di cicli colturali poco sostenibili e l'incremento delle esigenze ambientali ed alimentari.
L'idea progettuale ha come obiettivo finale la definizione di strumenti di incentivazione delle azioni di ricerca e sviluppo che promuovono l’innovazione e la cooperazione tra operatori della ricerca e imprese per la costruzione di nuove reti di partecipazione attiva.
Il settore dell'orticoltura in ambiente protetto, già caratterizzato da una marcata tendenza all'innovazione, beneficerà dalla messa a punto di approcci produttivi e organizzativi provenienti da iniziative di trasferimento tecnologico derivanti dalle attività previste nel presente progetto.
Le innovazioni di prodotto e di processo da trasferire riguardano essenzialmente le tecniche agronomiche innovative per affrontare in modo sostenibile alcune importanti problematiche che interessano la coltivazione del melone cantalupo e della melanzana connesse, in particolare, agli aspetti relativi il miglioramento delle performance quanti-qualitative e la massimizzazione dell'efficienza d'uso dell'azoto.
Piantine di melone cantalupo e melanzana saranno innestati su dei portinnesti innovativi (specie selvatiche ed affini) che attualmente sono impiegati solo a livello sperimentale. Le produzioni orticole, soprattutto quelle provenienti dall'ambiente protetto per la produzione di ortaggi fuori stagione, sono quelle maggiormente esposte ad input tali da garantire la massima produttività per giustificare gli elevati costi di produzione. Pertanto, queste produzioni espongono il consumatore a rischi ed impattano negativamente sull’ambiente in fase di processo. A tal proposito, anche nel comparto dell'orticoltura protetta possono applicarsi strategie ecosostenibili ed in grado di valorizzare dal punto di vista nutrizionale e nutraceutico il prodotto. Si tratta di metodi di produzione che consentono un incremento dell'efficienza d'uso dell'azoto con un eventuale riduzione dell'utilizzo di fertilizzanti di sintesi. Nello specifico, si prevede di migliorare le caratteristiche produttive, fisico-chimiche e nutraceutiche, nonché, la riduzione di fertilizzanti azotati tramite l'utilizzo di piantine innestate di melone cantalupo innestato su Cucumis metuliferus e di melanzana innestata su S. aethiopicum, su S. macrocarpon e su S. torvum (portinnesto comunemente utilizzato per la melanzana).
3..1 I campi sperimentali realizzati all’interno dell’azienda capofila saranno valorizzati e utilizzati come impianti pilota modulari che tramite opportuni piani di divulgazione potranno essere replicabili presso le aziende partner.
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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