Consolidamento della filiera in Puglia
Consolidare e sviluppare la filiera della quinoa in Puglia attraverso una diffusione della sua coltivazione, ponendo attenzione all’ottimizzazione delle pratiche agronomiche, alla raccolta del prodotto, alle fasi di lavorazione del seme e alla molitura, per la produzione di sfarinati destinati ai mercati di nicchia (celiaci, vegani) in un’ottica di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Si intende, inoltre, valutare da un punto di vista “quanti-qualitativo” i materiali genetici di quinoa selezionati, nel corso degli anni presso il CREA-CI, per la loro adattabilità agli areali pugliesi
- Valutazione di cultivar di Quinoa più idonee agli areali pugliesi;
- Ottimizzazione delle tecniche agronomiche per la coltivazione della quinoa;
- Miglioramento delle operazioni di raccolta;
- Prove di lavorazione del seme (da semente e da consumo alimentare);
- Prove di decorticazione;
- Prove di molitura;
- Valutazione dell’impatto ambientale;
- Analisi impatto economico e di redditività;
- Analisi di mercato;
- Analisi della filiera.
In Puglia, la diffusione della monocoltura del frumento o il suo avvicendamento a colture da rinnovo che stanno perdendo di redditività, fa emergere la necessità di esplorare e sviluppare nuove colture. La quinoa, per le sue caratteristiche qualitative e produttive, associate a limitate esigenze agronomiche, può rappresentare una valida alternativa negli avvicendamenti cerealicoli pugliesi.
L’area di coltivazione e la produzione nei principali paesi produttori di quinoa (Bolivia, Peru e Equador) sono almeno raddoppiate dal 1992 al 2010, mentre l’Italia ne ha importate 2.241 tonnellate nel 2016 (FAO e Commissione Europea).
La coltura è stata testata in Italia in diversi areali, fra cui quello pugliese, in cui il CREA-CER già da alcuni anni svolge attività di ricerca con l’obiettivo di selezionare genotipi superiori per produttività quanti-qualitative e adatte alla coltivazione in Puglia. Tra le linee valutate ne sono state selezionate alcune molto promettenti.
L’introduzione negli avvicendamenti colturali della quinoa, che interrompe i cicli biologici delle avversità dei cereali, contribuirà a migliorare i metodi di tutela dell’ambiente e ridurre l’impatto ambientale dell’attività agricola. La disponibilità sul mercato di seme di origine nazionale servirà a ridurre le emissioni di gas serra dovute al trasporto da altri continenti.
Dal punto di vista sociale, il progetto dovrebbe favorire la creazione di posti di lavoro, soprattutto nei segmenti a valle e a monte della filiera. Si attende inoltre un miglioramento della qualità dei posti di lavoro (soprattutto dal punto di vista ambientale e reddituale) nonché un positivo impatto sulla società civile e sui consumatori, che potranno disporre di quinoa di origine nazionale, di buona qualità e a basso impatto ambientale.
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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