Innovazioni tecnologiche e di processo nella fase post produzione di confezionamento e Trasporto dei prodotti Vivaistici
Il settore vivaistico toscano vende e consegna i propri prodotti non solo all’interno dell’Unione europea ma in tutto il mondo. Di conseguenza assume particolare rilevanza concorrenziale poter garantire la puntualità delle consegne ed il mantenimento dello stato vegetativo ottimale delle piante durante i trasferimenti, oltre l’ottimizzazione del tempo e dello spazio nelle fasi di preparazione del carico.
Partendo da questo presupposto nasce il gruppo operativo "In.Tra.Viva", il cui piano strategico si è incentrato sulla messa a punto e diffusione a tutto il settore vivaistico regionale di innovazioni di processo e tecnologiche finalizzate a mantenere alto il valore della produzione vivaistica toscana dal vivaio al cliente.
Nel corso del progetto sono state affrontati i seguenti argomenti:
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Diagnostica delle piante durante i trasporti: Durante il trasporto le piante subiscono uno stress prolungato dipendente dai fattori climatici esterni e interni al container refrigerato.Si è studiata la misurazione e l'utilizzo dei sensori più adatti per valutare lo stato di salute delle piante durante i lunghi trasporti in container refrigerati. In particolare è stata condotta una serie di prove preliminari su giovani piante in vaso di diverse specie (acero, viburno, cipresso, ligustro e olivo). L'obiettivo era valutare lo stato di stress delle piante durante il trasporto. A questo scopo è stato è stato sviluppato un sensore (chip) che registra le sostanze volatili emesse dalle piante. Questi dati insieme a temperatura, umidità e altri elementi utili vengono memorizzati in appositi tag, per poi essere letti a destinazione all'arrivo del carico. Il sistema consente al cliente di capire subito attraverso indicazioni tecniche chiare da parte del fornitore come accudire la pianta in base alle condizioni del suo viaggio, evitando problemi e contestazioni.
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Resistenza delle piante alle condizioni di trasporto: Sono state condotte simulazioni sperimentali per valutare la tolleranza delle piante al trasporto prolungato e alle basse condizioni di luce. Le piante testate, come acero, viburno, ligustro e cipresso, hanno dimostrato di vegetare bene anche in condizioni sperimentali di scarsa luce e scarsa disponibilità d'acqua. L'eccesso di umidità, invece, può favorire la proliferazione di marciumi e muffe. Inoltre è stato condotto un test sull'effetto dell'utilizzo di antitraspiranti biodegradabili su piante ornamentali selezionate. I risultati hanno mostrato che le piante di olivo e cipresso sono molto tolleranti alle condizioni di conservazione in cella refrigerata o in container, mentre l'acero è più sensibile al trasporto a lunga distanza, con una maggiore perdita di foglie sia in primavera che in estate.
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Sistemi di carico innovativi: È stato sviluppato un software, che migliori il modo di caricare le colture nei container per massimizzare la circolazione dell'aria e limitare possibili problemi di flussi termici eliminando il problema delle sacche d'aria migliorando al contempo la protezione delle piante attraverso l'utilizzo di imballi biodegradabili appositamente studiati.
Dall’analisi dei costi/benefici effettuata è emerso che i principali benefici che deriverebbero dalla messa in pratica e diffusione delle innovazioni del progetto su larga scala sono la riduzione delle perdite, la riduzione delle contestazioni, la fidelizzazione del cliente, il monitoraggio delle temperatura e possibilità di attuare correzioni in itinere; i principali costi sono invece legati all’acquisto dei sensori, all’elaborazione dati, alla manodopera per scelta delle piante in miglior stato, alla formazione del personale.
Da un punto di vista economico, quindi, si avrebbero in fase iniziale costi maggiori legati soprattutto alla formazione e alla produzione dei sistemi innovativi proposti, ad eccezione dei sensori che sono molto economici ed efficienti. I benefici si avrebbero in una seconda fase, una volta diffuse le conoscenze e gli strumenti su larga scala. Tuttavia, si precisa che per migliorare la fase del carico e del trasporto tramite le innovazioni del PS sono necessari ulteriori prove sperimentali, anche perché molti spunti di riflessione e problematiche sono emerse in fase di realizzazione, come accade spesso nella ricerca.
Le ricadute ambientali che potrebbero avere le innovazioni messe appunto vanno dal risparmio idrico, in quanto si è verificato che le piante non devono essere irrigate prima del trasporto in modo da favorire le condizioni fisiologiche e diminuire il peso del container, al risparmio di risorse quali concimi, fitofarmaci e acqua in quanto le piante si troverebbero in migliori condizioni fisiologiche a destinazione e ci sarebbero istruzioni per ripristinare il loro stato ottimale utilizzando le risorse in maniera mirata in base ai reali bisogni delle piante. Questo vale anche per la fase di trasporto: monitorando in maniera costante i parametri ambientali ci sarebbe possibilità regolare la temperaturea e l’umidità dell’aria in base ai reali fabbisogni. Inoltre, è da approfondire l’efficacia di utilizzo delle materie plastiche biodegradabili realizzate per il packaging, che potrebbero essere utilizzate in sostituzione alle reti di plastica che imballano le piante caricate nei container.
Il progetto si è concluso portando a conoscenza dati importanti per il miglioramento della logistica del settore vivaistico. La novità metodologica del gruppo operativo, che ribalta l’impostazione del tradizionale processo di innovazione in cui l’utente finale (l’azienda) era soggetto passivo, ha ottenuto con In.Tra.Viva. risultati immediatamente spendibili, ma soprattutto ha creato relazioni solide per future collaborazioni ed innovazioni. Questo aspetto, oltre alle le tante innovazioni nate in seno al progetto, è a nostro avviso un fattore fondamentale da considerare tra i risultati del progetto