Valutazione di innovative strategie di adattamento in vigneto e in cantina al mutato contesto climatico - VINSACLIMA
Il presente progetto, basato su un approccio sistematico su entrambi i livelli della filiera produttiva, quello viticolo e quello enologico, ha come obiettivo quello di trasferire alle aziende produttrici soluzioni efficaci, già sperimentate in fase di "prototipazione" per contrastare l'impatto del cambiamento climatico e in grado di limitare il rilascio di sostanze inquinanti, migliorare la qualità delle acque e del suolo e controllare le avversità con tecniche agronomiche meno impattanti sull'ambiente.
Le tecniche sostenibili hanno contenuto gli impatti negativi del cambiamento climatico su diverse varietà in differenti aree della RER. La potatura post-germogliamento ha ritardato fioritura, invaiatura e l’accumulo di solidi solubili nella bacca. La potatura modulata, in particolare quella in pregermogliamento, ha incrementato la biosintesi di polifenoli con effetti positivi sul vino. La cimatura post-invaiatura in combinazione con la defogliazione tardiva ha contenuto i livelli di SS portando a una maggiore colorazione dei vini. L’applicazione di caolino ha ridotto i livelli di SS, preservando il grappolo, antociani, polifenoli e ha migliorato la composizione del vino (minore contenuto alcolico, aumento di colore e tenore acidico).
L'uso di ghiaccio secco (CO2) ha incrementato acidità, colore e polifenoli nell’uva e prodotto un calo di alcol nel vino. Il calo dell’indice di imbrunimento nelle Tesi trattate con ghiaccio secco ha confermato l’effetto protettivo dell’applicazione sulle uve in post-raccolta.
L’uso di un lievito commerciale Saccharomyces basso-produttore di etanolo e del lievito apiculato C. zemplinina può contribuire alla riduzione del contenuto in alcol e a migliorare il profilo acidico e aromatico dei vini.
La raccolta precoce ha influenzato il profilo acidico dei vini (bassi valori di pH e acidità elevate rispetto al controllo). Nelle Tesi trattate con mosto acido si sono riscontrate maggiori concentrazioni di acido malico e valori di stabilità tartarica talvolta prossimi al limite critico. L’eccessiva acidità ha penalizzato i punteggi sensoriali di tali vini nelle prime due annate, mentre il vino “mosto mix” ha migliorato il suo punteggio nell’ultima annata, in cui l’acidità è risultata bilanciata.
Il progetto si articola in 2 AZIONI, ciascuna comprendente 3 attività (prove):
AZIONE 1: Applicazione di metodologie e tecniche sostenibili per contrastare il cambiamento climatico in viticoltura: Prova 1: Potatura tardiva Prova 2: Interventi in verde Prova 3: Applicazione di caolino alla chioma
AZIONE 2) Attuazione di tecniche enologiche innovative: Prova 1: Uso del freddo abbinato alla proyezione con gas inerte Prova 2: Uso consapevole e razionale di lieviti selezionati Prova 3: raccolta anticipata delle uve.
Metodologie e tecniche sostenibili per contrastare il cambiamento climatico in viticoltura. Risultati attesi: Riduzione della suscettibilità delle viti agli stress abiotici, a patogeni o insetti; Migliore qualità delle uve e del vino; Riduzione del rilascio di sostanze inquinanti e di migliorare la qualità dell'acqua e del suolo. Principali benefici/opportunità:Trasferimento diretto di pratiche innovative armonizzabili con i tempi e le modalità produttive delle aziende agricole e cantine. Verranno realizzati specifici protocolli operativi di gestione del vigneto e di vinificazione per soddisfare le esigenze delle aziende coinvolte nel progetto.
Tali protocolli includono specifiche di processo, prodotto, indicatori di qualità e di rischio, e rappresentano le migliori strategie di gestione sia in campo sia in cantina per l'attuazione delle problematiche prodotte dai cambiamenti climatici; Formazione del personale aziendale in merito all'adozione dei protocolli operativi e dei parametri utili al controllo di qualità dei prodotti finiti; Miglioramento del livello qualitativo della produzione, con riferimento al prodotto finito, tramite tutela e consolidamento della tipicità delle produzioni in diverse aree della Regione ER.
Le tecniche sostenibili hanno contenuto gli impatti negativi del cambiamento climatico su diverse varietà in differenti aree della RER. La potatura post-germogliamento ha ritardato fioritura, invaiatura e l’accumulo di solidi solubili nella bacca. La potatura modulata, in particolare quella in pregermogliamento, ha incrementato la biosintesi di polifenoli con effetti positivi sul vino. La cimatura post-invaiatura in combinazione con la defogliazione tardiva ha contenuto i livelli di SS portando a una maggiore colorazione dei vini. L’applicazione di caolino ha ridotto i livelli di SS, preservando il grappolo, antociani, polifenoli e ha migliorato la composizione del vino (minore contenuto alcolico, aumento di colore e tenore acidico).
L'uso di ghiaccio secco (CO2) ha incrementato acidità, colore e polifenoli nell’uva e prodotto un calo di alcol nel vino. Il calo dell’indice di imbrunimento nelle Tesi trattate con ghiaccio secco ha confermato l’effetto protettivo dell’applicazione sulle uve in post-raccolta.
L’uso di un lievito commerciale Saccharomyces basso-produttore di etanolo e del lievito apiculato C. zemplinina può contribuire alla riduzione del contenuto in alcol e a migliorare il profilo acidico e aromatico dei vini.
La raccolta precoce ha influenzato il profilo acidico dei vini (bassi valori di pH e acidità elevate rispetto al controllo). Nelle Tesi trattate con mosto acido si sono riscontrate maggiori concentrazioni di acido malico e valori di stabilità tartarica talvolta prossimi al limite critico. L’eccessiva acidità ha penalizzato i punteggi sensoriali di tali vini nelle prime due annate, mentre il vino “mosto mix” ha migliorato il suo punteggio nell’ultima annata, in cui l’acidità è risultata bilanciata.
Attuazione di tecniche enologiche innovative
L'uso di ghiaccio secco (CO2) ha incrementato acidità, colore e polifenoli nell’uva e prodotto un calo
di alcol nel vino. Il calo dell’indice di imbrunimento nelle Tesi trattate con ghiaccio secco ha
confermato l’effetto protettivo dell’applicazione sulle uve in post-raccolta.
L’uso di un lievito commerciale Saccharomyces basso-produttore di etanolo e del lievito apiculato C.
zemplinina può contribuire alla riduzione del contenuto in alcol e a migliorare il profilo acidico e
aromatico dei vini.
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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Pagina web del progetto
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Sito web
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Presentazione attività del Gruppo Operativo
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Materiali utili
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Vino e clima: strategie in campo e in cantina (Rivista Agricoltura marzo-aprile 2018)
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Materiali utili
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Poster FICO - 1 marzo 2019 Bologna
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Materiali utili
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Poster RRN - Enoforum 21 Maggio 2019 (VI)
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Materiali utili
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Tecniche enologiche innovative contro il climate change - Vigne, Vini & Qualità 1-12-19
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Materiali utili
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Climate change, innovative strategie agronomiche di adattamento - Vigne, Vini & Qualità 3-12-19
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Materiali utili
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Video del progetto
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Materiali utili
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