Valorizzazione delle colture da rinnovo in ambienti toscani in previsione dei futuri cambiamenti climatici
Obiettivo del GO è l'attuazione di un Progetto Pilota per l’individuazione di varietà/popolazioni di mais e miglio adattate agli ambienti pedoclimatici toscani e la messa a punto di un modello di gestione agronomica di tipo low input che riduca l’apporto idrico necessario a tali coltivazioni e conservi la fertilità del suolo. Il prodotto ottenuto sarà inoltre caratterizzato da elevate qualità nutraceutiche-organolettiche e connotato da un forte legame territoriale, binomio che permetterà l’inserimento in nicchie di mercato apposite nel settore agroalimentare nazionale ed internazionale.
Il principale risultato del progetto è stato quello di identificare attraverso le valutazioni portate avanti nelle aziende pilota, un modello di agricoltura sostenibile basato sul mantenimento della fertilità e capacità di umificazione del suolo, su pratiche agronomiche a basso input e sulla selezione e moltiplicazione di accessioni di miglio e mais adatte alla coltivazione come piante da rinnovo nei tipici sistemi di rotazione toscani. Tale modello garantirà agli agricoltori un reddito economico appropriato, un minore impatto delle pratiche agricole sull’ambiente e una aumentata capacità di carbon sink del suolo con funzione di mitigazione dei cambiamenti climatici.
Le attività portate avanti nel progetto, infatti, sono state volte a valutare l’effetto di un ripristino della normale fertilità del suolo e della sua capacità di umificazione nei confronti dell’accumulo della sostanza organica al suo interno e della produttività delle colture. Le accessioni/varietà selezionate e valutate secondo le pratiche attuate nel progetto, permetteranno agli agricoltori di avere piante da rinnovo, soprattutto il miglio, con minime esigenze idriche e ottima tolleranza agli stress termici, e quindi adatte alla coltivazione in molti areali della regione, soprattutto quelli costieri.
Queste varietà, costituite da tanti genotipi diversi, si possono considerare delle vere e proprie popolazioni, che grazie alla variabilità genetica che le caratterizza, da un lato permetteranno di incrementare la biodiversità presente negli ecosistemi agrari e dall’altro saranno maggiormente adattabili ai cambiamenti climatici sempre più estremi.
- Identificazione di: varietà/popolazione migliori per ciascun areale di coltivazione; migliori pratiche agronomiche per la conservazione della fertilità del suolo e per l’utilizzo limitato ed efficiente delle risorse idriche;
- definizione di un protocollo agronomico di produzione;
- caratterizzazione nutraceutica delle granelle in base al genotipo e alla sua interazione con l’ambiente di coltivazione;
- valutazione al terzo anno delle accessioni migliori ai fini dell’avvio di un programma di breeding per la selezione di popolazioni adattate ai diversi ambienti di coltivazione e resilienti verso i cambiamenti climatici futuri;
- disseminazione dei risultati e formazione.
Il progetto si propone di mettere a disposizione degli agricoltori varietà di mais e miglio adattate agli ambienti pedoclimatici toscani da utilizzare come colture da rinnovo all’interno di un modello agronomico basato sulle rotazioni e su un basso input energetico che garantisca all’agricoltore una redditività adeguata. Ciò produrrà benefici diretti per l’ambiente e per i consumatori che potranno utilizzare prodotti selezionati per le elevate qualità nutrizionali e organolettiche e caratterizzati da una forte connotazione territoriale.
La scelta di mais e miglio come colture da inserire nelle rotazioni agrarie è dovuta alle caratteristiche del loro apparato radicale che grazie all’azione strutturante esercitata sul terreno le rende ottimali come piante da rinnovo, oltre ad essere caratterizzate da un’alta efficienza fotosintetica e da un’elevata capacità di utilizzare al meglio le risorse (acqua e nutrienti). Questa particolarità potrebbe rappresentare un vantaggio notevole in un’ottica futura di mitigazione dei cambiamenti climatici. Le popolazioni di mais e di miglio individuate nel progetto, selezionate anche per le loro caratteristiche nutrizionali, rappresenterebbero una concreta possibilità di reddito per l’agricoltore che supportato da tecniche agronomiche low input ottimizzate, otterrebbe anche un possibile significativo risparmio dei costi di coltivazione e vedrebbe il suo prodotto valorizzato. Tali varietà rappresenterebbero, inoltre, una risorsa fondamentale per quei modelli di agricoltura low input come l’agricoltura biologica che potrebbero essere sviluppati e economicamente redditizi anche nelle aree marginali.
Il principale risultato del progetto è stato quello di identificare attraverso le valutazioni portate avanti nelle aziende pilota, un modello di agricoltura sostenibile basato sul mantenimento della fertilità e capacità di umificazione del suolo, su pratiche agronomiche a basso input e sulla selezione e moltiplicazione di accessioni di miglio e mais adatte alla coltivazione come piante da rinnovo nei tipici sistemi di rotazione toscani. Tale modello garantirà agli agricoltori un reddito economico appropriato, un minore impatto delle pratiche agricole sull’ambiente e una aumentata capacità di carbon sink del suolo con funzione di mitigazione dei cambiamenti climatici.
Le attività portate avanti nel progetto, infatti, sono state volte a valutare l’effetto di un ripristino della normale fertilità del suolo e della sua capacità di umificazione nei confronti dell’accumulo della sostanza organica al suo interno e della produttività delle colture. Le accessioni/varietà selezionate e valutate secondo le pratiche attuate nel progetto, permetteranno agli agricoltori di avere piante da rinnovo, soprattutto il miglio, con minime esigenze idriche e ottima tolleranza agli stress termici, e quindi adatte alla coltivazione in molti areali della regione, soprattutto quelli costieri.
Queste varietà, costituite da tanti genotipi diversi, si possono considerare delle vere e proprie popolazioni, che grazie alla variabilità genetica che le caratterizza, da un lato permetteranno di incrementare la biodiversità presente negli ecosistemi agrari e dall’altro saranno maggiormente adattabili ai cambiamenti climatici sempre più estremi.
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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Sito web del progetto
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Sito web
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Documentazione varia
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