Riduzione dell’impiego di antibiotici nell’allevamento del suino: effetti produttivi e qualitativi
Il principale obiettivo del lavoro è la riduzione dell’uso di antibiotico in azienda con l’ottenimento della certificazione del requisito “Antibiotic Free”. In particolare, la finalità è quella di effettuare una valutazione tecnica ed economica delle pratiche di riduzione dell’uso di antibiotici, raccogliendo, nel contempo, i dati di quantità e categoria di antibiotici utilizzati nelle prime fasi. Le strategie prevedono l‘eliminazione di antibiotico negli ultimi 120 gg pre macellazione.
- Coordinamento
- Allevamento - Analisi in allevamento prima e dopo applicazione protocollo antibiotic-free
- Macellazione - Analisi qualitative animali macellati
- Trasformazione delle carni nei principali salumi tipici marchigiani
- Panel test su carni fresche e trasformate prima e dopo l'applicazione protocollo antibiotic-free
- Consumer test per valutare il livello di gradimento delle carni fresche e trasformate prima e dopo l'applicazione del protocollo antibiotic-free
- Controlli analitici per determinare la presenza di microrganismi e geni che conferiscono antibiotico resistenze trasmissibili;
- Elaborazione dati
- Divulgazione risultati
La forte pressione operata dai mass-media nei confronti della carne in genere, sia in termini di impatto ambientale, che di salubrità e di benessere animale impone un radicale cambiamento di approccio dell’allevamento del suino finalizzato ad ottenere un prodotto da allevamento senza l’uso di antibiotici.
L’impiego non appropriato del farmaco rappresenta un importante fattore di rischio anche per la salute dell’uomo. Il ricorso irrazionale agli antibiotici è una delle maggiori cause di riduzione del potenziale terapeutico degli antimicrobici stessi con selezione di batteri antibiotico resistenti.
Secondo i dati pubblicati da EFSA (2018) in Europa le infezioni sono 4 milioni con oltre 37 mila decessi l’anno con significativo incremento della spesa non solo sanitaria, stimato in circa 1,5 miliardi di euro l’anno. In Italia la resistenza agli antibiotici è tra le più elevate in Europa. Ogni anno dal 7 al 10 % dei pazienti va incontro a un’infezione batterica multiresistente.
La riduzione di antibiotici in allevamento ha inoltre una importante valenza ambientale ,poiché determina una diminuzione dei residui di tali sostanze nelle deiezioni, contenendone il rischio di diffusione connesso allo spandimento agronomico sul suolo.
Questo programma fornirà informazioni essenziali all'azienda per un tipo di produzione innovativa a livello nazionale visto l’obiettivo relativo alla riduzione dell’uso di antibiotici, dando la possibilità di ampliare l’innovazione al settore delle produzioni suine marchigiane. Nonostante la crescente richiesta sul mercato, ad oggi sono molto poche in Italia le esperienze significative in grado di soddisfare le richieste di un uso limitato di antibiotici nella gestione dell’allevamento suino.
Questo rappresenta il primo passo per le aziende che in questa sede prevedono il divieto di uso di mangimi medicati a scopo profilattico primario da negli ultimi 120 giorni pre macellazione. Obiettivo futuro è quello di estendere comunque il protocollo a partire dalla nascita dell’animale. Il passaggio è molto complesso, soprattutto nella fase di svezzamento dove la fisiologia del suinetto e le condizioni di allevamento consigliano l’uso di mangime medicato a fine di profilassi.
L’insieme delle informazioni raccolte con le varie esperienze si spera possa permettere alle aziende di impostare un management ed un razionamento degli animali allevati che prevede la completa eliminazione dell’antibiotico da alcuni mangimi dedicati a periodi critici dell’allevamento suino.
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