Realizzazione di filiere corte piemontesi per la raccolta di sementi autoctone in praterie permanenti e loro impiego diretto per la rivegetazione
Il progetto si propone di avviare una filiera delle ‘sementi per la preservazione’ (come definite dalla direttiva 2010/60/UE e D.Lgs. n. 148/2012), di seguito anche chiamate ‘sementi autoctone di origine locale’, limitando il numero di intermediari così da rendere il costo delle sementi paragonabili a quelle commerciali attualmente in uso. Tale approccio garantirà un prosieguimento autonomo della filiera negli anni successivi al completamento del progetto.
Delimitazione del Piemonte in 'regioni di origine' omogenee in cui commercializzare le sementi autoctone. Stesura dei protocolli per la scelta e la caratterizzazione dei siti donatori e inserimento di questi ultimi all'interno di un sito web che permetta a liberi professionisti e agricoltori l'accesso a informazioni divulgative e tecniche. Valutazione dei migliori macchinari per la raccolta del seme dalle praterie e valutazione delle caratteristiche di qualità delle sementi raccolte. La valutazione dell'efficacia degli inerbimenti eseguiti durante progetto consentirà di avviare una filiera corta locale di sementi ad elevato valore naturalistico.
La commercializzazione di sementi autoctone (miscele per la preservazione) è stata introdotta dalla direttiva 2010/60/UE, recepita in Italia dal D.Lgs. n. 148/2012. Tuttavia il decreto è molto generico e lascia ampio spazio di autonomia alle singole Regioni che sono gli enti competenti in materia. In Piemonte non esiste ancora una legge sull'argomento e il presente progetto ha l'obiettivo di costruire le basi per la stesura di un contesto normativo efficacie. Non esistendo ancora una legislazione in materia, in Piemonte al momento il mercato delle miscele per la preservazione è praticamente inesistente, per la rivegetazione di aree di particolare pregio naturalistico è quindi ad oggi necessario utilizzare sementi di cultivar commerciali, con potenziale inquinamento genetico delle comunità vegetali autoctone.
Delimitazione del Piemonte in ‘regioni di origine’, ovvero settori geografici omogenei dal punto di vista ambientale e vegetazionale. All’interno di ciascuna regione di origine sarà possibile raccogliere e commercializzare le sementi autoctone di origine locale.
Stesura di un protocollo per l’individuazione dei ‘siti donatori’, allo scopo di descrivere nel corso del progetto i siti donatori con una metodologia comune. Questo favorirà inoltre l’attività dei liberi professionisti per la caratterizzazione di potenziali siti donatori anche al termine del progetto.
Delimitazione e descrizione dei siti donatori, con l’obiettivo di descrivere siti che rappresentino caratteristiche molto eterogenee, per esposizione, altitudine, pendenza e substrato. Dai suddetti siti donatori saranno raccolte le sementi autoctone di origine locale durante lo svolgimento del progetto. Gli stessi siti potranno essere utilizzati, previ accordi con l’azienda agricola, per la raccolta della semente anche negli anni successivi.
Implementazione di un sito web del progetto, dal quale sarà possibile accedere alla documentazione relativa ai siti donatori descritti in Piemonte. Tale documentazione consentirà di valutare le caratteristiche ecologiche-vegetazionali dei siti donatori e permetterà di contattare l’azienda avente titolo d’uso.
Acquisto e realizzazione di macchinari idonei alla raccolta delle sementi autoctone. Attualmente sul territorio regionale non sono disponibili macchinari idonei alla raccolta delle sementi autoctone di origine locale, quali aspiratori e spazzolatrici. La realizzazione di un prototipo consentirà di risolvere le principali limitazioni dei macchinari attualmente disponibili in commercio. I macchinari acquistati durante il progetto rimarranno a disposizione di un’azienda partner che potrà svolgere anche al termine del progetto la funzione di contoterzista per la raccolta delle sementi.
Durante il progetto saranno inerbite alcune superfici su piste da sci, cave e ambienti agricoli e agro-forestali, mediante l’impiego di sementi autoctone di origine locale. Su queste aree studio sarà valutata sia l'efficacia tecnica, sia la convenienza economica.
Al termine del progetto qualsiasi soggetto (pubblico o privato) potrà accedere alla pagina web del progetto e individuare uno o più siti donatori con caratteristiche compatibili con il sito da inerbire. Sarà inoltre possibile mettersi in contatto con le aziende agricole aventi titolo d’uso sui siti donatori e prendere accordi con il contoterzista che possiede i macchinari idonei alla raccolta della semente. Al termine del progetto sarà quindi operativa per il Piemonte una filiera corta delle sementi autoctone di origine locale.