Razionalizzazione delle tecniche di coltivazione e conservazione del tartufo Marchigiano
Gli obiettivi sono: a) innovare i protocolli vivaistici, per massimizzare la qualità di piante tartufigenee della micorrizazione; b) calibrare irrigazione e nutrizione su strumenti di agricoltura di precisione; c) gestire chioma ed interazioni microrganismi/suolo/radice al fine di prolungare la vita utile degli impianti; d) monitorare l’effetto di innovazioni tecniche su micorrizazione nelle piante e distribuzione dei matingtypesdi T. melanosporum nel suolo; e) inoculare batteri promotori della micorrizazione; f) migliorare l’utilizzazione ed estenderne la conservazione attraverso la liofilizzazione dei tartufi.
Il progetto si propone di produrre, e mettere a dimora piante simbionti in grado di garantire alla pianta una pronta colonizzazione radicale del terreno. Verranno valutate tecniche razionali di coltivazione in impianti produttivi o che anno terminato la produzione, consistenti in irrigazione di precisione, monitorata attraverso l'installazione di sensoristica innovativa, e l'impiego di mezzi tecnologicamente avanzati per le lavorazioni del suolo. Il recupero di tartufaie improduttive verrà perseguito mediante prove di somministrazione di miscele batteriche. Infine, verranno testate innovative tecnologie di conservazione dei tuberi, basate sulla liofilizzazione del prodotto.
La produzione di tartufi, capillarmente radicata nei territori montani marchigiani, è l’anello primario di un’intera filiera agroalimentare segnata da un decennale lavoro di valorizzazione delle produzioni locali e, come conseguenza, del territorio. La tartuficoltura, con il suo ruolo centrale per l'agroeconomia di zone marginali, ha registrato però negli ultimi anni difficoltà crescenti. Un innalzamento progressivo delle temperature ed una crescente erraticità delle precipitazioni hanno messo in crisi queste produzione basata su equilibri agroecologici complessi. Inoltre la differenziazione dei mercati, non più solo locali ma ormai sempre più nazionali ed esteri, pone al sistema produttivo un’ulteriore sfida che riguarda le modalità di conservazione capaci di migliorare l’utilizzazione del prodotto.
Irrigazione Parziale delle Radici. Il Partial Root Drying riduce i volumi irrigui senza indurre stress in molteplici colture. Lo sviluppo del micelio in tartuficoltura è dimostrato essere favorito da periodiche disponibilità idriche ridotte ed il PRD può indurre periodi di stress idrico al micelio senza danneggiare la pianta e senza forzarla ad un’esplorazione profonda del terreno. Dosi e tempi di applicazione dovranno essere calibrati al contesto.
Tecniche e mezzi di agricoltura di precisione funzionali alla gestione dinamica dell’interazione radice tartufo e al miglioramento dell’efficienze d’uso della risorsa idrica e alla riduzione dell’impatto ambientale saranno introdotte con una taratura al contesto.
Impiego di miscele batteriche influenza positivamente la micorrizazione sia in vitro che in campo.
La liofilizzazione dei tartufi è una tecnologia validata in altri ambiti e permette la disponibilità di prodotto con caratteristiche simili a quello fresco per tempi prolungati.
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