Progetto di Agricoltura Sostenibile, Trasferibile e Applicabile
1.Sperimentare una best practice dalla coltivazione alla trasformazione del grano duro biologico, economicamente sostenibile, che mantenga inalterati i valori nutrizionali del prodotto, a partire da un’attenta selezione e coltivazione di grani antichi BIO, con tecniche di conservazione innovative (stoccaggio a freddo, molitura a temperatura controllata).
2.Individuare punti di forza e di debolezza della “filiera innovativa” in confronto a quella “tradizionale”.
3.Trasferire l’esperienza e i risultati delle ricerche tramite azioni di informazione rivolte ad un ampio pubblico: agronomi, alunni dell’Istituto Agrario, Studenti universitari, Aziende Agricole, Ricercatori, Trasformatori e consumatore finale.
- Semina, cura e raccolto di diverse tipologie di grano.
- Selezione e pulizia del grano raccolto.
- Stoccaggio in silos appositamente realizzati (apparecchiature prototipali appositamente realizzate per questo utilizzo).
- Immagazzinamento dei silos in ambiente a temperatura controllata con sonde installate in ogni silos e nell'ambiente (apparecchiature prototipali appositamente realizzate per questo utilizzo).
- Individuazione della temperatura ottimale di stoccaggio.
- Processo di lavaggio e molitura della granella con attività comparative.
- Traformazione della semola in pasta.
- Analisi di laboratorio sia per i prodotti stoccati che per tutte le fasi di lavorazione e panel test.
L’alimento pasta, è considerato l’alimento principe della dieta mediterranea, nonché l’ambasciatore dei prodotti a marchio Made in Italy in giro per il mondo.
Oltre al prodotto di stampo agro-industriale, negli ultimi 10 anni nel nostro paese si è avuto un proliferare di nuovi “micropastifici” che producono pasta con metodi artigianali, perseguendo il fine dell’alta qualità e che si rivolgono ad un mercato nazionale e globale votato sempre più alla ricerca di prodotti di nicchia, del territorio e con determinati claims salutistici.
Tale necessità deriva oltre che dalla grande attenzione che oggi si pone ai prodotti alimentari, anche dall’aumento delle malattie legate alle intolleranze alimentari: in Europa ci sono 17 milioni di persone con problemi di intolleranze/allergie (dati Eaaci, Accademia Europea di Allergia e Immunologia Clinica).
Difronte allo scenario descritto, si pone l’esigenza di fornire ai produttori adeguati strumenti al fine di affrontare professionalmente una filiera complessa come quella dei prodotti cerealicoli biologici.
L’innovazione proposta in questo progetto è a livello di processo e a livello di organizzazione come individuato anche nel PSR 2014/2020.
In questo contesto il progetto P.A.S.T.A. vuole inserirsi al fine di portare la pasta derivante da varietà autoctone della regione Marche, verso una platea di respiro internazionale.
L’innovazione riguarda lo studio di varietà adattabili all’ambiente marchigiano e il monitoraggio delle colture in campo.
L'innovazione prevede di studiare, con Assam, una popolazione di grano duro adatto alle caratteristiche pedoclimatiche delle Marche in coltivazione biologica al fine di garantire rese e qualità idonee alle aspettative del mercato e alla remunerazione aziendale.
In breve l'obiettivo è sperimentare una best practice dalla coltivazione alla trasformazione del grano duro biologico, economicamente sostenibile, che mantenga inalterati i valori nutrizionali del prodotto, a partire da un’attenta selezione e coltivazione di grani antichi BIO.
La seconda innovazione del progetto sta nelle teniche di stoccaggio e traformazione. La sperimentazione si basa sull’utilizzo di silos di piccole dimensioni, adatti alle piccole aziende agricole marchigiane (prototipo), studiati e realizzati per la conservazione dei cereali in ambiente controllato. Saranno dotati di sensori tecnologici in grado di rilevare dati importanti per lo stoccaggio (quali Temperatura, Umidità) a varie profondità della derrata, mediante un circuito IoT (Internet of things).
La scelta di sperimentare una filiera innovativa basata sulla catena del freddo è avvenuta con l'intuizione che in questo modo si può abbattere la proliferazione di batteri, muffe, parassiti e tossine a vantaggio di un prodotto finito sostenibile per l’ambiente e per la società: per l’ambiente in quanto il grano e le tecniche di lavorazione del terreno rispetteranno le regole di agricoltura biologica; per la società in quanto il prodotto, con proprietà nutrizionali controllate avrà un impatto positivo sulla salute dei consumatori.
Una tale sperimentazione inoltre potrebbe diventare un modello trasferibile alla lavorazione di altri cereali ed anche ad altri prodotti dell’agricoltura destinati alla trasformazione.
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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