Olive Biodiversity for Saving Salento from Xylella
La proposta progettuale mira a individuare accessioni di olivo resistenti a Xylella fastidiosa mediante
osservazioni e saggi di laboratorio sui nuovi campi sperimentali di Leccino e sulle piante (di differenti
cvs.) presenti nei campi collezione/sperimentali già realizzati e di valutarne le caratteristiche
produttive/agronomiche. Ulteriore obiettivi consistono nel trasferimento agli operatori di conoscenze e di protocolli rapidi di propagazione delle cultivar di olivo risultate tolleranti/resistenti e nella
realizzazione di sezioni incrementali del germoplasma selezionato.
La soluzione progettuale proposta, mira ad acquisire informazioni sulla suscettibilità varietale e
clonale del germoplasma di olivo a Xylella fastidiosa. Il Progetto intende completare le osservazioni
già avviate da alcuni Partner, che mettono a disposizione un campo di conservazione di germoplasma olivicolo di varietà/accessioni locali e due campi sperimentali-dimostrativi plurivarietali impiantati in un area del Salento particolarmente afflitta dall’epidemia
La strategia di contenimento della diffusione dell’infezione Xylella si basa fondamentalmente su due pilastri, rappresentati dalla lotta al principale vettore, nello specifico Pugliese Philaenus spumarius, e dalla riduzione delle fonti di inoculo. Nei territori in cui il batterio si è insediato e non più eradicabile la ricerca nel germoplasma suscettibile di fonti di resistenza è tra le principali strategie di convivenza con Xylella fastidiosa, ampiamente sperimentata in vite, nel caso della malattia di Pierce e negli agrumi, nel caso della Clorosi Variegata. Il germoplasma di olivo è costituito da un vasto patrimonio varietale e clonale ed un elevato numero di accessioni, che da un punto di vista molecolare risulta essere estremamente variabile. Tale ampia piattaforma varietale si presta al rinvenimento di fonti di tolleranza/resistenza al batterio che, se identificate, rappresenterebbero uno dei principali strumenti per consentire il rilancio dell’olivicoltura e il recupero paesaggistico salentino, non essendo disponibili fitofarmaci per il controllo del patogeno. Osservazioni di campo hanno rivelato che le varietà autoctone Ogliarola salentina e Cellina di Nardò mostrano estrema suscettibilità alla malattia con disseccamenti estesi, diversamente dalla cv Leccino di origine toscana, già da tempo coltivata in Salento, che,sviluppa una sintomatologia lieve o rimane asintomatica. In aggiunta, la cultivar Ogliarola salentina subisce una imponente alterazione della espressione genica al contrario della cultivar Leccino che invece sembra reagire alla colonizzazione batterica limitandone la replicazione. La soluzione progettuale proposta, mira ad acquisire informazioni sulla suscettibilità varietale
L’aver individuato due cv di olivo resistenti alla malattia e la possibilità di selezionare altro
germoplasma è un primo passo nel tamponare la grave emergenza che si è verificata in soli 5 anni dalla prima identificazione del distruttivo patogeno. Pertanto il progetto, basato sul trasferimento delle conoscenze agli operatori del settore, sarà uno strumento prezioso per rilanciare l’olivicoltura salentina e contestualmente favorire il recupero reddituale, sociale e paesaggistico delle aree ormai compromesse
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