Leguminose tradizionali: valorizzazione agronomica, alimenti innovativi e salutari, opportunità per filiere corte
In una prima fase l’obiettivo del progetto è contribuire a rilanciare la coltivazione della Cicerchia e altre leguminose tradizionali della Regione Marche ed incentivare l’utilizzo di pratiche agronomiche sostenibili come la consociazione cereali-legumi al fine di preservare la biodiversità agraria e favorire la difesa del suolo. In una seconda fase ci si prefigge di mettere a punto prodotti a base di farina di legumi ad alto valore nutrizionale e salutistico. Obiettivo conclusivo è implementare la collaborazione tra agricoltori, aziende, enti di ricerca e consumatori e promuovere una maggiore conoscenza delle leguminose tradizionali.
- Messa a punto di una tecnica colturale a basso impatto ambientale, utilizzando la consociazione cicerchia-cereali (grani antichi).
- Elaborazione di prodotti innovativi a base di farina di legumi, alternativi alla pasta di grano duro, con un alto valore nutrizionale.
- Attività di promozione sulle leguminose tradizionali a 360 gradi, con l’obiettivo di coinvolgere altre aziende agricole locali, per creare una piccola filiera di produzione di alta qualità e proporsi sul mercato in maniera più forte ed organizzata.
Il progetto proposto dal nostro gruppo operativo dal titolo Leguminose tradizionali: valorizzazione agronomica, alimenti innovativi e salutari, opportunità per filiere corte si propone di rilanciare la coltivazione delle leguminose tradizionali da granella nel territorio marchigiano, introdurre l’utilizzo di buone pratiche agronomiche e realizzare prodotti innovativi partendo da farine ricavate dalle stesse con prospettive di mercato interessanti ed ancora poco “battute”.
Partiamo dal ruolo di primo piano che hanno le leguminose dal punto di vista agronomico: incremento della fertilità del suolo, buona produttività, possibilità di coltivazione in aree “marginali”,ecc…Eppure la loro diffusione è ancora molto limitata. Basti pensare che, secondo l’ultimo Censimento ISTAT 2011, rappresentano poco più del 2,6% della SAU contro un abbondante 38% dei cereali. Inoltre, negli ultimi anni, c’è una richiesta crescente di proteine di origine vegetale per l’alimentazione umana ed i legumi ne sono la
fonte principale, oltre ad essere ricchi di altre sostanze benefiche per l’organismo (fibre, amidi, polifenoli, ecc…).
A fronte di tutti questi vantaggi, perché dunque non dare spazio alle leguminose nella propria azienda agricola? Perché non adottare un metodo di coltivazione rispettoso del suolo e dell’ambiente, con benefici a lungo termine? Perché non intercettare una domanda di mercato in forte crescita e dalle interessanti prospettive? Per rispondere a questi interrogativi proponiamo un’idea progettuale incentrata su una leguminosa
tradizionale: la Cicerchia di Serra de’ Conti.
La Bona Usanza è “agricoltore custode” della Cicerchia di Serra de’ Conti ed è impegnata nella conservazione genetica in situ di questa accessione. Ci proponiamo con il progetto di sperimentare la coltivazione della Cicerchia di Serra de’ Conti nella fascia appenninica,
contribuendo in tal modo a diffondere e salvaguardare il patrimonio genetico di questa leguminosa.
L’obiettivo a medio termine sarà quello di migliorare la tecnica colturale della cicerchia sfruttando la consociazione con un cereale, in questo caso il grano tenero Jervicella e il grano duro Saragolla , e di valutare se la coltivazione in un ambiente pedemontano può efficacemente ridurre i danni al seme dovuti al suo parassita naturale (tonchio).
Creare prodotti ad alto valore nutrizionale a partire da farine di legumi ed altre farine alternative ricavate da varietà iscritte nel Repertorio regionale della biodiversità agraria (Grano tenero Jervicella, Mais ottofile di Pollenza) sulla base dei buoni risultati ottenuti dalle sperimentazioni preliminari.
Perfezionare la tecnologia di pastificazione delle farine di legumi ed altre farine alternative non contenenti glutine. Con il pastificio Ciccarelli abbiamo iniziato la collaborazione nel 2017, realizzando alcuni prototipi di specialità alimentari simili
alla pasta di grano duro. Il processo di lavorazione dovrà essere ottimizzato per poter ottenere un prodotto con caratteristiche adeguate in termini di tenuta alla cottura, lavorabilità, caratteristiche organolettiche, ecc…
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