Innovazioni genetiche, colturali e post-raccolta per la filiera del mango in Sicilia
Trasferimento innovazione e know-how tecnico scientifico, dai detentori dell’innovazione alle aziende della filiera manghicola siciliana che aderiscono al progetto, con particolare attenzione alle risorse genetiche (propagazione, identità variatale e sanità del materiale vivaistico), all’ambientamento delle piante (relazione tra fasi fenologiche e variabili pedo-climatiche), alle tecniche agronomiche (uso oculato delle risorse idriche e nutrizionali), alla raccolta (periodo di maturazione e qualità organolettica), alla gestione postraccolta (shelf-life dei frutti freschi e trasformati), all’impatto sul mercato (analisi mercato e consumer science) e al turismo esperienziale
- Messa a punto protocollo sperimentale rilevazione/elaborazione dati agro-meteorologici rilevati presso le aziende partner
- Verifica requisiti genetici e sanitari del materiale vegetale per l’ottenimento di marze e portinnesti – applicazione protocolli difesa integrata
- Implementazione Protocolli innovativi di gestione irrigua
- Creazione screenhouse per conservazione materiale genetico in vivo
- Rilevazione informazioni tecniche sulla qualità dei frutti e sulla gestione post-raccolta
- Trasformazione prodotto per essiccazione a basso consumo energetico
- Comunicazione e Diffusione dei risultati
- Valutazione risposta dei consumatori all’introduzione del prodotto sul mercato
La coltivazione filiera del mango è in rapida espansione in Sicilia: dai pochi ettari dei primi anni ’90 si sono raggiunti i circa 300 nel 2018. Ciò si è dovuto soprattutto al cambiamento del clima che da “mediterraneo” sta sempre più diventando “mediterraneo-subtropicale”. Infatti il mango (Mangifera indica L.) trova nelle fasce costiere che vanno da Balestrate fino a Milazzo il massimo della sua vocazione produttiva proprio in virtù delle condizioni climatiche “mediterranee-subtropicali” Tuttavia l’espansione e, quindi, lo sviluppo dell’intera filiera del mango è stata ed è ritardata dalla impossibilità da parte degli agricoltori, potenziali manghicoltori, di reperire per tempo le piante da porre a dimora. Più delle volte questi sono stati costretti a rivolgersi, per far fronte alla carenza di piante, ai vivaisti spagnoli con il conseguente aggravio dei costi dovuti al trasporto. Da qui l’esigenza da parte di alcuni agricoltori di “farsi le piante in casa propria” oltre che attingere dalla ricerca le informazioni inerenti alle tecniche colturali e alla gestione post raccolta dei frutti.
Per far fronte a tale fabbisogno si è costituito un Gruppo Operativo che prevede oltre ai produttori di mango anche un vivaista con comprovata esperienza trentennale nel comparto del subtropicale, il CNR produzione vegetale di Palermo e i due Dipartimenti di Agraria di Palermo e di Catania. Obiettivo principale di questo progetto è quello di trasferire l’innovazione di filiera e di prodotto acquisita a livello scientifica dai partner detentori alle aziende del GO.
La costituzione di un network omogeneo di stazioni agrometeorologiche, tutte con la medesima configurazione hardware, è propedeutica a una accurata valutazione dei parametri micro-climatici che interessano le aziende del G.O., e fondamentale per lo studio del comportamento vegeto-produttivo delle piante e il corretto dimensionamento degli impianti irrigui connessi. Tale network sarà il risultato della collaborazione tra il coordinatore scientifico Prof. Vittorio Farina, il CNR e i partner del G.O. in possesso di un elevato grado di know-how nel settore. L’acquisizione e l’elaborazione di dati disponibili relativi alle variabili meteorologiche misurate da tale network di stazioni in un numero elevato di aziende caratterizzate da ambienti pedoclimatici differenti consentirà la caratterizzazione agro-climatica delle aree di coltivazione del mango in Sicilia. I dati meteorologici raccolti saranno confrontati alle caratteristiche strutturali delle aziende interessate dal progetto, per valutarne l’efficienza nell’uso delle risorse esterne (irrigue e nutrizionali) in funzione dell’ambiente e le eventuali modifiche da apportare alle dotazioni aziendali.
Il partner CNR-IBBR valuterà geneticamente il materiale vegetale già presente nell’azienda Vivai Torre di Milazzo nei campi di piante madri della varietà Gomera 3, da cui vengono prelevati i frutti per costituire i portinnesti, e di quelle delle differenti varietà commerciali da cui vengono prelevate le marze per l'innesto. Si partirà dalle diverse cultivar di mango coltivate in Sicilia e dai relativi portinnesti. A queste si applicheranno protocolli innovativi già in possesso del partner IBBR che permetteranno una caratterizzazione e una valutazione attraverso l’utilizzo di marcatori molecolari e analisi citofluorimetrica. A completamento della caratterizzazione genetica, saranno effettuate analisi sanitarie per escludere la presenza di virus nelle piante di mango, che possano influenzare l’efficienza produttiva e la qualità dei frutti. A completamento della caratterizzazione genetica, ad opera del partner UniCT – D3A saranno messi a punto protocolli di difesa integrata per proteggere le piante dai patogeni che possano influenzare l’efficienza produttiva e la qualità dei frutti.
I dati climatici acquisiti durante l’azione 3 verranno messi in relazione ai dati fenologici raccolti durante il periodo di studio. Grazie alla valutazione fatta dal Partner Unipa in modo da ottimizzare gli input fertirrigui nei diversi sistemi aziendali presenti nella fascia interessata dalla coltivazione della specie. Grazie al partner IRRITEC si collauderanno presso i campi sperimentali che si realizzeranno presso le aziende dei protocolli di fertirrigazione volti a giungere alla conoscenza delle quantità e dei tempi ideali di somministrazione degli input irrigui.
Questi dati elaborati in sinergia con i dati acquisiti dal partner IRRITEC, potranno consentire una più corretta gestione del microclima e degli input energetici ed irrigui, indirizzando la gestione agronomica verso produzioni di elevata qualità abbassandone l’impatto ambientale. Verrà valutata l’adattabilità delle cultivar ai diversi microclimi e alle realtà pedoclimatiche attraverso studi fenologici che avranno l’obiettivo di comprendere l'influenza delle dinamiche climatiche sulla crescita vegetativa, sulla fioritura e sulla fruttificazione per l’impatto diretto sulla resa finale dei frutti.
Una volta verificate dal punto di vista genetico e sanitario all’azione n° 4, le piante madri saranno conservate in una screenhouse sita presso il campo collezione dell’IBBR in agro di Collesano (PA) e presso il partner Vivai Torre. Si costituirà una collezione di piante madri certificate da cui prelevare le marze per la propagazione e i frutti per l’ottenimento di portinnesti a partire da varietà poli-embrioniche (embrionia nucellare).
I cambiamenti dei parametri di qualità del frutto di mango sono quotidiani, e il consumatore non è in grado di misurare le differenze durante l'acquisto. È essenziale quindi che tutti i parametri principali di qualità siano correlati alla dimensione, alla forma, al colore e all'aroma, cercando di rivelare parametri di qualità complessiva dei frutti. La qualità finale del frutto e la sua vita postraccolta, sia che si tratti di frutto fresco che di trasformato, dipendono in larga misura dal momento di raccolta. L’individuazione dell’epoca ottimale di raccolta in grado di garantire elevati standard di qualità è legata all’applicazione di indici di raccolta complessi basati anche su tecniche NIR. Questa sarà garantita applicando protocolli di valutazione dello stato di maturazione alle piante delle diverse aziende partner studiando le curve di maturazione delle diverse cultivar in differenti ambienti pedoclimatici
Si utilizzerà, allo scopo di diversificare l’offerta commerciale, un essiccatore ad energia solare, “solar dryer”. Lo strumento in questione utilizza la tecnica di essiccazione solare indiretta a circolazione forzata attraverso il piano su cui è disposto il prodotto. L'aria di asciugatura sarà riscaldata passivamente dalla radiazione solare, fatta circolare attraverso il letto del prodotto ed infine, scaricata nella parte superiore dell'essiccatore attraverso un camino di emissione. Il solar dryer permette di ridurre i consumi energetici, sfruttando appieno la radiazione solare, caratteristica che lo rende uno strumento assolutamente idoneo all’utilizzo nell’ambiente prescelto per la realizzazione del progetto. I frutti non conformi o di II e III classe potranno essere valorizzati attraverso la loro trasformazione in prodotto essiccato.