Implementazione dell'agrotecnica della canapa industriale per la prod. di semente con elevati requisiti tecnologici mediante applicazione di tecnologie innovative al seme
Il progetto CANASEME intende mettere a punto un protocollo per la produzione di sementi di canapa industriale ed è finalizzato ad ottenere semi con una migliore germinabilità, esenti da problemi di tipo fitosanitario e con tempi di conservazione maggiore (riduzione del decadimento della germinabilità in tempi brevi).
Allo scopo di raggiungere questi obiettivi si svilupperanno una serie di attività a carattere multidisciplinare: effetto di diversi fattori agronomici sulla produzione del seme, ottimizzazione della raccolta, applicazione di tecniche innovative (ad esempio campi magnetici statici), per migliorare la germinabilità, la sanità e la conservazione dei semi nel tempo.
Il progetto CANASEME prevede l’allestimento di campi sperimentali per la validazione di un protocollo colturale sostenibile per produrre semi di canapa industriale di qualità.
Successivamente sul seme raccolto verranno effettuate analisi morfometriche, trattamenti di priming e prove di concia.
Nell’ambito delle attività progettuali si prevede la realizzazione di un prototipo da utilizzare per effettuare trattamenti di magneto priming sui semi, in modo da migliorarne la germinazione in termini di velocità ed uniformità.
Infine, il progetto prevede la realizzazione di un’intensa attività di divulgazione che coinvolgerà tutti coloro che a vario titolo operano nella filiera della canapa industriale.
La coltivazione della canapa, in Italia e in Campania, è stata un’attività fiorente fino al secondo dopoguerra. Successivamente alterne vicende politiche ed economiche hanno determinato una riduzione delle superfici investite fino all’abbandono della coltivazione.
Alla fine degli anni Novanta, con l’attuazione in Italia della normativa europea che incentivava la coltivazione della canapa, sono state avviate delle ricognizioni nelle collezioni di germoplasma di istituzioni scientifiche, pubbliche e private, per reperire materiali da stabilizzare per contenuti di THC conformi alla normativa europea e per avviare nel contempo una serie di prove agronomiche al fine di verificare l’adattabilità di questo materiale a diversi ambienti di coltivazione.
Allo stesso tempo, è stata avviata dal CREA un’intensa attività di miglioramento genetico finalizzata a costituire varietà adatte agli ambienti italiani, iscritte nel tempo nel registro varietale italiano e nel catalogo europeo (Carmaleonte, Codimono, Eletta Campana ed altre).
In Campania, dopo l’approvazione della legge n.242/2016 e della legge regionale n. 5/2017 si guarda con rinnovato interesse alla canapa, sia come alternativa produttiva al tabacco per le aziende delle aree del casertano, salernitano e beneventano, sia come coltura da sovescio per migliorare il contenuto di sostanza organica dei suoli.
Al momento, a fronte di circa 200 t di seme necessari per la semina dei 4.000 ettari coltivati a canapa in Italia nel 2018 (dati EIHA), i quantitativi di seme certificati sono stati 27 t nel 2017 e 47 t nel 2018 (dati CREA). Appare quindi evidente, alla luce dei dati sopra riportati e in previsione dell’aumento delle superfici investite a canapa da utilizzare per scopi industriali, l’importanza di poter disporre di semi di qualità, al momento non disponibili.
"Il rinnovato quadro normativo relativo alla coltura della canapa industriale sta incidendo sulla decisione di molte aziende agricole a riprendere tale coltivazione. Il ritrovato interesse per questa coltura si scontra però con diverse problematiche e tra queste una è relativa alla scarsa qualità delle sementi.
In questa ottica, il progetto mira ad introdurre innovazioni agronomiche e di processo per migliorare la qualità dei semi di canapa.
In particolare, come specificato anche in precedenza verranno allestiti dei campi sperimentali, che permetteranno di formulare linee guide per un’agrotecnica sostenibile in grado di favorire la produzione di seme di qualità.
Successivamente, i semi raccolti verranno sottoposti a tecniche di imaging microtomografico e a RX al fine di verificare la correlazione tra morfologia del seme ed aspetti funzionali quali germinabilità, sanità e conservabilità nel tempo.
Inoltre, verrà sviluppato un prototipo per il trattamento di magneto priming, che permetterà di sottoporre le sementi a campi magnetici statici per migliorare germinabilità e sanità.
Tutto ciò porterà alla validazione di una serie di protocolli che verranno messi a disposizione dei diversi operatori della filiera:
• Protocollo di coltivazione per la produzione di seme di canapa.
• Protocollo di analisi fitosanitaria delle sementi, con identificazione dei patogeni trasmissibili per seme.
• Protocollo di concia, con prodotti chimici di sintesi e biologici, per eliminare inoculi presenti sul/nel seme e per proteggere germinello e plantula dagli organismi nocivi presenti nel terreno.
• Protocollo di selezione meccanica per ottenere un seme esente da impurità, frazionato in diversi calibri.
• Protocollo di tecniche di priming da applicare in condizioni controllate, per accelerare la germinazione, favorendo contemporaneità e uniformità di emergenza.
• Protocollo di raccolta per minimizzare le perdite dovute alla scalarità della maturazione dei semi.
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