IMpiego di varIetà miGLIorate di specie Orticole di interesse Regionale per un’agricoltura sostenibile ed a basso impatto ambientalE
L’obiettivo principale del progetto è produrre innovazione nella filiera orticola regionale con la validazione di nuovi prodotti e processi. In particolare saranno introdotti nel sistema di produzione orticolo nuovi genotipi di due colture chiave per la regione Sicilia, pomodoro e melanzana, efficienti per l’assorbimento del nitrato. L’introduzione e l’ausilio di nuovi formulat i biostimolanti/bio-fertilizzanti consentirà la definizione di disciplinari agronomici e di coltivazione più adatti ad un’agricoltura a basso impatto ambientale che favorisca l’impiego di genotipi ad alta resilienza in sistemi orticoli convenzionali e non.
La Sicilia è certamente la regione maggiormente interessata alla coltivazione di ortaggi in coltura protetta ed in particolare pomodoro e melanzana che essendo coltivati rispettivamente su 3.091 e 673 ettari, rappresentano oltre il 43% delle superfici investite a livello nazionale. Anche dal punto di vista produttivo le due colture in Sicilia rappresentano oltre il 40% dell’ammontare nazionale. Nella distribuzione degli ettari coltivati per provincia, si può osservare come Ragusa sia la provincia più interessata alla coltivazione delle due specie avendo sul proprio territorio rispettivamente il 65 e il 59% della superficie regionale coltivata a pomodoro e melanzana. In ordine di importanza seguono la provincia di Trapani per la melanzana con il 18% della superficie e quella di Caltanissetta per il pomodoro con il 17%. Una tale concentrazione di superfici pone esigenze di diversificazione del prodotto per evitare una concorrenza interna che si andrebbe ad aggiungere a quella estera. Dobbiamo infatti sempre più spesso riscontrare che le ideali condizioni climatiche e la tradizione di coltivazione non sono in grado di competere con la maggiore organizzazione di altri paesi e soprattutto con le tecnologie messe in campo che rendono il processo di coltivazione sempre più industriale e in grado di coprire un calendario di raccolta e di commercializzazione di 365 giorni/anno. Il presente progetto raccoglie quindi la sfida di sostenere la competizione con altre realtà produttive puntando su processi produttivi in grado di garantire produzioni più qualificate e su un’organizzazione commerciale che sia in grado di aggregare l’offerta di prodotti qualitativamente di pregio, ottenuto con un più ridotto consumo di mezzi tecnici.
Il progetto M.I.G.L.I.O.R.E. introdurrà innovazioni di prodotto (miglioramento varietale) e di processo (nuovi disciplinari di produzioni in agroecosistemi convenzionali e biologici). Verranno valutati e promossi nuovi prodotti (ibridi F1) e nuove tecnologie abilitanti a carattere diffuso per l’agroalimentare capace di generare risorse economiche sul mercato.
Attraverso un approccio multidisciplinare, dal laboratorio (con le più moderne biotecnologie) fino al campo (sviluppo di specifiche tecnica colturale), il progetto permetterà infatti di valutare varietà/ibridi di pomodoro e melanzana migliorati per la NUE (Nitrogen Use Efficiency), garantendo nuovi prodotti da immettere sul mercato, capaci di mantenere produzioni competitive in presenza di minori disponibilità azotate, e dunque a basso impatto ambientale per un’agricoltura sostenibile. Sulla base di tutte le evidenze che verranno raccolte, sarà possibile definire itinerari tecnici di gestione agronomica delle colture orticole secondo criteri di ridotto impatto ambientale, nuovi processi che verranno descritti e divulgati attraverso schede procedurali (disciplinari di produzione) che riportino in maniera sintetica le informazioni sulla fertilizzazione azotata e sulle modalità di gestione dei nutrienti specifiche per i diversi genotipi impiegati nei campi sperimentali. Infine, grazie alla valutazione degli agenti biostimolanti con attività PGP e dell’effetto combinato genotipo migliorato/biostimolanti, sarà possibile sviluppare disciplinari/protocolli gestionali finalizzati ad un’agricoltura a basso impatto ambientale, da utilizzare sia in agricoltura biologica che convenzionale.