Gestione sostenibile della fertilità dei suoli della Piana del Sele per la produzione destinata alla IV gamma in coltura protetta mediante ammendanti organici di qualità dal comparto zootecnico locale
Obiettivo generale del progetto FertiSele è testare un vermicompost organico come ammendante di qualità a costi sostenibili per le aziende agricole della Piana del Sele produttrici di ortaggi per la IV gamma rispondendo alla necessità di tale settore di incrementare la fertilità dei suoli. Sfruttando la presenza, nello stesso areale, di impianti di digestione anaerobica in rete con aziende bufaline in biologico, si propone un esempio di economia circolare da divulgare e riprodurre nella realtà della produttiva della Piana del Sele, ma anche altre realtà dove le produzioni orticole e gli allevamenti zootecnici possono entrare in rete.
Il progetto intende coltivare in due aziende agricole della Piana del Sele ortaggi per la quarta gamma in coltura protetta in biologico e convenzionale testando il vermicompost come ammendante e biostimolante. Tesi specifiche si allestiranno anche per verificare la valenza del vermicompost nel sostituire la solarizzazione, adottata per il controllo dei patogeni tellurici. Le produzioni saranno valutate per ciascuna tesi proposta per quantificare l'atteso miglioramento quali-quantitativo. Un'analisi dell’impatto ambientale e socio-economico dei risultati ottenuti validerà l’innovazione proposta. Divulgazione e diffusione dei risultati garantiranno il contatto con gli stakeholder.
La Piana del Sele si estende per una superficie di 50.951 ha con una SAU di 28.850 ha. Le coltivazioni ortive si concentrano nelle aree di pianura terrazzata, alluvionale e costiera e riguardano per la maggior parte (4800 ha in inverno e 1500 ha in estate in coltura protetta di cui il 12% bio) le produzioni destinate alla IV gamma (rucola, spinacino, lattughino, etc.) che stanno diventando il fiore all’occhiello dell’orticoltura della regione. Sono coinvolte circa 760 aziende con 15 organizzazioni di produttori (OP) che mostrano forte propensione a investire in qualità del prodotto e innovazione della gestione agricola.
La forte problematica che devono affrontare è soprattutto la perdita di fertilità dei suoli sottoposti ad attività agricola intensiva. Il reintegro di sostanza organica è garantito solo in parte dalla pratica del sovescio che però implica perdita di mesi di produzione. La necessità di un ammendante organico di qualità è molto sentita e purtroppo il semplice utilizzo di letame non è compatibile con le ferree norme della produzione di vegetali di IV gamma. Il territorio della Piana del Sele produce anche ingenti quantità di reflui zootecnici dall'attività di 311 aziende bufaline e 276 bovine. In questa realtà esistono alcuni impianti di digestione anaerobica di reflui zootecnici che utilizzano il digestato solido per la produzione di vermicompost di qualità. Il compost risultante è esente da patogeni, non fitotossico, ricco in sostanza organica e in nutrienti, anche capace di contenere l’attacco dei patogeni tellurici e di stimolare la crescita delle piante. Sarebbe auspicabile lo sviluppo di un numero maggiore di reti produttive nel riciclo virtuoso di reflui e nella produzione di ammendanti di qualità a basso impatto ambientale.
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Il POI FERTISELE intende con le sue attività validare un ammendante organico, un vermicompost di qualità, cercando di rimuovere le possibili resistenze e obiezioni all'uso di ammendanti organici da reflui zootecnici in un comparto produttivo, quello destinato alla IV gamma, dove le normative sono molto stringenti. Il vermicompost che si propone, provenendo da un ciclo di produzione interamente in biologico (pascoli e allevamenti in rete con il partner B3), è fruibile dalla platea di aziende in convenzionale e a quelle, in continua espansione, in biologico. Incentiverebbe così, a livello territoriale, anche la conversione di aziende convenzionali alla gestione biologica. Si potrebbe ipotizzare anche la qualificazione di una filiera così virtuosa con un "bollino di qualità" che metta in risalto il processo "eco-friendly".
Di riflesso all'idea progettuale, ci si auspica che nella Piana del Sele e negli altri areali Campani sia possibile la creazione di sistemi produttivi dotati di impianti integrati di produzione di energia e vermicompost, sostenuti da una rete di aziende agricole e zootecniche delle stesso areale, anch'esse interessate ad un collocamento sostenibile dei reflui. Infatti, si tratta di un areale dove il connubio degli interessi di aziende agricole e zootecniche potrebbero sfociare in una comune gestione sostenibile all'insegna dell'economia circolare verso la quale l'Unione Europea spinge e che porta ad un significativo sviluppo economico e sociale, ma attento all'ambiente.
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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