Filiera del grano duro della Martesana a residuo zero
Obiettivo principale è quello di mettere a punto un protocollo produttivo caratterizzato da un’applicazione ragionata di tutte le pratiche colturali, in particolare di quella della difesa dalle avversità, e da un’organizzazione ottimizzata delle diverse operazioni della filiera del frumento duro, volta all’ottenimento di un prodotto al consumo a “residuo chimico zero”, equivalente a quello biologico (presenza di residui di prodotti fitosanitari < a 0,01 ppm) con elevati livelli produttivi unitari e un basso impatto ambientale
Attività sperimentale finalizzata alla messa a punto di uno o più percorsi colturali per l’ottenimento di una produzione di grano duro a residuo zero. La selezione di Prodotti Fitosanitari (PF) con caratteristiche chimico-biologiche adeguate e alla ottimizzazione della loro applicazione per tempi, dosi, soglie e secondo i criteri della gestione integrata e di precisione (precision farming).
La preparazione di un “protocollo operativo di lavoro” che dovrà essere rispettato da tutti gli agricoltori. Costituzione della filiera del grano duro e commercializzazione della “Pasta della Martesana a residuo zero”.
La produzione del frumento duro nel Nord Italia sebbene marginale (15-18%) nel complesso di quella nazionale, si caratterizza per la maggiore produttività pari a circa 6.0 t/ha di granella, come media delle campagne 12017 e 2018, rispetto a quella delle altre regioni di circa 3.2 t/ha e per un tenore in proteina e glutine superiore. In particolare questa coltura presenta una ottima compatibilità con l’organizzazione e la struttura delle aziende cerealicole e dei terzisti lombardi e in particolare del comprensorio della Martesana. Tale coltura infatti condivide con gli altri cereali vernini le attrezzature e gran parte delle conoscenze e delle agrotecniche, non rappresentando di fatto né una incognita né una novità. Piuttosto quanto è stato ravvisato è la necessità di modulare e mettere a punto un’agrotecnica mirata al frumento duro e non mutuata senza opportuni accorgimenti dal frumento tenero. Infine, data la presenza sul territorio di attività molitorie e di trasformazione molto attive, un prodotto di origine territoriale tracciato e di elevato profilo qualitativo e sanitario (assenza di residui di fitosanitari - PF) incontra già ora una forte domanda. Il fabbisogno emergente del GO è quindi il recupero della redditività dell’impresa agricola. Uno dei tasselli per attuare questo recupero risiede nella diversificazione degli ordinamenti colturali con l’introduzione di colture in grado di recuperare una maggiore redditività senza incidere sulla struttura dei costi e sugli investimenti. La produzione di frumento duro di alto profilo qualitativo e sanitario per l’assenza di residui di PF è per le aziende del GO una possibile via per il recupero della redditività. In altri termini l’abbandono di commodities per l’adozione di una specialty.
Mettere a punto un protocollo produttivo del frumento duro per la difesa dalle avversità tramite:
• Utilizzo mirato di prodotti fitosanitari (PF) scelti tra i più rispettosi per l’ambiente e con profilo sanitario migliore (sostanze di base e sostanze a basso rischio in linea con la Direttiva CE 128/2009) volta all’ottenimento di un prodotto al consumo a “residuo chimico zero”, equivalente a quello biologico (presenza di residui di prodotti fitosanitari < a 0,01 ppm)
• Impiego di varietà tolleranti/resistenti alle avversità e quindi più adatte agli obiettivi del progetto e alle caratteristiche ambientali del comprensorio della Martesana
Mettere a punto un protocollo produttivo per il frumento duro ridurre l’impatto sulla biodiversità e il clima per:
• Ridurre le emissioni dei gas climalteranti tramite concimazione di precisione;
• Prevenire la presenza di fitofagi e crittogame attraverso il ricorso a strategie di monitoraggi, gestione agro ecologica della coltivazione e di impiego di tecniche di biocontrollo e di Plant Growth Promotion (PGP)
Il progetto permetterà di porre le basi per costituire una filiera del grano duro di eccellenza a residuo zero, in cui le aziende agricole saranno protagoniste dell’intero ciclo produttivo. Il processo permetterà la costituzione del marchio “Pasta della Martesana a residuo zero”, porterà ad ottenere un prodotto altamente qualificato che aumenterà la sua competitività sul mercato e accrescerà la redditività delle aziende agricole associate.
L'adozione di un piano avanzato di comunicazione per far conoscere il progetto, le sue potenzialità e ricadute positive sul territorio e i consumatori
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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