Economia circolare in agricoltura: corretta gestione degli scarti organici ed autoproduzione aziendale di biomasse per l'incremento della fertilità dei terreni agricoli
Il progetto propone un radicale cambiamento del concetto di scarti agricoli che da onere di gestione, passa alla classificazione di “coprodotto”. Si prevede anche l’applicazione di nuove tecnologie per l’autoproduzione di biogas, fertilizzanti, compost e mangimi, oltre che l’autoproduzione di biomasse quali sovesci e bioprodotti da utilizzare per una corretta gestione della sostanza organica e della fertilità dei terreni. Si prevede la dimostrazione dell’effetto dell’applicazione di biomasse di recupero dalla gestione aziendale e autoprodotte sulla fertilità e salute dei terreni e sul miglioramento del bilancio ambientale del tenore di carbonio in seguito all’effetto sink e save della CO2
Le attività si dividono in due filoni. Il primo riguarda una gestione sostenibile dei terreni attraverso l'apporto di sostanze organiche e l'impiego di sovesci convenzionali e biofumiganti. Il secondo filone riguarda la valorizzazione dello scarto e si suddivide in tre diversi campi d'azione. Il primo riguarda i BBP: estrazione di molecole funzionali ad alto valore aggiunto per usi anche non agricoli. Il secondo è la realizzazione di due prototipi: un microdigestore anairobico e un cassone per la raccolta congiunta dello scarto direttamente in campo. Il terzo campo d'azione riguarda la creazione di una piattaforma georeferenziata in collaborazione con la Camera di Commercio Marche.
Da un’indagine su un campione significativo di aziende agricole risultano accomunate dalla produzione di scarti o residui organici. Ne deriva che attualmente tutte le aziende sostengono costi di gestione per i quali le stesse possono essere messe in grado di essere competitive e di produrre alimenti di alta qualità. Alla base vi sarebbe una semplice modifica di visione e gestione dello scarto.
Il nostro progetto è il recepimento e l’espressione delle più recenti direttive comunitarie e strategie nazionali quali:
- la SEN 2030 (Strategia Energetica Nazionale) che promuove il contenimento della spesa energetica, azzerare l’uso carbone, aumentare l’efficienza energetica nel settore residenziale e dei trasporti;
- il Decreto 13 ottobre 2016, n. 264 così detto decreto “sottoprodotti”, pubblicato il 15 febbraio 2017;
- la DIRETTIVA 2009/128/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 ottobre 2009 sull'uso sostenibile dei fitofarmaci, hanno fatto si che le matrici organiche di scarto non rientrino più nella classificazione di rifiuto, bensì in quella di sottoprodotto.
In sintesi, il concetto di base che può differenziare una struttura agricola competitiva da una che subisce la concorrenza risiede nell'ottimizzazione delle risorse aziendali e l’integrazione dei processi produttivi dando vita a cicli chiusi aziendali.
Questo permette un incremento dell’autosufficienza in termini energetici, di input produttivi (quali concimi, difesa fitosanitaria) ed eliminazione delle problematiche legate allo smaltimento dei residui a fine ciclo, il tutto ripercuotendosi in un miglioramento dell’aspetto qualitativo dei suoli, un aumento della qualità dei prodotti agricoli e la concretizzazione dell’economicità aziendale.
Via G. Marconi, 21
60025 Loreto AN
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Via Concordia, 42/48
62100 Macerata MC
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Via Lenin, 18
60022 Castelfidardo AN
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Piazza Roma, 22
60121 Ancona AN
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Via di Lanciola, 12
50125 Impruneta FI
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Via Montani, 7
63900 Fermo FM
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Via Ristoro D’Arezzo 78/81
52100 Arezzo AR
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Piazza Vittorio Veneto, 1
60010 Montemarciano AN
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Largo XXIV Maggio, 1
60123 Ancona AN
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Creazione di un prototipo di un cassone trainato per la raccolta congiunta direttamente in campo del prodotto edibile e degli scarti, nel settore orticolo. Gli scarti verranno utilizzati per la produzine di biogas con il prototipo di microdigestione anaerobica.
Creazione di un prototipo di microdigestore anaerobico low cost, a portata anche aziendale e pluriaziendale, per la produzione di biogas ad uso termico e autoproduzione di fertilizzante, partendo dai residui organici colturali presenti in azienda.
Riutilizzo ammendante autoprodotto ai fini dell'incremento della sostanza organica dei terreni, all'interno di un innovativo piano di rotazione culturale che preveda l'impiego di sovesci convenzionali e biofumiganti, appositamente modulati.
Valorizzazione degli scarti e dei residui agroindustriali attraverso l'estrazione di molecole funzionali ad alto valore aggiunto, con l'impiego in settori anche esterni a quello agricolo.
Realizzazione di una “biomass model tool”, una piattaforma on-line interfacciata con ArcGis, associata ad una App e al servizio delle Camere di Commercio, per facilitare gli scambi di materiale residuale organico, fornire una mappatura puntiforme e promuovere una gestione su larga scala dei vari residui agricoli sul territorio marchigiano in base al grado di efficienza di trasformazione in BBP, energia, ecc.
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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Sito web del progetto
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