Carbon Farming per un’agricoltura che integra food&energy
definire criteri di valutazione dell’accumulo di sostanza organica nel suolo in base alla tecnica agronomica adottata
sviluppare un metodo innovativo semplificato per quantificare l'evoluzione del C organico nei suoli, supportato da uno strumento di monitoraggio veloce della SO (es.: NIRS).
sviluppare e validare un sistema semplificato per quantificare lo stoccaggio di C nei suoli
stimare il bilancio del carbonio delle aziende agricole partner tramite LCA, considerando le emissioni in aria e la dinamica del C nel suolo generate dalle diverse pratiche agronomiche;
definire il set di dati e informazioni dell'azienda agricola ai fini dell'applicazione del sistema di certificazione
- indagini bibliografiche per inquadrare lo stato delle conoscenze sugli effetti delle pratiche agronomiche virtuose sul suolo e sul tema di “carbon farming”
- Inquadramento delle caratteristiche e delle modalità di gestione nelle aziende agricole partner.
- monitoraggio APPEZZAMENTI-PILOTA per raccogliere dati e informazioni da confrontare con i dati aziendali disponibili.
- Messa a punto di un metodo innovativo per quantificare il contenuto di carbonio organico di suoli
- Definizione di un sistema semplificato di stima della quantità di carbonio stoccato nel suolo
- Valutazione dell’impronta carbonica di ciascuna azienda
La valutazione della sostenibilità ambientale per le aziende agricole (soprattutto quelle che producono anche bioenergie) è requisito molto importante in quanto: è richiesto dalla normativa europea per qualificare la bioenergia come sostenibile e per l’attività agricola per essere in linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni globali.
Le azioni che l’agricoltura deve portare avanti sono diverse: dalla mitigazione delle emissioni attraverso la produzione di energia rinnovabile e l’adozione di tecniche atte a ridurre le emissioni dell’agricoltura convenzionale, alle pratiche che portano ad incrementare il sequestro di carbonio nei suoli migliorandone la funzione di serbatoio naturale.
Entro il 2030 l'Ue ambisce a stoccare 42 M ton di CO2 grazie a pozzi naturali in tutta Europa. Le misure per raggiungere questo obiettivo includono: 1) la promozione di pratiche di coltivazione orientate allo stoccaggio di carbonio nell'ambito della Politica agricola comune, 2) la definizione di metodologie standard di monitoraggio, reporting e verifica, 3) fornire servizi di consulenza personalizzati ai gestori del territorio.
Tra queste misure la numero 2 rappresenta un passaggio rilevante e delicato in quanto la determinazione di standard comuni nei metodi di monitoraggio e verifica è necessaria per fornire un quadro di certificazione chiaro e affidabile e permettere lo sviluppo del carbon market per le riduzioni di carbonio che ora sono quotate solo sul mercato volontario.
Ad oggi la valutazione degli effetti dell’attività agricola sul suolo e di come misurare tali effetti ai fini del calcolo della CO2 stoccabile è ancora oggetto di ampio dibattito a livello europeo.
Le conoscenze attuali sul sequestro di carbonio nei suoli devono essere decisamente approfondite e aggiornate per adeguarsi alle nuove tecnologie e a una circolarità molto più spinta che in passato. Inoltre, le interazioni tra la modalità di gestione agronomica del suolo e dei residui colturali, le doppie colture e l’uso di fertilizzanti ricchi di sostanza organica stabilizzata, e quindi a più alta efficienza, non sono note.
In piena coerenza con la Priorità 5, Focus Area 5E, il progetto intende fornire criteri di valutazione su base numerica delle performance ottenibili a livello di produttività e di stoccaggio del carbonio (includendo i suoi benefici sulle caratteristiche fisiche e idrologiche dei suoli) delle diverse combinazioni realizzabili in azienda, consentendone una valutazione a priori, validata sulle aziende partner
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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