Valorizzazione di compost certificato per l’agricoltura biologica
Il progetto ha confrontato la fertilizzazione finalizzata alla reintegrazione della sostanza organica, impiegando rispettivamente il compost industriale, il letame e un compost generico, analizzandone i costi di impiego. La base del calcolo è data dal fertilizzante tal quale. La differenza fra i fertilizzanti scaturisce dal diverso contenuto in acqua che, nel letame, è pari a circa il 75%. Il risultato è che, per apportare al suolo 1 tonnellata di humus, bisognerà utilizzare 10 t di compost industriale oppure 25 t di letame oppure 16 t di compost generico. Stabilite le quantità di fertilizzante da utilizzare per restituire al suolo la medesima quantità di sostanza organica sono stati calcolati i costi di tali operazioni. Alle condizioni considerate è emerso che l’utilizzo del compost al posto del letame comporta un risparmio tra il 35% e il 60%. Per completare il quadro della valutazione economica l’analisi è stata estesa agli apporti di elementi nutritivi. L’apporto di azoto risulta essere dello stesso ordine di grandezza nel caso del compost industriale e del letame, mentre è pari a circa il doppio nel caso del compost generico. L’apporto di fosforo risulta essere dello stesso ordine di grandezza per il letame e il compost generico, mentre è inferiore del 25% per il compost industriale. Per il potassio gli apporti con il letame risultano essere sempre superiori agli apporti determinati dall’impiego di compost. Oltre a migliorare la fertilità del suolo, è stato calcolato che, se si aumentasse dello 0,15% il tenore di sostanza organica in tutti i suoli italiani, si riuscirebbe a immobilizzare nei terreni agrari una quantità di CO2 corrispondente alle emissioni complessive annuali dell’Italia.
Ente | Contributo (€) | % |
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Assessorato regionale
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€124.994,30
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66,11%
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€6.000,00
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3,17%
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Assessorato provinciale
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€20.000,00
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10,58%
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Barbara Cuzzolin
aiab.piemonte@aiab.it
Maria Ludovica Gullino
marialodovica@unito.it
Massimo Pinna