Tecniche alimentari per una riduzione dell'escrezione di azoto (N) e fosforo (P) nella bovina da latte
L’ipotesi era che il tenore proteico inferiore della dieta (tale comunque da soddisfare i fabbisogni proteici degli animali), associato ad un maggior tenore in amido, potesse migliorare l’efficienza di utilizzazione dell’azoto a livello ruminale dando come risultato una riduzione dell’escrezione di azoto specialmente urinario. La prova ha confermato che, nelle bovine ad elevata produzione di latte (37 kg/giorno in media), un tenore proteico ridotto (15,3% s.s., rispetto al 16,6% della dieta di controllo) della razione consente, se associato a un adeguato tenore in amido (26,1% s.s.) e in carboidrati non fibrosi (44,8% s.s.), di mantenere un’elevata produzione quanti/qualitativa riuscendo contemporaneamente a diminuire l’escrezione di azoto di circa 50 g/giorno, a carico dell’azoto urinario, con conseguente vantaggio in termini di una minor emissione di ammoniaca dai reflui. Per una stalla di 100 vacche in lattazione ciò significa un “risparmio” di oltre 1800 kg di azoto all’anno.
Ente | Contributo (€) | % |
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Assessorato regionale
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€69.081,10
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54,74%
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Matteo Crovetto
matteo.crovetto@unimi.it