Sistemi di prevenzione, lotta, monitoraggio, controllo di qualità nei programmi di lotta alle zanzare in Piemonte
Con la Legge Regionale 15/1995 si è affrontato per la prima volta su larga scala il problema delle zanzare in Piemonte. L’impianto della legge e le successive Delibere di applicazione sono strutturati nel senso di dare centralità alle misure di lotta antilarvale, sia in termini di prevenzione che di lotta diretta, in accordo con l’impostazione ormai unanimemente riconosciuta riguardo la convenienza di questo approccio in termini di impatto ambientale e rischi sanitari connessi con la lotta; ciò ricorrendo ad interventi adulticidi secondo la prassi definita a livello nazionale. In Piemonte il nodo centrale da affrontare era ed è rappresentato dalle zanzare di risaia. Al di fuori dei comprensori risicoli il problema è estremamente localizzato mentre più spesso si tratta di territori che soffrono dell’invasione di zanzare provenienti da aree risicole. Occorre chiarire che i livelli di produttività di zanzare in risaia sono talmente alti da rendere necessario un obiettivo di riduzione assai ambizioso. E’ possibile modificare le pratiche agronomiche in risaia in modo da renderla meno favorevole alle zanzare? In quanto agroecosistema la risaia è sotto il controllo umano e quindi in via teorica si potrebbe dire di sì. Di fatto con la semina in asciutta si procrastina di oltre un mese l’immissione di acqua in risaia determinandosi una riduzione del numero di generazioni della zanzara. Un altro tema che solleva gli animi riguarda l’impiego di pesce larvivoro, in particolare Gambusia. Il problema è che Gambusia è specie importata, seppure da quasi un secolo, e come tale sulla lista di proscrizione. Il problema tecnico che si può vedere riguardo la pratica della risipiscicoltura è la carenza di acqua cui diversi comprensori sono esposti ormai frequentemente e la prassi di mantenere lame d’acqua ridotte anche per ridurre il rischio di rottura degli arginelli. Il mantenimento di fossi perimetrali potrebbe in qualche modo salvaguardare il pesce nei momenti di carenza d’acqua.
Ente | Contributo (€) | % |
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Assessorato regionale
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€85.702,50
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100,00%
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Luisa Ricci
luisa.ricci@regione.piemonte.it
Giorgio Celli
gcelli@unibo.it
Romeo Bellini
rbellini@caa.it