BME: Bayesian Maximum Entropy - il nuovo approccio alla spazializzazione delle variabili categoriche.
Nell'ambito degli studi territoriali il CO.T.IR. utilizza, ormai da diversi anni, i GIS. In genere le analisi spaziali fatte dai GIS sono di tipo deterministico e i dati sono assunti esatti ovvero con errore nullo. Negli ultimi anni, però, ha assunto sempre maggior interesse identificare l'incertezza della stima e la variabilità spazio-temporale dei dati che vengono analizzati dai GIS. Esistono diverse tecniche di spazializzazione, a seconda del tipo di dati da analizzare, una delle tecniche più utilizzate è quella dell'indicator kriging. Recenti studi hanno introdotto un nuovo metodo di spazializzazione dei dati, che permette un'affidabilità maggiore soprattutto nello studio di variabili categoriche. Questo nuovo approccio è detto BME (Bayesian Maximum Entropy), essendo di fondamentale importanza lo studio delle variabili categoriche, si vuole impostare un confronto sulle capacità di spazializzazione di tali variabili con la tecnica dell'indicator kriging e con il metodo BME. Dai risultati ottenuti si può concludere che il metodo BME, nella spazializzazione di variabili categoriche risulta essere migliore del metodo IK, ma non in maniera rilevante. A favore del metodo IK vi è la perfetta integrazione con i sistemi informativi territoriali, e la notevole velocità di calcolo con i software dedicati, mentre l'uso del metodo BME risulta più macchinoso a causa dell'utilizzo di diversi software e con procedure di calcolo molto lunghe.
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Agenzia per servizi regionali
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Paola Tano
tano@cotir.it