Analisi sull'introduzione di colture geneticamente modificate in Piemonte
Al fine di valutare l’impatto sulle aziende agricole delle limitazioni all’utilizzo di varietà geneticamente modificate (GM) di soia, mais e riso, sono state considerate tre aree di studio ricadenti in territorio piemontese, selezionate in base alle differenze in termini di coltura prevalente e dimensione della maglia aziendale. Per ogni area sono stati definiti diversi scenari, per ognuno dei quali sono state calcolate le superfici residue potenzialmente utilizzabili per colture GM. L’ ipotesi alla base di tutte le elaborazioni effettuate è la necessità di mantenere una fascia di rispetto tra i terreni coltivati con varietà GM e terreni potenzialmente destinabili a seminativo ma non all’uso di colture GM. Si è tenuto conto di fasce più o meno ampie per simulare scenari più o meno restrittivi. Le distanze individuate sono rispettivamente di 25, 50, 100 e 200 metri (dallo scenario meno restrittivo per la soia a quello più restrittivo per il mais). Sono state quindi effettuate le elaborazioni sulle superfici residue potenzialmente utilizzabili per colture GM in seguito all’applicazione delle diverse combinazione di ipotesi (cooperazione tra aziende e fasce di rispetto). Per lo studio sono stati utilizzati i dati estratti dagli archivi dell’Anagrafe unica delle aziende agricole piemontesi a livello di particella catastale. Gli strumenti utilizzati sono ArcGIS Desktop 9.1 di ESRI per l’analisi territoriale e Microsoft Access per le elaborazioni statistiche. Preliminarmente all’esecuzione delle diverse elaborazioni è stata effettuata l’associazione delle informazioni alfanumeriche delle particelle catastali alle relative coperture vettoriali.
Ente | Contributo (€) | % |
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Assessorato regionale
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€58.800,00
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100,00%
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Andrea Cellino
andrea.cellino@regione.piemonte.it
Amedeo Reyneri
amedeo.reyneri@unito.it
Sergio Gallo
sergio.gallo@csi.it