Diversificazione di prodotti trasformati basata su elevati standard di benessere animale negli allevamenti suinicoli
Il mercato della carne suina sta attraversando momenti di grande difficoltà, che compromette la sostenibilità economica delle aziende suinicole. Al mutare delle richieste dei mercato e degli indirizzi delle normati dell’Unione Europea avvenute negli ultimi anni, la suinicoltura italiana non è stata in grado di perseguire un cambiamento verso una zootecnia maggiormente “welfare friendly” rischiando di incappare in una diminuzione reale o percepita di efficienza economica, redditività e sostenibilità.
Il gruppo operativo RESPONSIBLE HAM si è proposto di identificare, sviluppare e promuovere negli allevamenti suinicoli un’innovazione di processo basata sul elevati standard di benessere animale per ottenere prodotti trasformati di qualità animal friendly. In particolare, le tecnologie innovative si sono articolate su diversi livelli tra loro complementari e hanno riguardato scelte stabulative e gestionali.
In particolare, in sala parto, grazie all’installazione di box parto con confinamento temporaneo della scrofa, è stata garantita maggior libertà di movimento agli animali; nel settore gestazione le scrofe, stabulate in box di gruppo dal giorno successivo la fecondazione con a disposizione superfici superiori del 10%, hanno riportato una percentuale inferiore di lesioni corporee dovute a comportamenti aggressivi e manifestato un maggior utilizzo dell’arricchimento ambientale; nelle fasi di accrescimento-ingrasso, oltre a garantire maggiori superfici di stabulazione (+10%), sono state testati differenti arricchimenti ambientali e sono state confrontate due procedure di castrazione (chirurgica e immunocastrazione) per valutare la fattibilità in allevamento, gli animali immunocastrati hanno manifestato in percentuale maggiore comportamenti sessuali.
Queste prove hanno evidenziato come, con alcune modifiche stabulative e gestionali, sia possibile incrementare il benessere degli animali allevati .
Società Semplice Agricola Campo Bo’
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Diversificazione di prodotti trasformati basata su elevati standard di benessere animale negli allevamenti suinicoli
Negli ultimi anni si sta assistendo alla nascita di un numero consistente di disciplinari di produzione, i quali prevedono elevati standard di benessere animale per andare incontro alle richieste di un’ampia fascia di cittadini europei che richiedono un trattamento più equo per gli animali da reddito e di consumatori che ambiscono a una maggiore offerta di prodotti animal friendly. Sempre di più, infatti, la normativa europea viene considerata come standard minimo, da integrare con iniziative private.
Con lo scopo di migliorare la competitività della filiera emiliano-romagnola delle carni suine stagionate producendo prosciutti e salumi ad alto valore aggiunto abbiamo deciso di far parte del Gruppo Operativo "RESPONSIBLE HAM", che si proponeva di identificare, sviluppare e promuovere soluzioni innovative e sostenibili per benessere animale negli allevamenti suinicoli.
Allo scopo di garantire ai suini un livello di benessere superiore rispetto a quanto previsto dalle attuali normative, sono state introdotte sia nella nostra azienda che in ciascuna azienda facente parte del GO le seguenti soluzioni:
Per le scrofe, per i suini in post-svezzamento e ingrasso sono stati considerati i seguenti aspetti:
- Riduzione del periodo di confinamento in gabbia nella fase di gestazione.
Il d.lgs. n. 122/2011 indica che le scrofe in gestazione devono essere allevate in gruppo nel periodo compreso fra quattro settimane dopo la fecondazione e una settimana prima della data prevista per il parto.
L’abbandono della stabulazione in gabbia nella fase di gestazione a favore di box di gruppo determina un incremento del benessere della scrofa, ma aumenta l’incidenza di comportamenti aggressivi tra gli animali che possono avere ripercussioni negative sull’efficienza riproduttiva.
In azienda sono state confrontate le performance di scrofe spostate in box collettivi dopo la fecondazione con quelle di scrofe spostate in box collettivi 25-28 giorni dopo la fecondazione, in seguito all’accertamento della gravidanza. - Stabulazione in box parto con confinamento temporaneo in gabbia nella fase di maternità.
Nonostante il box parto tradizionale con scrofa in gabbia fino allo svezzamento dei suinetti sia ammesso dal d.lgs. n. 122/2011, per garantire un migliore benessere della scrofa si stanno diffondendo soluzioni che prevedono la stabulazione libera parziale o totale della scrofa durante il parto e la successiva fase di allattamento.
Si tratta di soluzioni che forniscono alla scrofa lo spazio e il substrato per “costruirsi” il nido prima di partorire. Questo comportamento la prepara al momento del parto: più attiva e compiuta è la fase di preparazione del nido e più veloce sarà la fase di parto. Numerosi studi indicano che, quando la progettazione di questi box avviene in maniera corretta, si riescono ad ottenere risultati analoghi a quelli dei box parto tradizionali, soprattutto in presenza di operatori adeguatamente formati sul benessere animale e sulla gestione della scrofa libera. - Aumento della superficie di stabulazione per le scrofe gestanti in gruppo.
Il benessere dei suini è pregiudicato da forti restrizioni di spazio. Infatti, una superficie di stabulazione non idonea (ossia un’elevata densità di animali all’interno del box) può determinare effetti negativi in relazione a:
• possibilità di movimento. L’esercizio è importante per un corretto sviluppo della muscolatura e dello scheletro degli animali; se viene limitato può avere effetti a lungo termine sulla robustezza degli arti e sulla salute degli unghielli;
• comportamento di riposo. In condizioni di sovraffollamento il riposo dei suini può essere compromesso, in quanto gli animali che si spostano causano disturbo a quelli coricati;
• comportamento sociale (in particolare quello aggressivo). Uno spazio insufficiente porta a un aumento del livello di aggressioni, dell’incidenza dei comportamenti anomali e della risposta surrenale, suggerendo che alti livelli di stress si riscontrino anche in assenza di aggressioni manifeste.
È importante garantire, come prima cosa, che lo spazio a disposizione degli animali sia effettivamente utilizzabile; per questo la superficie del box deve essere calcolata, comprendendo l’eventuale defecatoio esterno pavimentato e provvisto di tettoia ed escludendo le zone occupate da truogoli e/o mangiatoie. Inoltre, per aumentare il benessere è necessario aumentare la superficie libera minima a disposizione di ciascun capo. - Utilizzo di idonei materiali manipolabili (paglia per gli adulti e corda per i suinetti).
La mancanza di un materiale idoneo da esplorare rappresenta uno dei maggiori problemi di benessere animale nell’allevamento intensivo del suino; l’impossibilità di esprimere il comportamento esplorativo è indicata come la principale causa della comparsa di comportamenti anomali e potenzialmente pericolosi, come il cannibalismo e l’aggressività eccessiva. Con sistemi di stabulazione a lettiera la paglia distribuita sul pavimento del box in grande
quantità è la soluzione da preferire. Se non è possibile prevedere la lettiera, la paglia in forma sciolta o di pellet può essere presentata al suino in modeste quantità con distribuzione a terra o in apposite/i rastrelliere/ dosatori oppure precompressa in blocchi o grossi pellets. Nel caso in cui la paglia non possa essere usata in alcun modo, è necessario ricorrere a soluzioni differenti; si tratta principalmente di oggetti sospesi, fissati al muro o liberi a terra. In azienda sono stati utilizzati i seguenti materiali manipolabili:
• paglia lunga in rastrelliera metallica per le scrofe gestanti in gabbia e in gruppo;
• paglia lunga in rastrelliera metallica oppure paglia in pellet precompresso in apposito supporto metallico per le scrofe allattanti in box con gabbia apribile;
• corde naturali sospese per suinetti in box parto;
• corde naturali sospese abbinate a tronchetti di legno morbido sospesi a catena per suinetti in post-svezzamento;
• corde naturali sospese abbinate a catena metallica oppure pellet di paglia a terra opppure tronchetti di legno morbido sospeso a catena per suini da ingrasso. - Diversi protocolli di castrazione.
La castrazione chirurgica senza anestesia e/o analgesia provoca dolore intenso e persistente al suinetto.
Per garantire il benessere degli animali, la castrazione chirurgica deve essere effettuata in anestesia e con l’applicazione di un efficace protocollo di analgesia anche quando viene eseguita entro il 7° giorno di vita. L’anestetico, sia generale sia locale, interviene sul dolore al momento dell’intervento, mentre l’analgesico riduce il dolore post-operatorio.
Una possibile alternativa alla castrazione chirurgica è l’immunocastrazione mediante l’utilizzo di un farmaco che provoca la soppressione della produzione di ormoni sessuali, eliminando così la necessità della rimozione chirurgica dei testicoli. L’immunocastrazione viene applicata con successo nel suino “leggero” mediante un piano vaccinale che prevede due interventi. Nel suino “pesante” sono necessari 3-4 interventi per garantire un’adeguata copertura fino al peso di macellazione. Il vantaggio di questa tecnica è la totale eliminazione dell’intervento chirurgico con effetti positivi sull’animale e sull’immagine del prodotto. Di contro, però, nei suini sottoposti a immunocastrazione e macellati a età avanzate occorre considerare l’effetto sull’aumento dei comportamenti aggressivi e delle carcasse scartate in fase di macellazione.
In azienda sono stati studiati due metodi alternativi: somministrazione di analgesico 20 minuti prima dell’intervento di castrazione e protocollo di immunocastrazione.