Vino Cooperativo Sostenibile
La produzione di uno vino spumante sostenibile, riconoscibile anche per l’attenzione agli aspetti sociali, economici e ambientali. L’obiettivo è la realizzazione di un prodotto che coinvolga tutti gli attori della filiera ad avere un approccio nuovo, con impegni volontari per la produzione di un prodotto nuovo e sostenibile. Partire dalla produzione di un vino per attuare un processo di cambiamento.
La produzione di uno vino spumante sostenibile, riconoscibile anche per l’attenzione agli aspetti sociali, economici e ambientali. L’obiettivo è la realizzazione di un prodotto che coinvolga tutti gli attori della filiera ad avere un approccio nuovo, con impegni volontari per la produzione di un prodotto nuovo e sostenibile. Partire dalla produzione di un vino per attuare un processo di cambiamento.
Nell’ambito della produzione agricola della regione Abruzzo, la viticoltura occupa una posizione di primo piano. Nel 2022 in Abruzzo la superfice totale coltivata destinata alla produzione di uve da vino è stata pari a 32.654 ha, il 4,77% del dato nazionale: 11.161 ha uve per vini dop, 3.050 ha uve per vini IGP, 18.443 ha uve per altri vini. La produzione totale regionale è stata di 3.129.030 hl di vino, di cui 1.831.000 hl di vino da tavola, 969.700 hl di vino DOP e 328.330 hl vino IGP. Chieti ha avuto una produzione complessiva di vino pari a 2.559.000 hl e di mosto pari a 56.000 hl, rispettivamente l’81,78% e l’81,16% del dato regionale. E' interessante notare come si sia assistito ad una notevole riduzione del numero di aziende vitivinicole a fronte di una sostanziale tenuta della superficie coltivata (Fonte: Istat). L’Abruzzo possiede 9 DOP (2 Docg e 7 Doc) e 8 IGP. Considerando l’uva da vino totale, il ricavo medio del vigneto delle ultime cinque campagne per l’Abruzzo è stato per l’uva da vino comune, di 8.166 €/ha, di 7.304 €/ha per i vini IGT e di 6.566 €/ha per i vini DOP. Poco meno del 30% del valore della produzione esportata è riconducibile ai vini spumanti. Si delinea un contesto caratterizzato da una carenza in termini di valorizzazione delle produzioni locali, in special modo per i vini a bacca bianca. Pur disponendo di un elevato know how da parte dei produttori di uve e di un vasto patrimonio ampelografico, il mercato è caratterizzato ancora da livelli di prezzo non adeguati, forte volatilità dei redditi agricoli, scarsa capacità delle aziende di perseguire processi di innovazione. I protocolli di sostenibilità certificati sono ancora poco diffusi così come l’attuazione di politiche di trading-up volte ad incrementare il valore aggiunto del prodotto.
Il controllo dei fattori nocivi e dei rischi legati in particolare all'uso degli input agricoli; la tutela e la valorizzazione dei terroir, della biodiversità e del paesaggio; la gestione responsabile dell'acqua, dei sottoprodotti e dei rifiuti; le sfida energetica e climatica, sono prioritarie per comunicare un territorio e il suo prodotto, attraverso un sistema di gestione ambientale “degli spumanti” ispirata a metodologie riconosciute per raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla politica ambientale. Un sistema basato su un approccio al miglioramento continuo che prevede di: realizzare una mappatura dei punti critici della filiera ed elaborare piani d'azione; mettere in atto le misure e proposte; misurare e verificare i progressi con il supporto di indicatori; fissare nuovi obiettivi e far così avanzare i progressi conseguiti. Questa opzione è stata preferita alla certificazione sistematica di tutte le proprietà di tutte le imprese, un approccio ritenuto non realistico considerata la frammentazione delle strutture. La gestione verso la sostenibilità deve riguardare anche la trasformazione e in particolare l’attività in cantina