PEI-AGRI

Valutazione dell'impronta di carbonio in relazione a strategie viticole ad alta sostenibilità

Obiettivi
Obiettivi

La produzione agricola è tra le principali fonti di gas serra, ma scarse sono le conoscenze sui consumi energetici ed emissione di CO2 nei sistemi agrari, in particolare in quelli viticoli dell'Italia e della Regione Emilia-Romagna. Il progetto si propone di approfondire gli studi sull'impronta carbonica nel sistema viticolo della Regione anche in relazione all'applicazione di tecniche agronomiche altamente sostenibili che possano sensibilmente influenzare l'emissione di CO2 e consentire di aumentare la capacità di sequestro del carbonio del vigneto.

Risultati

I campionamenti effettuati in 3 annate, su 3 diversi areali della RER, hanno dimostrato che i sistemi viticoli, opportunamente gestiti, possono divenire siti importanti per il sequestro di carbonio, in grado di contrastare i cambiamenti climatici in atto.
Le tecniche innovative di gestione del suolo consentono di aumentare il sequestro di carbonio, limitando fenomeni di ossidazione della sostanza organica (SO) causati da lavorazioni e accrescendo la quantità di essudati radicali da parte delle specie erbacee consociate e della stessa vite. La contemporanea presenza nel vigneto di specie erbacee in grado di incrementare la disponibilità nel suolo di elementi minerali, migliora lo stato nutrizionale della vite, prevenendo carenze nutrizionali e consente di massimizzare la capacità fotosintetica del sistema viticolo e di conseguenza la sua capacità di accumulare carbonio.
La protezione esercitata dal cotico erboso accumulato sulla superficie del suolo dopo lo sfalcio (interfilare) e quella della biomassa aerea delle leguminose autoriseminanti (zona del filare) riduce l’evaporazione e, quindi, i fenomeni di ossidazione della SO. L’LCA ha consentito l'individuazione di fasi e momenti in cui si concentrano criticità ambientali e informazioni per realizzare interventi di miglioramento.. L'implementazione di tecniche innovative di gestione del suolo e della chioma e di conseguenza il ridotto ricorso a input tecnici (concimi, lavorazioni, etc.), sono strumenti validi per ridurre la CF nei sistemi viticoli e in termini di risparmio di risorse. il ridotto ricorso a input tecnici (concimi, lavorazioni, etc.), sono strumenti validi per ridurre la CF nei sistemi viticoli e in termini di risparmio di risorse.

Attività

Razionalizzazione dell'impiego delle risorse naturali e implementazione dell'inerbimento biodiverso modulato "a strisce" e della chioma, caratterizzate da una modulata altezza utile della parete vegetativa quando disponibili le risorse idriche (inizio estate). In seguito, il calo di tali risorse è accompagnato dalla rimozione dell'apice vegetativo e/o delle foglie, eventualmente abbinati ad irrorazioni di caolino. I vantaggi derivanti da tale approccio saranno quantificati con sistemi di misurazione ecofisiologica delle singole componenti che contribuiscono al bilancio del carbonio, integrati con LCA.

Partenariato
Ruolo
Capofila
Nome
CRPV Soc. Coop. Centro Ricerche Produzioni Vegetali
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
ASTRA Innovazione e Sviluppo s.r.l.
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Azienda Agricola Ovi Dina
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Podere della Rosa Società Agricola di Della rosa Livio, Magnani L. e Magnani M. Società Semplice
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Cantina Sociale di San Martino in Rio
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Cantine Riunite & CIV soc. coop. agricola
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
CAVIRO
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Terre Cevico soc. coop. Agr
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Società Agricola Manzoni
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Università Cattolica del Sacro Cuore
Responsabile
Innovazioni
Descrizione

Risultati attesi: il piano è volto a dimostrare ai viticoltori, che adottano o intendono adottare il metodo biologico o biodinamico, i vantaggi, in termini di sequestro del carbonio, di tecniche innovative di gestione del suolo e della chioma. Coltivazione lungo il filare di leguminose suto-riseminanti e nell'interfilare di un miscuglio di specie erbacee, mantenimento di un'elevata area fogliare con interventi di cimatura, defogliazione tardivi e impiego di caolino, apporteranno un miglioramento delle condizioni fitosanitarie delle piante e delle caratteristiche dei vini, una maggiore organicazione del carbonio al suolo, aumento della biodiversità e miglioramento delle condizioni microclimatiche delle piante e del suolo che si rifletteranno in un risparmio in termini di risorse idriche, utilizzo di macchine trattrici, di fertilizzanti e fitosanitari, di interventi in cantina. Tutto questo permetterà di registrare un bilancio dell'impronta carbonica positivo, con riduzione dell'emissione di gas serra e massima efficienza nell'utilizzo di energia e delle risorse naturali. Principali benefici/opportunità: individuare gli itinerari tecnici migliori tra quelli valutati come giusto compromesso tra la sostenibilità ambientale, valutata tramite LCA e la sostenibilità economica, in termini di variazioni del reddito lordo; inizio di un percorso di miglioramento secondo i criteri dell'agricoltura eco-sostenibile; valutazione della possibilità di promuovere i propri prodotti attraverso l'attivazione di marchi ed etichette ecologiche.

Settore/comparto
Settore vitivinicolo
Area problema
Interrelazioni tra pianta, suolo, acqua e nutrienti
Effetti attesi
Miglioramento qualitativo dei suoli
Miglioramento qualitativo dell’aria
Risparmio energetico
Risparmio idrico
Risultati

I campionamenti effettuati in 3 annate, su 3 diversi areali della RER, hanno dimostrato che i sistemi viticoli, opportunamente gestiti, possono divenire siti importanti per il sequestro di carbonio, in grado di contrastare i cambiamenti climatici in atto.
Le tecniche innovative di gestione del suolo consentono di aumentare il sequestro di carbonio, limitando fenomeni di ossidazione della sostanza organica (SO) causati da lavorazioni e accrescendo la quantità di essudati radicali da parte delle specie erbacee consociate e della stessa vite. La contemporanea presenza nel vigneto di specie erbacee in grado di incrementare la disponibilità nel suolo di elementi minerali, migliora lo stato nutrizionale della vite, prevenendo carenze nutrizionali e consente di massimizzare la capacità fotosintetica del sistema viticolo e di conseguenza la sua capacità di accumulare carbonio.
La protezione esercitata dal cotico erboso accumulato sulla superficie del suolo dopo lo sfalcio (interfilare) e quella della biomassa aerea delle leguminose autoriseminanti (zona del filare) riduce l’evaporazione e, quindi, i fenomeni di ossidazione della SO. L’LCA ha consentito l'individuazione di fasi e momenti in cui si concentrano criticità ambientali e informazioni per realizzare interventi di miglioramento.. L'implementazione di tecniche innovative di gestione del suolo e della chioma e di conseguenza

Tipologia