VALORIZZAZIONE DEGLI ECOSISTEMI CONNESSI ALL’ AGRICOLTURA E ALLA SILVICOLTURA CON L’INDIVIDUAZIONE DI BIO-TECNICHE PER CONTRASTARE FITOPATIE NELLA GESTIONE AGRONOMICA DELLE PRODUZIONI DI FRUTTA CAMPANE
Il partenariato si pone come obiettivo principale l’implementazione di modelli di gestione agronomica capaci di utilizzare al meglio le conoscenze inerenti le bio-tecniche ed i nuovi formulati di microrganismi naturali efficacemente trasferibili nei settori indagati.
La valorizzazione degli ecosistemi connessi alle produzioni frutticole e alla silvicoltura, rappresentano una strategia prioritaria per preservare le caratteristiche di biodiversità di vaste aree agricole. Una gestione agronomica capace di ridurre l’erosione dei suoli, migliorare la gestione delle risorse idriche attraverso un più razionale utilizzo di prodotti per fertilizzare e contrastare le fitopatie rappresentano obiettivi prioritari per una agricoltura sostenibile sia da un punto di vista economico che ambientale.
I partner hanno individuato nuove soluzioni compatibili al rispetto dell’ambiente e in dettaglio volte ad una gestione biologica delle produzioni frutticole. La Proposta Innovativa punta a definire un piano operativo di attività, che grazie allo studio di fattibilità, metta in evidenza da un lato le esigenze specifiche/settoriali della frutticoltura (noci, nocciolo, castagno, ulivo) in termini di innovazione “sostenibile“ ambientale ovvero capace di esaltare gli ecosistemi delle filiere per produzioni biologiche di qualità, dall’altro costruire un percorso che raccolga le novità scientifiche, le bio-tecniche disponibili, i nuovi formulati utili da poter sperimentare piani colturali che siano in grado di gestire le fitopatie di interesse.
Le filiere frutticole campane in questi ultimi 20 anni hanno registrato un uso crescente di fitofarmaci, utilizzati non solo come insetticidi ma anche per contrastare l’insorgenza di batteriosi, virosi, attacchi fungini. La necessità di sperimentare l’uso di nuovi formulati biologicamente ed economicamente sostenibile per un’agricoltura che deve proteggere gli ecosistemi è sempre più stringente. L’Unione Europea, dal canto suo, ha avviato soprattutto in questi ultimi 5 anni una serie di direttive e più in generale di politiche per circoscrivere e ridurre l’uso di una gamma di principi attivi usati in agricoltura che risultano essere nocivi per la salute umana.
Le biotecnologie rappresentano la nuova frontiera di un’agricoltura sostenibile, di un’agricoltura che salvaguardi gli ecosistemi. Le attività che si intendono sviluppare puntano a valorizzare le innovazioni e le ricerche che sono state condotte non solo in Europa ma anche in altri paesi del mondo volte a promuovere una nuova agricoltura che sappia valorizzare le biodiversità e più in generale gli ecosistemi.
In questo contesto vi è la necessità di attuare una gestione dei suoli che sappia prevenire le erosioni, migliorare la gestione delle risorse idriche grazie alla riduzione di trattamenti con pesticidi e una gestione dei nutrienti capace di migliorare il rapporto di scambio fisiologico tra l’apparato radicale e la biosfera.
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Le Bio-tecniche insieme a nuovi formulati bio-sostenibili a base di microrganismi naturali rappresentano un'innovazione ad alto valore di trasferibilità. Le bio-tecniche volte al controllo di alcuni insetti patogeni nelle filiere frutticole di riferimento possono diventare uno strumento di facile trasferibilità anche ad altri comparti frutticoli e più in generale nel settore ortofrutticolo. I nuovi formulati da sperimentare possono incidere positivamente non solo nella prevenzione dell’erosione dei suoli, ma riducendo l’utilizzo di trattamenti fitosanitari aiutano ad una migliore gestione delle risorse idriche. Anche in questo caso la trasferibilità in altri comparti ortofrutticoli è molto elevata.
L’attuazione sinergica di questi due strumenti innovativi nella gestione agronomica di alcune filiere frutticole, volti alla salvaguardia ed al miglioramento della biodiversità, possono svolgere un ruolo fondamentale nel controllo degli agenti fitopatogeni, nell’ottimizzazione dell’impiego delle risorse idriche, svolgendo un ruolo di primo piano nell’ottimizzazione dei rendimenti produttivi e dell’impatto ambientale delle aziende, migliorando i rapporti fisiologici tra pianta e suolo contrastando l’erosione del suolo.
Il rapporto costo beneficio è positivo sia nel bilancio aziendale che in quello ”socio-ambientale”. Dette innovazioni sono in linea con le politiche europee che chiedono una riduzione dell’uso di fitofarmaci per una concreta attività di sostegno volta al miglioramento della biodiversità negli ecosistemi colturali.