Una filiera corta nel sistema pioppo per valorizzare le produzioni di qualità
Gli obiettivi generali del progetto sono:
a) favorire il reimpianto di pioppeti dopo l’abbattimento per garantire un approvvigionamento il più possibile continuo;
b) sviluppare la produzione certificata di legno di pioppo su tutta la filiera;
c) creare un rapporto continuo e forte tra i soggetti rafforzando lo spirito della filiera;
d) migliorare la visibilità della produzione del legno di pioppo valorizzandone la sostenibilità ambientale.
Realizzazione di un accordo tra pioppicoltori gli attori della filiera pioppo (vivaisti, pioppicoltori, abbattitori, industriali) per garantire le produzioni e valorizzare la qualità degli assortimenti ritraibili.
- Sviluppo di un software per la tracciabilità per la certificazione forestale.
- Calcolo del bilancio dettagliato dell’assorbimento annuale di CO2 di un pioppeto e valutazione del Life Cycle Assessment (LCA) del legno di pioppo.
- Valutazione economica della sostenibilità del percorso di filiera corta.
- Redazione di un disciplinare tecnico per i pioppeti innovativo.
- Quantificazione dei servizi ecosistemici.
- Comunicazione e divulgazione del progetto e dei risultati ottenuti.
Il ruolo della filiera del legno di pioppo rappresenta da sempre per l’Italia ed in particolare per il Piemonte un’eccellenza agricola ed industriale, riconosciuta anche a livello internazionale. A fronte di una domanda di legno di pioppo crescente da parte dell’industria negli ultimi decenni è decisamente diminuita la disponibilità interna di materiale. Il crollo delle superfici è connesso a ragioni soprattutto economiche e di mercato: alti costi del ciclo colturale e prezzi del legno poco remunerativi, soprattutto se confrontati con altre produzioni agricole (es. mais). Il successo economico della coltivazione del pioppo è fortemente influenzato dalle caratteristiche degli assortimenti ricavabili a fine ciclo che può variare in relazione agli interventi colturali eseguiti: è quindi fondamentale per un agricoltore riuscire a produrre legname di qualità elevata. Il legname derivante da pioppeti gestiti in maniera sostenibili e certificati secondo gli standard PEFC o FSC non sono valorizzati economicamente e, visto che per la certificazione l’agricoltore sostiene dei costi annualmente, le superfici certificate sono ridotte mentre le industrie si rivolgono all’estero per rifornirsi di materiale certificato. I nuovi cloni maggiore sostenibilità ambientale (MSA) messi a disposizione del mercato non sono ancora ben conosciuti dalle imprese di trasformazione.
L’attivazione e la diffusione di un sistema di produzione e commercializzazione organizzato e innovativo, oltre che regolamentato e strutturato, nasce da esigenze contingenti di mercato e di miglioramento della qualità tecnica del materiale prodotto in Piemonte. La filiera proposta nel progetto non coinvolge i mediatori, ruolo che negli anni non è mai stato messo in discussione. I mediatori infatti intrecciano un legame ad oggi quasi essenziale con le industrie di trasformazione: non solo si fanno carico delle trattative con le aziende, ma acquistano il materiale legnoso e si occupano dell’esbosco e del trasporto, vendendo al miglior acquirente. La filiera corta dovrà permettere di agevolare il dialogo diretto tra aziende agricole e industrie, migliorando notevolmente la redditività dei produttori e delle imprese forestali, mantenendo però quei servizi essenziali di contrattazione, taglio, collaudo, esbosco e trasporto che verrebbero coordinati da Geoponica S.r.l. che assumerebbe il ruolo di coordinatore tecnico dell’interna filiera in stretta collaborazione con il capofila VIGOLUNGO SPA, supportata dal CREA e da PEFC-Italia per tutte le operazioni di definizione dei disciplinari e di quantificazione del Carbon stock utile alla vendita dello stesso sul mercato volontario.
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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Pagina web su ecodelle foreste
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Link ad altri siti che ospitano informazioni del progetto
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