Trasferimento tecnologico di innovazioni gestionali delle pratiche agricole degli ecosistemi ortofrutticoli
Il settore ortofrutticolo rappresenta circa il 40% del PIL prodotto dall'intero settore agricolo.
La competitività, la necessità di ridurre i costi di produzione, la domanda di prodotti di alta qualità e l'aumento della consapevolezza ambientale associata alla conservazione delle risorse sono questioni a cui il settore ortofrutticolo è chiamato a rispondere.
Diversi studi scientifici e progetti realizzati durante il periodo di programmazione 2007/2013 hanno sviluppato una serie di attività utili per aumentare la competitività delle aziende ortofrutticole. Tali conoscenze, collegate all'efficienza dell'utilizzo delle risorse, tuttavia, devono essere ampiamente diffuse.
ll progetto si articolerà in una serie di attività per consentire il trasferimento delle innovazioni. Le attività di diffusione prenderanno in considerazione tecniche e tecnologie mature in grado efficiente le risorse con particolare riferimento a:
- Efficienza nell'uso delle risorse con particolare riguardo alla nutrizione e irrigazione con mitigazione dei rischi ambientali;
- Monitoraggio e determinazione di aspetti qualitativi delle produzioni;
- Incremento di Carbonio nei suoli e potenziale impatto;
- Valorizzazione delle produzioni.
Le innovazioni introdotte verranno valutate per quantificare l'incidenza sia dal punto di vista economico sia ambientale
In aziende rappresentative del comparto ortofrutticolo, per garantire il trasferimento e l’addestramento dei tecnici delle OP e di conseguenza degli operatori, verranno applicate e validate le innovazioni individuate nella precedente azione. Per quanto riguarda la nutrizione saranno programmate attività di trasferimento in campo per il monitoraggio della quantità di azoto nel suolo (profondità 50 cm) durante il ciclo annuale direttamente nelle aziende selezionate. Saranno usate tecniche relativamente semplici, rapide e poco costose (ad esempio il Nitracheck 404, Merkoquant).
A seguito delle misurazioni, date le caratteristiche dell’azoto (elemento lisciviabile), il fatto che è disponibile a seguito del processo di mineralizzazione ed il suo alto potenziale inquinante, si dimostrerà come eseguire gli apporti di questo elemento in riferimento alla disponibilità nel suolo per mitigare il rischio ambientale. Per diffondere tecniche utili ad incrementare il carbonio nel suolo, e utilizzare il suolo come serbatoio di carbonio atmosferico, nelle aziende selezionate, verranno attuate tecniche di gestione sostenibile. Per quanto riguarda la gestione del suolo saranno applicati i risultati emersi dal progetto integrato di filiera PSR 2007-2013 finanziati dalla Regione Basilicata IQuaSoPO per il miglioramento della qualità dei suoli. Come risultato finale si avrà l'applicazione in campo delle tecnologie più efficaci per lo sviluppo del comparto Ortofrutticolo.
In questa fase del progetto si quantificherà la convenienza nell’applicazione delle innovazioni sia in termini economici, con riduzione dei costi e aumento dei ricavi, sia in termini ambientali con la riduzione degli impatti; inoltre saranno applicati processi di valorizzazione delle produzioni per avere un impatto positivo sui mercati. L’analisi LCA sarà eseguita considerando le PCR (product category rules); l’analisi del ciclo vita dovrà valutare e quantificare i carichi energetici, ambientali e degli impatti potenziali, associati al prodotto/processo lungo l’intero ciclo di vita, dall’acquisizione delle materie prime al fine vita (“dalla Culla alla Tomba”). L'analisi consentirà di individuare le fasi del ciclo vita maggiormente impattanti considerando sia l’impronta carbonica che l’impronta idrica. Dette attività consentiranno di valutare come l’applicazione delle innovazioni influisce in termini di impatto ambientale. Tale approccio sarà utile a dare valore aggiunto alle produzioni le cui aziende potranno comunicare agli utenti finali come l’agricoltura si sta impegnando per mitigare i propri impatti e effettuare un servizio eco-sistemico nello stoccare CO2 nel suolo. Come risultato finale si avrà la diffusione di tecniche e tecnologie per la valorizzazione delle produzioni e una valutazione economica dell'applicazione delle innovazioni.
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