Trasferimento di innovazioni per la produzione e commercializzazione di aceto siciliano di qualità superiore

Il comparto vitivinicolo nazionale nell’ultimo ventennio ha visto consolidare le posizioni delle imprese e dei prodotti diventando l’alfiere delle produzioni alimentari Made in Italy. In questo periodo gli operatori del comparto hanno visto il consolidarsi sul mercato di una netta dicotomia dei target commerciali con prodotti di elevatissimo standard e, dall’altro, di prodotti dei segmenti basic. Allo stesso tempo si è assistito all’affermazione di un gruppo di prodotti che derivano dal comparto vitivinicolo ma che appartengono al sotto-comparto “aceto”. Nel corso degli anni si è assistito a un boom dei consumi dei prodotti del sotto-comparto “aceto” che hanno visto crescere lo standard qualitativo delle differenti produzioni. Accanto all’aceto di vino propriamente detto, si sono affermati gli “aceti balsamici”, indipendentemente se accompagnati da denominazioni geografiche di qualità (DOP e IGP). Il successo commerciale del sotto-comparto aceto si evidenzia nel raddoppio, nell’ultimo quadriennio, del valore della produzione che si attesta nel 2017 a poco più di 300 milioni di euro (Istat, 2019). 
La crescita mostrata dal lato del consumo degli aceti ha indotto le imprese di produzione primaria a diversificare e a destinare parte della propria superficie aziendale alla produzione di uve con destinazione finale “aceti”. Lo sviluppo di questo business ha, di contro alimentato fenomeni di agro-pirateria anche in questo sotto-comparto generando, la necessità di autenticare analiticamente il prodotto italiano. 
Anche le imprese siciliane operanti nel comparto vitivinicolo vedono un’opportunità di crescita commerciale nel sotto-comparto aceto tale da spingerle a esplorare la possibilità di sviluppare un business specifico.