PEI-AGRI

Strategie innovative per la gestione sostenibile dei giallumi della vite

Obiettivi
Obiettivi

L’obiettivo principale del progetto è quello di limitare la presenza e la diffusione dei giallumi della vite, mediante pratiche di tipo preventivo e di contenimento dei sintomi per una gestione più sostenibile della malattia. L’efficacia dipende dalle tempistiche e dall’estensione dell’area in cui vengono applicati e risulta fondamentale aumentare la consapevolezza che il problema deve essere affrontato da tutto il settore produttivo. Nelle aree regionali di insediamento della malattia, oggi praticamente estese a tutta l’area emiliana, si rende necessario individuare soluzioni più mirate per ridurre l’incidenza della malattia e poter salvaguardare le produzioni vitivinicole.

Attività

Nel corso del progetto verranno svolte diverse attività specifiche: i) Indagine per approfondire le conoscenze sulla dinamica di popolazione di Scafoideo nei territori regionali; ii) Contenimento dei vettori con tecniche a basso impatto; iii) Gestione dei fitoplasmi nella pianta mediante applicazione della tecnica endoterapica in vigneti infetti da giallumi della vite; iv) Valutazione dell’effetto di risanamento di materiale di propagazione attraverso termoterapia; v) Limitare i corridoi di diffusione del vettore del Legno Nero e riduzione dell'inquinamento causato dal diserbo chimico; vi) Divulgazione e Formazione sui risultati raggiunti.

Contesto

La globalizzazione e il cambiamento climatico stanno sempre più esponendo le produzioni agricole all’introduzione e alla diffusione di organismi nocivi afferenti ai giallumi della vite che possono gravemente condizionare il futuro del settore.
A partire dal 2000, con l’avvio dei piani di controllo del territorio regionale Emiliano Romagnolo è stato, in primo luogo, possibile identificare i diversi fitoplasmi responsabili dei sintomi. Oltre alla flavescenza dorata (FD), è stato possibile riscontrare con particolare facilità il “legno nero” (LN); più sporadici sono risultati i casi di altri fitoplasmi.
Flavescenza dorata è la più grave delle malattie da fitoplasmi della vite denominate con il termine generico di "giallumi" ed è oggetto di quarantena in tutta l'Unione europea. È stata segnalata per la prima volta in Italia nei primi anni '70 ed è attualmente presente in molte regioni (Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia e altre). Dopo i primi casi trovati in provincia di Piacenza nel 1998, i focolai di Flavescenza dorata sono aumentati in maniera preoccupante anche in Emilia-Romagna.
Identificare la reale frequenza e distribuzione della Flavescenza dorata e del suo vettore, la cicalina Scaphoideus titanus, è possibile orientare le misure fitosanitarie previste dal decreto ministeriale 31/05/2000 e sviluppare nuove strategie di contenimento della suddetta patologia.

Partenariato
Ruolo
Capofila
Nome
ASTRA Innovazione e Sviluppo s.r.l.
Responsabile
Elisabetta Baldissarri
@email
Ruolo
Partner
Nome
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
Azienda Agricola Monteduro dei fratelli Sassi
Responsabile
Devid Sassi
@email
Ruolo
Partner
Nome
Azienda Agricola Terre Cà Bindola
Responsabile
Michele Ballettato
@email
Ruolo
Partner
Nome
DINAMICA s.c.a r.l.
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
RI.NOVA Soc. Coop.
Responsabile
@email
Innovazioni
Descrizione

Il progetto è incentrato sulla Flavescenza dorata che da diverso tempo affligge i vigneti della regione, ma che negli ultimi anni risulta in costante espansione e minaccia l’intera viticoltura regionale. Ciò è dovuto, verosimilmente, al cambiamento delle condizioni climatiche che hanno determinato da un lato l’abbandono di diverse aree coltivate e la sostituzione delle tradizionali tecniche agronomiche con altre che meglio si adattano alle nuove esigenze produttive e di mercato, e dall’altro lo sviluppo di vettori e avversità che si adattano sempre più alle nuove condizioni ambientali. Ne consegue la necessità di assicurare il trasferimento delle conoscenze note e di quelle che emergeranno dal progetto sui giallumi della vite in modo capillare al comparto viticolo. La fotografia sulla distribuzione dei vettori e dei sintomi nei diversi territori interessati dalla problematica, faciliterà l’implementazione in modo mirato del processo di comunicazione e trasferimento delle innovazioni al settore produttivo. Inoltre, il progetto si prefigge di fornire esaustive risposte che partono dalla gestione del vigneto e nella fattispecie, sugli inerbimenti, per la riduzione dei diserbi chimici, fino agli approcci da seguire per il contenimento dei vettori e della malattia nelle province più colpite, come quelle nelle aree orientali della regione, e nell’area focolaio romagnola. L’innovazione proposta avrà una ricaduta importante, poiché tramite le attività di trasferibilità delle strategie verificate e messe a punto sarà possibile pensare ad una applicazione su larga scala regionale delle innovazioni con una ricaduta sulla salvaguardia delle produzioni viticole regionali oltre che a beneficio dell’ambiente e della salute dell’uomo.