Strategie agroecologiche per la gestione organica del vigneto e la produzione di vino naturale.
Gli obiettivi generali che si intendono perseguire sono: (i) sviluppare strategie di gestione del suolo
in agricoltura biologica e implementare i protocolli di vinificazione per vini naturali; (ii) migliorare la
qualità del “sistema vigneto” aumentando il sequestro di carbonio, riducendo l’emissione di gas serra, salvaguardando la biodiversità e l’uso dell’acqua in agricoltura; (iii) sviluppare filiere di nicchia
diversificando la produzione per la nascita di piccole imprese.
Il progetto intende perseguire cambiamenti di processo, di prodotto, di
valutazione e di mercato.
- Il cambiamento di processo riguarda aspetti agronomici ed enologici, grazie all’applicazione da parte delle aziende agricole e viticole di nuovi modelli di gestione del suolo e innovativi protocolli di vinificazione.
- Il cambiamento di prodotto sarà ottenuto attraverso la realizzazione di un vino naturale
- Il cambiamento nei criteri di valutazione dell’intera filiera avverrà tramite l’applicazione di sistemi di valutazione che terranno in considerazione l’impatto sui servizi ecosistemici in termini di biodiversità, incremento carbonio
organico nel suolo, consumi di anidride carbonica, salvaguardia risorse idriche.
- Il cambiamento di mercato riguarda la creazione di una filiera di nicchia e attraverso l’educazione del consumatore sul vino naturale.
I numeri relativi alle superfici vitate allevate in biologico in Italia rappresentano un trend in
continua crescita; i dati statistici, infatti, mostrano nel corso dell’ultimo decennio un aumento, passando da poco più di 47 mila ettari, ad oltre 105 mila ettari di vigneto biologico del 2017 (Sinab).
Oggi, il vigneto biologico rappresenta il 17% della superficie vitata in Italia ed in questo trend di
crescita, la regione Sicilia detiene oltre il 38% delle superfici di vigneto biologico nazionale (Sinab).
La crescita delle superfici vitate gestite in biologico è purtuttavia limitata dalle difficoltà tecniche e
gestionali incontrate dalle aziende in regime di agricoltura biologica, quali il non utilizzo di prodotti di sintesi per la gestione della fertilità del suolo e controllo della flora spontanea. Si evidenzia, pertanto, il bisogno di ricerche applicate che sviluppino modelli di gestione del suolo e
controllo della flora spontanea idonei alla sostenibilità ambientale e agronomica in una viticoltura biologica in ambiente semiarido.
In questo quadro di riferimento, nasce da parte delle aziende l’esigenza di innovare i processi di
produzione e trasformazione dell’intera filiera vitivinicola al fine di dare un valore aggiunto alle uve biologiche prodotte, diversificando e permettendo la ristrutturazione delle aziende e la creazione di
nuove imprese. In tale contesto, il vino naturale che è un prodotto unico, fortemente legato al suo territorio di produzione, salubre da un punto di vista salutistico, a basso impatto ambientale, ma allo stesso tempo diverso sotto l’aspetto sensoriale si configura come una valida alternativa per la crescita e diversificazione aziendale. La richiesta di innovazione da parte delle aziende agroindustriali risiede pertanto nell’applicazione e collaudo di protocolli sia in ambito agronomico che enologico.
L'innovazione che si intende raggiungere è volta allo sviluppo di strategie di gestione del suolo in viticoltura biologica adottando protocolli di produzione che prevedano l' l’introduzione di
inerbimento permanente in vigneto con specie autoctone selezionate, selezione di specie vegetali utili all’interno della biocenosi spontanea ed adozione di tecniche di sviluppo della resilienza ambientale, non lavorazione, gestione sostenibile della flora spontanea sottofila, e sistema agropastorale con l’utilizzo di pascolo diretto per il controllo e mantenimento del cotico
erboso permanente.