Sostanze naturali e microrganismi per la produzione sostenibile di ortaggi ad elevato valore nutraceutico
Si prevede di validare l’applicazione di biostimolanti costituiti sia da microrganismi (funghi endofiti tra cui micorrize arbuscolari e Trichoderma atroviride) applicati per via radicale, sia da sostanze naturali (idrolizzati proteici ed estratti vegetali) applicati per via fogliare per la definizione di un sistema produttivo a basso impatto ambientale per massimizzare il livello produttivo, qualitativo ed nutraceutico del pomodoro coltivato in un sistema fuori suolo ed in piena terra, migliorare la presentabilità del prodotto trasformato in passata in seguito a prove di trasformazione, determinare l'impatto ambientale in termini di riduzione dell'utilizzo di input chimici attraverso l'uso del metodo 'Life Cycle Assessment' e valutare la convenienza economica dell'applicazione dei biostimolanti.
Da ultimo tali sostanze verrebbero impiegati nel compostaggio dei residui colturali per uno smaltimento, quali ammendanti, in altri settori agricoli e per la produzione di pellets ai fini energetici.
Azione n. 1 - Applicazione di microrganismi e sostanze naturali su pomodoro della tipologia ciliegino coltivato in fuori suolo ed in piena terra; Azione n. 2 - Valutazione dell'effetto di microrganismi e sostanze naturali sulle caratteristiche vegeto-produttive e sui tratti fisico-chimici e nutraceutici del pomodoro coltivato in fuori suolo ed in piena terra; Azione n. 3 - Valutazione dell'effetto di microrganismi e sostanze naturali sullo stato nutrizionale del pomodoro coltivato in fuori suolo ed in piena terra, sulla riduzione dell'impatto ambientale a seguito del minor utilizzo di input chimici e della validità economica dell'uso dei biostimolanti; Azione n. 4 - Prove di trasformazione; Azione n. 5 - Introduzione e adozione di procedure di controllo e certificazione, disciplinari; Azione n. 6 - Miglioramento della presentabilità e dell’identità del prodotto commerciale; Azione n. 7 - Reimpiego di scarti di coltivazione; Azione n. 8 - Dimostrazione, disseminazione e divulgazione dei risultati; Azione n. 9 - Coordinamento, monitoraggio e gestione.
Il comparto orticolo rappresenta uno dei settori agricoli che impiega maggiormente input chimici lungo tutto il processo produttivo a partire dalla produzione del materiale di propagazione, lo sviluppo, la crescita e la nutrizione delle piante fino alla loro difesa dalle avversità biotiche. Considerato da una parte il crescente interesse del consumatore verso produzioni orticole di elevata qualità, maggiore valore nutraceutico, basso rischio tossicologico e a ridotto impatto ambientale e dall’altra la sempre più stringente imposizione di vincoli legislativi sull'impiego di agrochimici (concimi minerali, fitofarmaci), è quanto mai urgente non solo migliorare le caratteristiche produttive, fisico-chimiche e nutraceutiche dei prodotti orticoli, ma sviluppare nel contempo sistemi e tecniche di produzione in grado di limitare al massimo l'impiego di agrochimici.
In questo scenario il mercato ha stimolato una crescente domanda da parte degli operatori orticoli di sistemi di produzione innovativi quanto più possibile sostenibili in termini ecotossicologici ed economici.
In tale contesto, un ruolo fondamentale è svolto dall'impiego dei biostimolanti che oltre a migliorare le performance della coltura e le caratteristiche fisico-chimiche e nutraceutiche dei prodotti orticoli consentono anche una notevole riduzione di fertilizzanti.
Il progetto, attraverso un approccio interdisciplinare, intende trasferire e validare una serie di strumenti innovativi per la coltivazione in “fuori suolo”, e piena terra, di piante di pomodoro al fine di ottenere frutti della tipologia ciliegino ['Creativo' F1 e un ecotipico locale (P1)] caratterizzati da elevate caratteristiche fisico-chimiche e nutraceutiche. . A tal fine saranno utilizzati biostimolanti costituiti sia da microrganismi (funghi endofiti tra cui micorrize arbuscolari e Trichoderma atroviride) applicati per via radicale sia da sostanze naturali (idrolizzati proteici ed estratti vegetali) applicati per via fogliare, in grado di stimolare specifiche risposte vegeto-produttive, fisiologiche, fisico-chimiche e nutraceutiche alle piante di pomodoro. Saranno valutati gli effetti dei biostimolanti sulle caratteristiche organolettiche del pomodoro utilizzato per la produzione di passata. Inoltre, sarà determinata la riduzione dell'impatto ambientale indotta dall’uso dei biostimolanti in virtù di un minor utilizzo di input chimici (fertilizzanti, fitofarmaci) attraverso il metodo 'Life Cycle Assessment'. Infine, sarà valutata la convenienza economica dell'apporto dei biostimolanti attraverso bilanci economici semplificati che permettono di determinare le variazioni di reddito dell'agricoltore legate all’incremento di produzione e di qualità del prodotto. Da ultimo tali sostanze verrebbero impiegati nel compostaggio dei residui colturali per uno smaltimento, quali ammendanti, in altri settori agricoli e per la produzione di pellets ai fini energetici.
Le produzioni agricole, soprattutto quelle provenienti dall'ambiente protetto per la produzioni di ortaggi fuori stagione, sono quelle maggiormente esposte ad input per garantire la massima produttività. Di conseguenza, queste produzioni espongono il consumatore ad una serie di rischi e contemporaneamente hanno un notevole impatto sull’ambiente. Nel comparto dell'orticoltura protetta possono applicarsi strategie ecosostenibili ed in grado di limitarne l’impatto ambientale e allo stesso tempo valorizzare le caratteristiche nutrizionali e nutraceutico il prodotto. Si tratta di metodi di produzione che consentono una riduzione dell'utilizzo di fertilizzanti di sintesi, privilegiando accorgimenti e tecniche agronomiche diverse.
Le innovazioni di prodotto e di processo da trasferire nel contesto aziendale riguardano fondamentalmente tecniche agronomiche volte ad affrontare alcune importanti problematiche che interessano la coltivazione del pomodoro connesse in particolare alla sostenibilità dei cicli colturali ed al miglioramento della qualità del prodotto. Pertanto, su pomodoro della tipologia ciliegino saranno impiegati biostimolanti di recente costituzione per via radicale o per via fogliare per migliorare le caratteristiche produttive, fisico-chimiche e nutraceutiche dei frutti ed allo stesso tempo ridurre l’uso di fertilizzanti
Parallelamente, si valuterà l'influenza dei biostimolanti sulle caratteristiche organolettiche della passata di pomodoro derivante dalle parcelle sperimentali.
I campi sperimentali realizzati all’interno dell’azienda capofila saranno valorizzati e utilizzati come impianti pilota modulari che tramite opportuni piani di divulgazione potranno essere replicabili presso le aziende partner.
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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