Recupero e Valorizzazione di Vecchie varietà Locali Venete di Grano tenero
Gli obiettivi del progetto sono: 1) Valorizzare le potenzialità produttive e qualitative nutraceutiche di vecchie varietà di grano tenero in relazione all’evoluzione di mercato del comparto agroalimentare ed agroindustriale; 2) recuperare la biodiversità in ambito cerealicolo 3) Mettere a punto protocolli di coltivazione delle varietà biologiche; 4) Aumentare il livello di redditività di aziende orientate alle produzioni di nicchia e di elevata qualità; 5) Favorire lo sviluppo di filiere ad elevato valore aggiunto; 6) Favorire le produzioni locali tipiche Venete a KM0, aumentando la sostenibilità economica e ambientale della filiera
L’attività di moltiplicazione ha permesso di ottenere un pool di semente idoneo a garantire produzioni quantitativamente rilevanti da destinare alla commercializzazione e alla trasformazione. Questo permetterebbe di avviare una possibile filiera di grani antichi/vecchie varietà, al momento adeguata agli standard richiesti dai molini per lo Spelta, per effetto del buon tenore proteico e 3 proprietà reologiche (W). Si è potuto accertare che:
seminare con densità pari a 150 (max 200) semi/mq;
considerare una modesta somministrazione di fertilizzanti azotati (circa 50-60 kg) per ridurre il fenomeno dell’allettamento;
preferire la borlanda liquida come fertilizzante organico per maggiore prontezza di effetto rispetto alla pollina.
Si tratta di grani che hanno potenzialità produttive inferiori a quelle dei grani moderni (metà dei grani moderni), ma che possono essere coltivate con ridotto livello di input (fertilizzanti, acqua, etc.), in terreni poveri, marginali ed in biologico. Questi grani hanno un contenuto proteico elevato (fino a 16-17%), con una qualità nutrizionale molto importante, pur se la qualità tecnologica è bassa, comparabile a quella dei grani biscottieri. Tuttavia la lavorazione lenta di impastamento e artigianale con tecniche che consentano di inglobare aria consente l’ottenimento di pani ben lievitati. Altro aspetto che si ritiene utile segnalare è stata la predisposizione di corsi di formazione che ha permesso il confronto tra aziende, anche rispetto alla tipologia di filiera più consona a ciascuna varietà.
REVAVILOVGRA è un progetto che mira al recupero di vecchie varietà di grano tenero locali che, pur abbandonate nel corso degli anni per la disponibilità di altre con caratteristiche agronomiche (es. taglia, resa) e tecnologiche migliori, possono oggi essere valorizzate in specifici contesti colturali (es. coltivazione biologica, terreni marginali) e per le interessanti proprietà nutraceutiche. Il recupero riguarderà alcune varietà Venete conservate nelle banche del germoplasma per la loro valorizzazione nelle produzioni da forno (pane, pizza, biscotti).
I cereali ed il grano in particolare stanno alla base dell’alimentazione dell’uomo. Essi vengono identificati come commodities, ovvero materie prime indifferenziate quotate a prezzo mondiale. La scarsa remunerazione agli agricoltori nei Paesi più sviluppati ne rende sempre meno conveniente la coltivazione, incentivando le importazioni di prodotto e l’abbandono del territorio locale. La progettualità rappresenta un esempio dimostrativo di valorizzazione di vecchio germoplasma, ripercorribile in futuro anche per altri materiali conservati in purezza, per iniziare il percorso di ri-registrazione delle varietà. Nell’ambito del germoplasma disponibile, manca l’individuazione / segnalazione di idonee varietà antiche da promuovere sul mercato. Verranno quindi individuate alcune tra le più interessanti vecchie varietà di grano, tra cui il Piave, Canove, Autonomia B, ecc. che verranno sottoposte a moltiplicazione fin dal primo anno del progetto.
Si prevede di individuare specifiche tecniche agronomiche da adottare in coltivazione biologica per la massimizzazione della resa e della qualità delle produzioni, in riferimento soprattutto alla densità di semina e all’apporto di concimi organici, informazioni tecniche oggi non disponibili e non scientificamente validate. Sarà possibile caratterizzare in modo completo la scheda agronomica delle singole varietà, includendo la tolleranza/suscettibilità alle più importanti malattie fungine (ruggini, septoria, fusarium).
Il consumo dei prodotti ottenuti da cereali minori, pseudo-cereali, di varietà antiche e dei loro derivati è in continuo e progressivo aumento non solo da parte di chi ha bisogno di una dieta senza glutine, ma anche di consumatori sempre più attenti ad alimentazione e stili di vita più sani. Cereali minori e pseudo-cereali recuperano e valorizzano sotto il profilo della sostenibilità ambientale, territoriale e sociale ma anche e soprattutto economica, specie e varietà che sono state dimenticate e trascurate.
REVAVILOVGRA intende ridare redditività all’attività agricola, promuovere tecniche colturali sostenibili, favorire le produzioni a chilometro zero, aumentare la biodiversità, migliorare la qualità nutrizionale degli alimenti. Una volta individuate le aziende agricole su cui effettuare le attività di moltiplicazione del seme in purezza, seguirà un'attività di coltivazione dei grani al fine di ottenere sia nuovo seme da destinare alla riproduzione per l’anno successivo da destinare ai test ed analisi, sia granella da inviare fin da subito ai test ed analisi. Nella definizione del protocollo di coltivazione, verranno svolte prove sulla densità di semina e sul dosaggio di fertilizzante, per definire la migliore tecnica agronomica per la coltivazione in biologico di queste varietà. La granella ottenuta in quantità sufficiente verrà sottoposta alle analisi di routine del molino, previa molitura del prodotto. A tali attività in laboratorio, si affiancheranno attività formative rivolte ad aziende agricole vocate alla cerealicoltura.
L’attività di moltiplicazione ha permesso di ottenere un pool di semente idoneo a garantire produzioni quantitativamente rilevanti da destinare alla commercializzazione e alla trasformazione. Questo permetterebbe di avviare una possibile filiera di grani antichi/vecchie varietà, al momento adeguata agli standard richiesti dai molini per lo Spelta, per effetto del buon tenore proteico e 3 proprietà reologiche (W). Si è potuto accertare che:
seminare con densità pari a 150 (max 200) semi/mq;
considerare una modesta somministrazione di fertilizzanti azotati (circa 50-60 kg) per ridurre il fenomeno dell’allettamento;
preferire la borlanda liquida come fertilizzante organico per maggiore prontezza di effetto rispetto alla pollina.
Si tratta di grani che hanno potenzialità produttive inferiori a quelle dei grani moderni (metà dei grani moderni), ma che possono essere coltivate con ridotto livello di input (fertilizzanti, acqua, etc.), in terreni poveri, marginali ed in biologico. Questi grani hanno un contenuto proteico elevato (fino a 16-17%), con una qualità nutrizionale molto importante, pur se la qualità tecnologica è bassa, comparabile a quella dei grani biscottieri. Tuttavia la lavorazione lenta di impastamento e artigianale con tecniche che consentano di inglobare aria consente l’ottenimento di pani ben lievitati. Altro aspetto che si ritiene utile segnalare è stata la predisposizione di corsi di formazione che ha permesso il confronto tra aziende, anche rispetto alla tipologia di filiera più consona a ciascuna varietà.
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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