Produzione e diffusione del tartufo nero di Calabria
La proposta progettuale del Gruppo Operativo intende promuovere e valorizzare il Tartufo nero di Calabria attraverso un approccio intersettoriale per esaminare, da diversi punti di vista, le dinamiche di innovazione tecnico-economica, quelle di lavorazione e trasformazione del prodotto, quelle di mercato e che incidono sul territorio. L’obiettivo richiede differenti piani di attuazione: in primo luogo si intendono determinare gli elementi essenziali per la produzione del Tartufo Nero di Calabria in tartufaie di origine artificiale, in tartufaie controllate e in tartufaie naturali. In secondo luogo, si punta ad evidenziare le potenzialità per la costituzione di una Filiera del Tartufo nero di Calabria.
Il progetto propone la sperimentazione, con essenze forestali mediterranee micorrizzate, della costituzione di tartufaie controllate per la produzione, diffusione e valorizzazione del Tartufo Nero di Calabria. Sono previsti percorsi di analisi per promuovere e supportare l'implementazione delle innovazioni per aumentare le produzioni e sviluppare la filiera del Tartufo Nero di Calabria. Si punta a diffondere la presenza del Tartufo nero di Calabria in aree vocate; a conservare, riqualificare, promuovere aree disagiate e fragili e garantire redditi supplementari; ad attrarre nuovi flussi economici dal turismo sostenibile, dal marketing territoriale, dalla gastronomia a base di tartufi freschi e trasformati
Dal progetto proposto il Gruppo Operativo conta di giungere alla classificazione genetica del Tartufo Nero di Calabria attraverso l'individuazione della principali caratteristiche. Questo obiettivo, che rappresenta uno tra i principali risultati attesi del progetto, si configura come il primo passo per una diffusione del Tartufo Nero nella regione. In tal modo, infatti, si possono avviare, con maggiore chiarezza e determinazione, le strategie per una crescita del comparto produttivo. Naturalmente ciò richiede anche che tale classificazione diventi patrimonio di conoscenza per gli imprenditori che intendono investire in questo ambito e per i dottori agronomi e forestali che contano di specializzarsi a supporto. Altro risultato atteso riguarda la costituzione di un disciplinare di produzione nel quale verranno definite le migliori pratiche colturali consigliate allo scopo di realizzare produzioni di qualità, ed anche le buone pratiche riguardanti la trasformazione e conservazione dei prodotti ottenuti. Quest'ultimo aspetto potrà avere conseguenze immediate e dirette sul territorio, in quanto accompagnerebbe gli imprenditori agricoli e forestali nelle scelte produttive ed anche gli imprenditori agroindustriali, in quanto verranno individuate le migliori condizioni ai fini della conservazione delle produzioni ottenute ed ai fini della buona trasformazione delle stesse produzioni.