Processi produttivi sostenibili per la produzione di olio extra vergine di oliva del territorio del GAL I Sentieri del Buon Vivere. (Bando Leader)
L’obiettivo generale è individuare zone di particolare suscettibilità ambientale alla diffusione della Mosca delle olive, Bactrocera oleae (Rossi), nel territorio del GAL I Sentieri del Buon Vivere e sviluppare misure di controllo alla diffusione dell’insetto basate sull’impiego di tecniche atte a garantire la produzione di olio EVO tali da mantenere inalterate le sue caratteristiche organolettiche essenziali e benefiche per l’organismo umano e che salvaguardino l’ecosistema circostante riducendo l’uso di prodotti chimici di sintesi.
S'intende dunque identificare mezzi biotecnici suscettibili di applicazioni pratiche concrete ed efficaci orientati verso un minor impatto ambientale.
La prima fase del Progetto riguarderà l’analisi e la cartografia delle caratteristiche morfometriche influenti sul meso-clima. In particolare, a partire da un modello digitale del terreno (DTM) ad elevata risoluzione spaziale (dimensione del pixel 5x5 m), saranno prodotte le seguenti carte morfometriche: quote, esposizione, pendenze, energia del rilievo, insolazione, indice topografico di umidità.
Nella seconda fase saranno valutate strategie alternative all’utilizzo di dimetoato applicabili per il controllo degli insetti fitofagi dell’olivo, soprattutto B. oleae.
In Campania la superficie complessiva coltivata ad olivo interessa circa 106.000 ettari e si colloca al sesto posto tra le regioni italiane per superficie, pari al 5,9% della superficie nazionale. A tale area corrisponde un patrimonio olivicolo di oltre 8.5 milioni di piante. La coltivazione in Campania interessa oltre 90.000 aziende e l’80% dei comuni della regione, con una produzione media annua che oscilla intorno ai 2.000.000 di quintali di olive.
Nel panorama campano, ingenti perdite di produzioni estese in tutto il territorio regionale, sono derivanti dall’azione di B. oleae che è sicuramente la specie fitofaga più pericolosa per l’olivicoltura, sia per le olive da olio, sia per le olive da mensa. I danni causati da questo insetto a livello economico sono ingenti e possono causare perdita del contenuto in olio, malformazione delle drupe e alterazione delle caratteristiche organolettiche. Ad oggi sono numerosi i mezzi di lotta testati nel controllo alla mosca delle olive tuttavia, molto spesso si tende ad avvalersi di prodotti chimici che se pur permettono un rapido abbattimento della popolazione del fitofago, rilasciano residui nel prodotto finale oltre ad essere dannosi per l’ecosistema circostante.
A tal proposito, per contenere ulteriori perdite di prodotto si rende necessario il controllo fitopatologico sul territorio campano con l’utilizzo di tecniche e prodotti innovativi adattabili al biologico, basati anche sulla conoscenza della suscettibilità in relazione alle condizioni fisico-ambientali, all’attacco e che permettano, inoltre, di conservare il più possibile le cultivar autoctone.
I risultati ottenuti dai collaudi dei metodi di biocontrollo della B. oleae nei siti di test potranno essere facilmente trasferiti ad altri oliveti anche in considerazione delle conoscenze delle relazioni tra suscettibilità agli attacchi del parassita ed elementi dell’ambiente fisico. Le conoscenze dell’ambiente fisico di ciascuna singola azienda olivicola potranno essere facilmente estratte dal geodatabase appositamente prodotto, riguardante gli elementi morfometrici e climatici incidenti sullo sviluppo e sulle attività parassitarie della Bactrocera. L’adozione dei metodi collaudati non presuppone investimenti durevoli. Questo ne facilita ulteriormente la diffusione.
Le problematiche connesse al settore olivicolo pur essendo di carattere tecnico-scientifico, devono tenere nella massima considerazione gli aspetti di carattere sociale, culturale e comunicativo che, a ragione del fortissimo legame tra il territorio del GAL e l’olivo, entrano di diritto nella problematica complessiva della gestione fitosanitaria sostenibile, per i quali è necessario che vi sia una corretta e puntuale informazione dell’opinione pubblica. Accanto a iniziative di trasferimento delle conoscenze rivolte ai produttori olivicoli, ai tecnici e alla comunità scientifica, si porrà grande attenzione alla divulgazione.
I risultati del POI saranno valutati attraverso INDICATORI DI IMPATTO, che misurano i potenziali contributi dell’innovazione a medio termine sul sistema olivicolo regionale, sia in termini economici che ambientali. Dunque, attraverso l’applicazione di strategie di controllo basate sull’integrazione dei mezzi a basso impatto ambientale ed ecosostenibili e, attraverso questi indicatori di progetto, si potranno predisporre piani di intervento finalizzati alla riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari di sintesi e dei residui degli stessi nei prodotti agroalimentari, nonché alla tutela della biodiversità e al miglioramento delle caratteristiche del prodotto finale, per renderlo particolarmente salutare per l’organismo umano.