Introduzione e ottimizzazione di tecniche e sistemi per il controllo non chimico della flora infestante del vigneto
L’obiettivo generale è quello di ridurre l’impiego degli erbicidi nei vigneti toscani (del glifosate in particolare) e migliorare la fertilità dei terreni vitati. L’innovazione proposta prevede l’impiego delle colture di copertura nel sotto-filare della vite al fine di ridurre l’uso di erbicidi o delle lavorazioni del terreno con conseguenti benefici economici e ambientali.
Il controllo delle infestanti nel sottofila, la diminuzione della fertilità del suolo, la perdita di biodiversità, l’erosione del suolo e l’aumento dell’uso di prodotti chimici rappresentano i punti deboli della maggior parte del sistema vitivinicolo toscano.
Il Progetto ha testato tecniche eco-compatibili in 4 aziende agricole con caratteristiche del suolo e sistemi di gestione diversi (convenzionale e biologico). Ciascuna azienda ha testato 3 sistemi di gestione del suolo e delle infestanti del vigneto durante un periodo di 3 anni. I sistemi di gestione sperimentati sono stati: (TA) sistema convenzionale basato su lavorazione del terreno sottofila e interfilare + applicazione diserbante sottofila (per agricoltura convenzionale); (PI) inerbimento del sottofila con Triflolium subterraneum + interfila gestita convenzionalmente; (TI) inerbimento del sottofila con Triflolium subterraneum + inerbimento dell'interfila con miscela di specie diverse.
La copertura del sottofila e dell'interfila in alcuni casi ha ridotto la produzione di uva fino al 10% rispetto al TA ma in altri casi ha aumentato la produzione fino al 6%.
La qualità dell'uva non è stata influenzata dalla copertura erbosa, ma l'uva proveniente dai filari dove Triflolium subterraneum cresce ininterrottamente dal 2019 ha mostrato un contenuto di azoto più elevato in base al maggiore contenuto di azoto totale del suolo.
Le tecniche innovative testate si sono rivelate sostenibili dal punto di vista economico e ambientale.
L’inerbimento ha migliorato significativamente il bilancio di carbonio aumentandone il sequestro nel suolo e nella biomassa e riducendo le emissioni.
Il Progetto ha poi messo a punto un prototipo di seminatrice per i sottofila e/o interfilare.
- Semina del sotto-filare a fine estate con una cover crops (CC) leguminosa auto-riseminante (il trifoglio sotterraneo, usando un’apposita seminatrice) che coprirà il terreno durante l’inverno-primavera per poi svolgere un effetto “pacciamante” di contenimento delle infestanti durante il periodo estivo per mezzo della biomassa devitalizzata spontaneamente per senescenza o artificialmente attraverso sfalcio o trinciatura in caso di ritardata senescenza della CC.
- Nell’autunno seguente, la CC auto-riseminante genererà un nuovo cotico erboso in grado di svolgere le funzioni agro-ambientali nel sotto-filare.
- Valutazione comparativa con un prodotto erbicida di origine naturale.
Il controllo della flora infestante nella viticoltura toscana, esercitata prevalentemente su terreni collinari, si basa sulla lavorazione del terreno tra i filari e il controllo meccanico o chimico (prevalentemente con glifosate) sotto il filare. La realizzazione di sistemi di gestione del terreno e delle infestanti meno dipendenti da risorse non rinnovabili, meno costosi e in grado di preservare il terreno dai fenomeni erosivi e migliorare nel tempo la sua fertilità, rappresenterebbe per la viticoltura toscana convenzionale e biologica una importante innovazione nella direzione di una viticoltura sempre più sostenibile. Le cover crops (CC) rappresentano uno strumento a servizio di detta strategia; queste colture sono rappresentate da specie erbacee annuali o poliennali destinate a mantenere il terreno coperto da vegetazione in quei periodi dell’anno durante i quali esso rimarrebbe privo di ogni coltivazione e quindi maggiormente esposto a fenomeni erosivi e all’insediamento di specie infestanti.
L’innovazione proposta prevede l’impiego delle colture di copertura nel sotto-filare della vite al fine di ridurre l’impiego di erbicidi (glifosate in particolare) o delle lavorazioni del terreno con conseguenti benefici economici e agro-ambientali. Il processo “innovativo” prevede la semina del sotto-filare a fine estate con una CC leguminosa auto-riseminante (il trifoglio sotterraneo, usando un’apposita seminatrice) che coprirà il terreno durante l’inverno-primavera per poi svolgere un effetto “pacciamante” di contenimento delle infestanti durante il periodo estivo per mezzo della biomassa devitalizzata spontaneamente per senescenza o artificialmente attraverso sfalcio o trinciatura in caso di ritardata senescenza della CC. Nell’autunno seguente, la CC auto-riseminante genererà un nuovo cotico erboso in grado di svolgere le già descritte funzioni agro-ambientali nel sotto-filare.
Le tecniche innovative testate si sono rivelate sostenibili dal punto di vista economico e ambientale.
L’inerbimento ha migliorato significativamente il bilancio di carbonio aumentandone il sequestro nel suolo e nella biomassa e riducendo le emissioni.
Il Progetto ha poi messo a punto un prototipo di seminatrice per i sottofila e/o interfilare
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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Video - CONTROLLO NON CHIMICO DELLA FLORA INFESTANTE, LA SEMINATRICE SPERIMENTARE
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Materiali utili
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Video -IL PROTOTIPO DI SEMINATRICE DIFFERENZIATA, PARLA L'ESPERTO
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Video- IL TRIFOGLIO SOTTERRANEO PER L'INERBIMENTO NATURALE, L'ESPERTO RISPONDE
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