PEI-AGRI

Innovazioni sostenibili di processo e di prodotto per il miglioramento dell’uva da tavola siciliana

Obiettivi
Obiettivi

Innovitis ha l’obiettivo di trasferire alle aziende produttrici di uva da tavola del comprensorio di Mazzarrone innovazioni varietali, di tecniche gestionali e colturali e di trasformazione dell’uva da tavola, allo scopo di aggiornare e arricchire la piattaforma ampelografica disponibile per i produttori, migliorare le produzioni, aumentare la sostenibilità economica ed ambientale degli impianti. Il trasferimento si inquadra in un contesto di rinnovamento con un approccio agroecologico e tecnico e prevede protocolli di gestione del suolo, dell’acqua e del grappolo e di trasformazione.
 

Attività

I focus del progetto Innovitis e, pertanto, i trasferimenti dei genotipi derivanti dai programmi di breeding richiamati e le tecniche colturali a basso input energetico e la produzione di confetture, sono scaturiti da numerose interlocuzioni occorse tra gli Enti di Ricerca, la società di servizio e l’associazione di produttori partner del progetto. Quest’ultima, sentiti i propri associati ha indicato le priorità da perseguire. Pertanto, nella fase di progettazione sono state effettuate numerose riunioni operative, già verbalizzate e, in conclusione, è stato organizzato un incontro pubblico aperto a tutti gli operatori del territorio che è servito a presentare le linee proposte a discuterne e modificarle sulla base delle richieste ricevute. In previsione dell’approvazione del progetto l’approccio metodologico che il partenariato intende utilizzare è basato sulla prosecuzione dell’organizzazione di riunioni operative tra i partner indispensabili per l’organizzazione dei diversi tipi di trasferimento. I trasferimenti previsti (genotipi e pratiche colturali) saranno preventivamente discussi nei dettagli esecutivi dai responsabili delle azione con i produttori delle aziende partner. In particolare, in modo coordinato, si stabiliranno i tempi e i modi di applicazione delle pratiche agronomiche e di allevamento e valutazione dei genotipi trasferiti. I detentori dell’innovazione affiancheranno le aziende e supporteranno queste nella gestione di tutto quanto previsto dal progetto. Pertanto per ogni azione vi sarà un confronto continuo tra responsabili e aziende agricole che avverrà prevalentemente in campo. Per la gestione complessiva del progetto verranno organizzate riunioni semestrali nelle quali il coordinatore informerà i partner circa lo stato di avanzamento, la spesa sostenuta, le criticità emerse, gli eventuali scostamenti dal cronoprogramma. Annualmente sarà organizzato un incontro pubblico con tutti i portatori di interesse del settore. Saranno organizzate inoltre almeno due giornate di campagna dimostrative sia per le nuove varietà che per le tecniche colturali adottate. 
 

Contesto

Il settore dell’uva da tavola è in fase di rapida evoluzione e soggetto ad una serie di profondi cambiamenti che stanno investendo il mondo produttivo e commerciale. Il comparto oggi deve confrontarsi anche con le altre aree viticole emergenti quali quelle del Nord Africa, della Grecia e della Spagna nel bacino Mediterraneo, in grado tutte di produrre a costo più basso, nonché con le produzioni provenienti dagli altri emisferi che oggi tendono a sovrapporsi con quelle delle nostre latitudini aumentando così la competizione. La superficie italiana dei vigneti per uva da tavola è di 47.166 ettari (Istat, 2017). La Puglia è la regione con la maggiore produzione (656.000 t) e quantità esportata, segue la Sicilia con 362.000 t. La Puglia e la Sicilia forniscono congiuntamente il 93,8% della produzione nazionale. In Sicilia i distretti produttivi più importanti si trovano nella zona centro meridionale, nell’agrigentino, e nel comprensorio di Mazzarrone e Licodia Eubea in provincia di Catania e negli altri comuni situati in prossimità del Golfo di Gela ed in provincia di Ragusa (Acate, Vittoria, Chiaramonte Gulfi e Comiso). Questo comprensorio è a pieno titolo considerato leader di eccellenza per l’uva da tavola tanto che può fregiarsi di un marchio a indicazione geografica protetta, Uva da Tavola di Mazzarrone IGP. Infatti, ad una vocazionalità ambientale si affianca una altissimo substrato di produttori disponibili all’innovazione di prodotto e di processo e consapevoli della dinamicità del settore. 
 

Partenariato
Ruolo
Capofila
Nome
O.P.A.S.
Responsabile
Nunzio Busacca
@email
Ruolo
Partner
Nome
Astuto Gaetano
Responsabile
Gaetano Astuto
@email
Ruolo
Partner
Nome
S.S.A. La Belluva dei f.lli Belluardo Raffaele, Nunziata , Lidia
Responsabile
Nunziata Belluardo
@email
Ruolo
Partner
Nome
Di Pietro Cesario
Responsabile
Cesario Di Pietro
@email
Ruolo
Partner
Nome
Di Stefano Gabriella
Responsabile
Gabriella Di Stefano
@email
Ruolo
Partner
Nome
Turlì Claudio
Responsabile
Claudio Turlì
@email
Ruolo
Partner
Nome
Ca.Fra. Società Agricola di Franza Carmelo & C. S.S.
Responsabile
Carmelo Franza
@email
Ruolo
Partner
Nome
Università degli studi di Catania - Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente (Di3A)
Responsabile
Elisabetta Nicolosi
@email
Ruolo
Partner
Nome
CREA-OFA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura (Acireale)
Responsabile
Paolo Rapisarda
@email
Ruolo
Partner
Nome
CSEI Catania - Centro Studi di Economia applicata all'Ingegneria
Responsabile
Salvatore Barbagallo
@email
Ruolo
Partner
Nome
IRRITEC S.P.A.
Responsabile
Carmelo Giuffrè
@email
Ruolo
Partner
Nome
BONSICILIA di Alessandro Grassi
Responsabile
Alessandro Grassi
@email
Innovazioni
Descrizione

Oggi i mercati richiedono uve con nessuna traccia di seme, fortemente colorate, con acini allungati e croccanti, resistenti alla conservazione, altamente produttive e di facile produzione. Negli ultimi anni sono iniziati programmi di breeding nazionali effettuati da Enti di Ricerca pubblici e pensati per i territori in cui questi operano. Nello specifico si intende trasferire presso le aziende partner genotipi derivanti da programmi di breeding già avviati privilegiando, sulla base delle indicazioni fornite dai produttori, caratteri che riguardano le peculiarità agronomiche (epoca di maturazione, resistenza a stress biotici e abiotici, produttività), organolettiche (colore, indice di maturazione, croccantezza dell’acino, aroma, potere nutraceutico) e tecnologiche (shelf life, consistenza di polpa e buccia, resistenza alle lavorazioni e ai trasporti). Altresì, le innovazioni che si intendono trasferire riguardano le tecniche agronomiche quali gestione deficitaria dell’acqua, utilizzo di cover crops, insacchettamento del grappolo, coltivazione fuori suolo, tutte utili per la riduzione degli apporti esterni di fertilizzanti, acqua di irrigazione e prodotti fitosanitari e, quindi, per la riduzione dell’energia immessa nel sistema. Per quanto concerne il trasferimento delle pratiche agronomiche,  verranno trasferiti protocolli irrigui, di coltivazione fuori suolo informatizzata, utilizzo di cover crops da sovescio e di riduzione dei trattamenti fitosanitari (insacchettamento del grappolo). Inoltre, mediante la produzione di confetture dalle uve dei genotipi trasferiti si otterrà un servizio innovativo che completerà la filiera. 
 

Settore/comparto
Prodotti ortofrutticoli
Area problema
Produzione di frutti e vegetali con maggiore accettabilità dai consumatori
Effetti attesi
Risparmio idrico