Bioagricoltura, innovazione , organizzazione
Il Gruppo Operativo Go.Bio, svolge ricerca e sperimentazione nell'ambito delle ristorazione collettiva biologica ; Il progetto GO.BIO prevede di rivedere il modello di ristorazione collettiva umbro attuale sia in termini di efficienza nutrizionale, sia in termini di offerta produttiva regionale e di riorientare i consumi, attraverso lo sviluppo di innovazioni organizzative, gestionali e produttive, che vadano incontro alle esigenze della ristorazione collettiva umbra, ad una maggiore sostenibilità alimentare e ambientale e alla realizzazione di un sistema a “filiera corta” in grado di valorizzare le risorse del territorio regionale.
- Attività della task 1: tecnica colturale bio con utilizzo di materiale (varietà) eterogeneo consociazioni temporanee, permanenti, cover crops e sovesci utilizzo di leguminose alternative utilizzo di biostimolanti in agricoltura biologica.
- Attività della task 2: innovazione nella pianificazione della produzione, organizzazione, contrattualistica e logistica della filiera dei prodotti biologici per le mense scolastiche;
- Attività della task 3: digitalizzazione delle informazioni per la tracciabilità dal produttore al consumatore; blockchain per i prodotti biologici.
Il progetto di trasferimento di innovazione, affronta in maniera puntuale e organica alcune problematiche che limitano la competitività e la sostenibilità del sistema agroalimentare umbro e la creazione di valore aggiunto nelle filiere biologiche (che sono direttamente coinvolte nel progetto esecutivo di realizzazione) •Favorire la crescita del VA dei prodotti agricoli e forestali con innovazione e promozione (F09);
- •Sostenere aziende agricole che adottano innovazioni di prodotto, di processo, di organizzazione e commercializzazione (F01);
- • Sostenere l’innovazione delle imprese agricole, agroalimentari e forestali con investimenti e efficientamento delle filiere (F07);
- •Sviluppo dei Partenariati europei per l’innovazione (PEI) che mettono insieme aziende agricole, industria di trasformazione e mondo della ricerca e dei servizi (F03).
Nel dettaglio, il progetto di trasferimento d’innovazione intende affrontare il fabbisogno legato alla ben nota posizione di debolezza che i produttori agricoli umbri hanno all’interno della catena del valore che dal campo e dalla stalla porta i prodotti sul tavolo del consumatore, anche in agricoltura biologica.
Inoltre oggi l’Agricoltura Biologica – metodo di produzione riconosciuto dall’Unione europea da quasi 30 anni – è chiamata a rafforzare un ruolo di trasparenza, riconoscibilità, salubrità, e per far questo il produttore deve essere messo nelle condizioni di fornire ai prodotti un moderno collegamento con gli utilizzatori (distributori e consumatori) con visibilità e trasparenza circa la tecnica produttiva, tramite la rintracciabilità di filiera, intrinseca nel sistema di controllo del biologico e rafforzata dalla blockchain.
l progetto si propone di trasferire su scala aziendale, tecniche innovative basate sulla consociazione (Attività 1.2.1), sulle colture di copertura (Attività 1.2.2) e sull’impiego di biostimolanti (Attività 1.3.1 e 1.3.2) al fine di ottenere dei vantaggi in termini di miglioramento delle rese in quantità e qualità e riduzione dell’impatto sull’ambienteL’implementazione di colture di copertura (Attività 1.2.1) e di consociazioni (Attività 1.2.2) è un tipo di approccio che viene designato in letteratura scientifica come “ecological intensification” e che consente di trarre vantaggio da meccanismi mutualistici e facilitativi normalmente presenti in natura. I biostimolanti (Attività 1.3.1 e 1.3.2) consentono di aumentare l’efficienza di utilizzo dei nutrienti, con particolare riferimento all’azoto e di aumentare la resistenza delle colture a stress biotici e /o abiotici. L’adozione (su scala aziendale) di tali tecnologie, che mirano ad incrementare l’intensificazione ecologica dei sistemi colturali stimolando i naturali processi di assorbimento e tolleranza alle avversità delle colture, rappresenta una sfida molto importante per il futuro dell’agricoltura biologica.
Go.Bio. propone un’innovazione organizzativa per le aziende biologiche umbre disposte a valorizzare l’importanza della tracciabilità del prodotto biologico per comunicare ai consumatori tre importanti valori legati alla produzione agricola: origine; qualità e salubrità;
sostenibilità ambientale e resilienza.
Quindi il Gruppo Operativo costituendo terrà conto di due principali fattori derivanti dall’unione delle aziende in maniera organizzata:
raggiungere mercati con efficacia e competitività, tramite innovazioni logistiche e di tracciabilità; avviare processi trasparenti di scambio e comunicazione verso l’esterno con il consumatore finale.Il numeroso gruppo di aziende che si costituirà come Gruppo Operativo, si pone l’obiettivo di gestire una logistica integrata completamente innovativa, che tenga conto di ogni fattore esistente, gestendo in maniera integrata, non solo la consegna delle produzioni in magazzino, ma anche altri servizi per i mercati di destinazione. Il progetto GO.Bio mira alla implementazione di un modello organizzativo di offerta di prodotti biologici, su scala regionale (al momento non presente nel panorama umbro). Per raggiungere tale obiettivo è necessaria una gestione logistica razionale delle forniture, collegando servizi e standard qualitativi con cui poter anche puntare verso altri mercati (nazionali o esteri).
La sfida di questa task del progetto è creare una “piattaforma digitale” in grado di: curare e guidare l'agricoltore dalla programmazione di campo fino alla raccolta;
attuare la razionalizzazione del centro di lavorazione e distribuzione;
sgravare gli agricoltori da carichi burocratici;
integrare una logistica che tenga conto delle potenzialità sia della rete sia dei singoli agricoltori;
registrare le transazioni tra i diversi operatori biologici, così che ogni passaggio di acquisto sia tracciabile e rintracciabile, potenziando così anche il sistema di alert rispetto alle frodi.
La piattaforma digitale dovrà essere in grado di acquisire tutti i dati di gestione delle colture così da avere un quadro aggiornato ed affidabile delle colture in atto. Questo al fine sia di garantire una tracciabilità costante del prodotto, sia di aiutare l’imprenditore agricolo negli adempimenti burocratici. Infatti registrando sul sistema informatico le operazioni colturali (semine, trattamenti, concimazioni, raccolte), l’imprenditore agricolo avrà contestualmente caricato i registri obbligatori ed al momento dei controlli questi verranno automaticamente prodotti da sistemi gestionali gestionale (nel rispetto naturalmente della privacy).
Oltre alle informazioni agronomiche e delle programmazioni di campo, l’informatizzazione dei processi sarà in grado di tenere conto delle diete delle mense regionali, del numero dei pasti, dei consumi dei privati e (se accessibili) dei consumi nella Gdo e distribuzione in franchising dei gruppi Bio.
Attività della task 3:
digitalizzazione delle informazioni per la tracciabilità dal produttore al consumatore;
blockchain per i prodotti biologici.
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