Applicazione di nuovi metodi di analisi e certificazione a supporto dell’olivicoltura per la difesa dell’origine territoriale dell’EVO Pugliese.
Garantire origine varietale e territoriale degli oli extravergini pugliesi in particolare delle DOP e BIO, al fine di accrescere la competitività e redditività delle aziende. Ciò avverrà con il trasferimento in azienda di metodi certificabili in grado di attestare, in maniera chiara e riconoscibile da operatori e consumatori, l’origine dell’olio EVO. La garanzia di origine deriverà dall’applicazione di metodi analitici basati su NMR e NIR mediata da sistemi informativi di supporto aziendale. Ciò determinerà un elevato livello di innovazione e qualificazione della filiera olivicola-olearia pugliese
- l’ applicazione in azienda/frantoio una tracciabilità analitica secondo una metodica di analisi e know‐how ;
- la raccolta dati sulla caratterizzazione varietale e territoriale (metabolomica) dell’olio Pugliese all’interno di una banca dati a supporto delle OP pugliesi;
- creazione di una piattaforma informatica per le aziende di trasformazione (frantoi)/OP che consenta di collegare i dati relativi al controllo e verifica della qualità dell’olio con l’origine territoriale e varietale (banca dati OP).
- predisposizione di una linea tecnica/standard certificabile in grado di attestare l’origine varietale e territoriale del prodotto; Utilizzo di una etichettatura intelligente
Nel mondo crescono i consumi di olio di oliva (2,9 miliardi di Kg). La produzione italiana è di 370
milioni kg e importa (500 milioni kg di cui 2/3 dalla Spagna) per compensare consumi interni e export (in crescita soprattutto in USA, Germania, Giappone e Canada). Da considerare anche che l’ ”Italian sounding” vale 60 miliardi. Nonostante dal primo luglio 2009, in base al Regolamento UE n.182 del 6 marzo 2009, sia obbligatorio indicare la provenienza delle olive in etichetta, spesso la dicitura è difficilmente leggibile. I consumatori difficilmente riescono ad operare delle scelte consapevoli. Il fatto che il Regolamento UE ha il fine di garantire la trasparenza per i consumatori, ma ancora manca di una metodologia scientifica riconosciuta ufficialmente in grado di valutare l'origine geografica degli oli è una grande lacuna, avvertita direttamente dagli operatori del settore. A tale proposito è importante sottolineare che anche la “Relazione sulla contraffazione nel settore dell'olio di oliva”, approvata dalla Commissione parlamentare (30/3/2016) emerge che:” in sede di ricerca scientifica occorre individuare metodi di analisi ufficiali, per ostacolare gli illeciti effettuati da aziende che operino per trasformare tali oli in olio extravergine; (i) è opportuno altresì realizzare banche dati integrate tra loro”. Di recente introduzione è lo sviluppo di tecniche dette “high throughput”, come la spettroscopia di Risonanza Magnetica Nucleare (NMR) e la spettroscopia NIR (Near InfraRed) che si intendono trasferire nell’ambito del progetto. Il fabbisogno principale è dare trasparenza e certezza (certificata) ai consumatori
Elemento fondamentale è quello della validazione di un metodo certificabile per la caratterizzazione varietale e di origine dell’olio extravergine di oliva pugliese a partire dalla applicazione delle analisi metabolomica, NMR e DIR. Il metodo dovrà essere in grado di attestare, in maniera chiara e riconoscibile da operatori e consumatori, l’origine territoriale dell’olio extravergine di oliva made in Puglia. La riconoscibilità sarà attestata da un organismo di certificazione.
Le soluzioni innovative trasferite in azienda consentiranno una migliore programmazione e gestione mirata alla qualità del prodotto. Infatti, la piattaforma che sarà implementata in azienda e utilizzo della tecnologia NIR consentirà al frantoiano di gestire facilmente dati ed informazioni relative al prodotto, non solo rispetto all’origine varietale e territoriale ma anche rispetto alle principali caratteristiche qualitative. Conseguentemente permetterà negli anni di creare un proprio database in grado di monitorare e qualificare gli operatori della filiera, programmare le produzioni rispetto a dati certi sulla qualità, pianificare le operazioni commerciali differenziandole per caratteristiche qualitative del prodotto.
Divulgando i metodi per garantire l’origine varietale e territoriale degli oli extravergini pugliesi con particolare riferimento alle DOP e Biologico.
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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Pagina web sul sito di CIA Puglia
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