Agricoltura e cibo sotto il sole in Sardegna
L'obiettivo principale del progetto è innovare globalmente la filiera cerealicola approfondendo i seguenti obiettivi specifici: condivisione interna di positività/negatività e dei meccanismi di concertazione; collaborazione sul campo tra agricoltori e/o addetti alla produzione e ricercatori e tecnici attivi nella ricerca e nell’innovazione 4.0 creando un ponte tra ricerca e settore agricolo/alimentare; tecnologizzazione di base della filiera (blockchain) e impiego di tecnologie innovative 4.0 in campo; stoccaggi differenziati per migliore qualità, diversificazione produzioni e rischi, attesa giuste quotazioni di mercato.
Le attività del progetto si concretizzano in:
- Condivisione interattiva di informazioni, attività progettuali, bisogni/aspettative e conoscenze (anche tacite) per modifica rapporti di filiera;
- monitoraggio con ICT 4.0 dei campi, miglioramento qualità e riduzione input;
- coltivazione con biofertilizzanti;
- recupero di varietà locali, analisi delle nuove varietà insieme ai trasformatori per giudizio globale;
- investimenti per la conservazione, differenziamento e analisi della qualità delle materie prime per focus su produzione, rese finali, salute nutrizione;
- creazione blockchain e App Borsa Etica Cereali;
- controllo qualità della filiera dal campo alla tavola;
- analisi etno-storia e normative;
- comunicazione interna ed esterna dei risultati.
Rispetto alla fase di setting up, il GO ha interiorizzato le tematiche su cui intervenire e aggiunto nuovi filoni di azione. Si da atto della sostanziale immutata parcellizzazione del sistema produttivo sardo e di una tendenza continua del mercato e dei grandi player locali e internazionali a diminuire i margini di redditività degli agricoltori, innescando uno scenario produttivo “al ribasso” che causa il ritiro delle superfici dalla produzione cerealicola e il progressivo deficit interno di produzione, di cui risente anche il settore di trasformazione alimentare (prodotti sardi con materie prime non locali), mentre si osserva con interesse il crescente uso delle ICT 4.0 sia in campo (satellite, drone, DSS) che in logistica e tracciabilità (blockchain, App di mercato e di filiera). Al momento attuale non si trovano filiere cerealicole rappresentative di tutto il territorio regionale, operanti su larga scala con varietà sia di pregio che commerciali, presenti in tutti canali di vendita GdO compresa, che operino con la concertazione totale di filiera, si sforzino di diversificare specie e varietà con adeguati sistemi di stoccaggio e usino regolarmente le ICT per scopi produttivi e non solo di marketing o vendita. L’unione tra la necessità di superare le differenze di linguaggio tra operatori di filiera (agricoltori, broker, trasformatori, sementieri, amministrativi, tecnici, ricercatori, commerciali) con un nuovo modello di gestione alla pari, il conseguente fabbisogno di stabilizzare e innovare i meccanismi di dialogo interno per migliorare la redditività di tutti e l’opportunità di usare le ICT per innovare le produzioni, consultare le attività di filiera e la tracciabilità dei prodotti costituisce “il progetto” del GO.
Innovazione del processo decisionale di filiera. Il solo dialogo basato sulla contrattazione del prezzo è insufficiente per soddisfare le aspettative degli operatori coinvolti e si sta traducendo in un abbandono spinto della coltivazione alimentare di granelle per orientarsi verso altri settori o abbandonando l’attività agricola. Nel mentre l’attenzione dei consumatori (turisti e residenti) verso i prodotti trasformati locali (paste, dolci, pani) aumenta la domanda di prodotto locale, ma non sempre fa corrispondere una maggiore disponibilità a pagare. Oltretutto le piccole produzioni dislocate in diverse parti geografiche dell’Isola (o di qualsiasi Regione di riferimento), subiscono il peso dei costi di trasporto e si trovano ad operare senza un criterio di scelta varietale combinato tra esigenze del territorio e dei trasformatori, spesso traducendosi in un deprezzamento del grano, magari anche per qualità non ottimale, o in mancata vendita per uso umano. Con l’innovazione del metodo decisionale e di condivisione della consapevolezza di filiera, con obiettivo anche il mercato di massa (ingrosso e GdO) oltre alla vendita diretta e alle produzioni di nicchia si vuole affrontare questa debolezza strutturale regionale, coinvolgendo interattivamente tutti gli attori di filiera nell’esercizio della cooperazione trasparente per lo scambio di conoscenze, anche tacite e/o emergenti durante le attività progettuali, e la costruzione e adozione di soluzioni innovative replicabili, stabili e soddisfacenti. Le innovazioni in campo agricolo (ICT 4.0 e varietà) e in campo logistico/qualità derivano dall'innovazione principale del metodo di "essere filiera" senza cui non esisterebbero ma a cui offrono risposte concrete.
ICT in agricoltura e in filiera. Si vogliono introdurre sia le nuove tecnologie 4.0 che le novità informatiche nelle operazioni di filiera. In particolare l’introduzione delle tecnologie 4.0 si prevede dal lato della produzione di campo impiegando le immagini satellitari (serie storiche e analisi presente), le immagini riprese da drone con telecamere multispettrali e i sensori di rilevamento dei dati meteoclimatici al fine di produrre modelli decisionali di supporto alle operazioni agricole (DSS) per migliorare le performance produttive e ridurre gli input colturali e gli impatti ambientali globali generati dalle coltivazioni, oltre che condividere tra tutti gli attori di filiera una visione moderna e innovativa dei campi e del ruolo del coltivatore e i miglioramenti messi in atto per la coltivazione. Le novità informatiche, invece, consistono nell’introduzione della blockchain per i dati scambiati dentro la filiera che generano un flusso tracciabile delle materie prime trasferibile al consumatore e nella creazione della App della Borsa Etica dei Cereali, strumento di trasparenza interna del prezzo pagato alle materie prime di filiera.
Qualità delle produzioni e degli stoccaggi, uso di biostimolanti/biofortificanti/micorrize, aumento qualità granelle, diversificazione dei mercati e degli stoccaggi, qualità finale dei prodotti. Si vuole innovare l’approccio dei produttori e degli attori concordi della filiera per ottenere prodotti sani, di qualità migliore, con proprietà nutrizionali amplificate, derivanti dall’innovazione colturale e agronomica e dall’uso di varietà innovative e/o locali/antiche. Soprattutto si vuole innovare il rapporto interno di filiera attraverso la dislocazione sul territorio di quegli elementi che permettono di condividere un percorso orientato alla qualità in quantità tali da potere essere presente dai negozi al dettaglio alla GdO a prezzi accessibili. Spesso i passaggi di filiera si arenano per mancata condivisione di una visione globale, cedendo il passo a protagonismi di parte e di mercato, senza condivisione tra componenti di filiera delle proprietà della materia oggetto di scambio, generando incomprensioni, trattative al ribasso e frustrazioni (prezzi bassi e viceversa materie prime non ottimali), impedendo di assecondare le richieste di innovazione e qualità finale volute dal consumatore, in ottica di progresso continuo. Innovare il modo in cui avviene la cessione delle granelle consente tempi corretti di lavorazione e più capacità di attesa delle quotazioni migliori di mercato, ma anche diversificare i prodotti finiti e differenziare le produzioni in ottica di maggiore qualità oggettiva, sostenibilità, incremento della biodiversità e maggiore sicurezza socio-economica e soddisfazione del proprio operato lavorativo
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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