PEI-AGRI

Applicazione di un processo chimico-fisico con produzione di un fertilizzante organico e di un materiale autoportante biodegradabile per utilizzi in campo agronomico e ambientale

Nome struttura proponente
Ferulli Marco
Nome referente
Ferulli Marco
Regione
Veneto
Aspetti innovativi e risultati attesi

Particolare riferimento dell’invenzione (Brevetto italiano N. 102021000000989) è l’aspetto delle emissioni di anidride carbonica, sia per il processo chimico-fisico che per la natura dei reagenti coinvolti, che sono azzerate rispetto agli attuali processi di trattamento dei rifiuti organici solidi e/o biomasse solide. Inoltre il processo chimico-fisico della presente invenzione si avvale di tempi di trattamento molto brevi e non abbisogna di fonti di calore con emissioni di CO2 impattanti; il processo stesso non emette CO2, ricicla totalmente l’acqua e si riconduce ad un impianto di trattamento e trasformazione strutturalmente semplice ed economico. Tale processo ha il vantaggio di non emanare odori e di utilizzare reagenti naturali, rinnovabili, ammessi in agricoltura biologica, aventi una carbon footprint neutrale e che sono facilmente gestibili in termini di sicurezza per la salute e per l’ambiente. Il processo chimico-fisico mira ad ottenere due prodotti finali privi di microrganismi patogeni, privi di fitotossicità nonché esenti da vettori e/o semi vitali derivati dai rifiuti organici solidi e/o dalle biomasse solide trattate, e tali prodotti sono: un chelato organico di potassio fertilizzante ed un materiale autoportante biodegradabile, entrambi innovativi per la loro composizione, struttura e utilizzazione. L’utilizzazione dei due suddetti prodotti in campo agronomico permette di attuare una tecnica agronomica tale da tutelare il terreno e ripristinarne la fertilità ad ogni successione colturale; tale utilizzazione permette di variare o meno, a seconda delle diverse esigenze agronomiche, il valore di pH della soluzione circolante, il rapporto C/N del terreno, di massimizzare il processo di azotofissazione dei batteri naturalmente presenti nel suolo con colture dedicate in successione e nel contempo aumentare la potenza del terreno (profondità del terreno). Il processo chimico-fisico a zero emissioni di CO2  per il trattamento e la trasformazione dei rifiuti organici solidi e/o biomasse solide, e l’utilizzazione agronomica del chelato organico di potassio fertilizzante e del materiale autoportante biodegradabile, si connettono funzionalmente in un sistema di cattura e stoccaggio di CO2 nel suolo con notevoli efficienze tecniche, economiche ed ambientali. La trasformazione dei rifiuti organici solidi e/o delle biomasse solide nei suddetti prodotti innovativi si riferisce alla completa composizione dei rifiuti organici solidi e/o biomasse solide e dunque non a parti, estratti o composti isolati da essi. L’utilizzazione del materiale autoportante biodegradabile nella versione preseminato in campo agronomico consente di massimizzare le produzioni agricole anche con metodo di agricoltura biologica, portandole al pari delle più recenti tecniche di coltura fuori suolo, ma con il vantaggio di essere nettamente più economiche, gestibili e anche più sostenibili da un punto di vista ambientale.

Tipologia partner
Imprese agricole e forestali, Altre imprese, Innovation Broker, Università degli Studi e Enti di ricerca, Parchi tecnologici, Enti di formazione professionale, Enti di certificazione (es. di agricoltura biologica), Altri soggetti privati, Enti locali territoriali, Altri soggetti pubblici
Competenze richieste
Ambiente e gestione delle risorse naturali, Modelli produttivi ecosostenibili, multifunzionali e/o integrati, Piante, coltivazione e produzione primaria, Tematiche di carattere economico, Trasformazione prodotti e gestione residui di lavorazione
Comparto produttivo
Cereali, Lino e canapa, Prodotti ortofrutticoli, Riso, Sementi, Altri prodotti agricoli
Note

Le applicazioni dell’idea progettuale qui proposta riguardano: gestione e riciclo innovativo della sostanza organica solida a zero emissioni di CO2, sia essa intesa come rifiuti organici, biomasse o residui colturali; prodotti innovativi e tecniche agronomiche ad emissioni negative di CO2; stoccaggio di carbonio organico nel suolo agricolo e/o silvicolturale; rigenerazione e tutela del suolo dall’erosione e dai deficit idrici; fertilizzazione organica; minima lavorazione del suolo; massimizzazione delle produzioni agricole; agricoltura sostenibile e rigenerativa; resilienza climatica.