Tecnologie per la conservazione della castagna e dei suoi derivati e sviluppo di nuovi prodotti
Pur essendo la coltivazione della castagna una risorsa rilevante per le aree interne della Campania le sue potenzialità sono però limitate dalla loro elevata deperibilità che ne limita la commercializzazione su mercati nazionali ed internazionali. Caso emblematico è quello ad esempio delle castagne del prete, un prodotto tradizionale di ricorrenza, che viene commercializzato per un brevissimo arco di tempo a cavallo delle festività natalizie e che pur avendo numerosi estimatori non viene esportato causa il suo rapido deterioramento in termini di qualità organolettica e biologica. Altro fattore che limita la potenzialità di questo settore è lo scarso impiego delle castagne come materia prima per la produzione di preparazioni alimentari. Fatto salvo il loro uso in alcune produzioni dolciarie, l'impiego di castagne tal quali o della farina che da esse si ottiene non è molto diffuso nonostante da un punto di vista nutrizionale e salutistico si tratti di un alimento di pregio essendo essa ricca di antiossidanti vegetali ed in particolare di composti fenolici la cui assunzione risulta benefica nella riduzione di patologie a carattere cronico-degenerativo e delle malattie cardio-vascolari. Una possibile soluzione alle problematiche legate alla facile deteriorabilità di questi può venire dall'adozione di tecniche di confezionamento in atmosfere protettive che potrebbe consentire di estendere la breve shelf life sia delle castagne tal quali che di quelle del prete in misura compatibile con le esigenze di commercializzazione su mercati europei e nord americani.
Ente | Contributo (€) | % |
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Assessorato regionale
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€22.265,40
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60,00%
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salvatore musso spagna
spagna@unina.it